Relazione Garante per la privacy: protezione dati sia nostra priorità

di Valentina Stella Il Meridione 11 luglio 2018

Presentata ieri alla Camera dei Deputati la Relazione annuale per il 2017 del Garante per la protezione dei dati personali.  Il presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, ha denunciato l'oligopolio delle piattaforme web e ha riferito circa le attività di contrasto alla violazione delle regole in materia di privacy e al cyberbullismo, le cui maggiori criticità si riscontrano nei siti extraeuropei. Per molto tempo ha precisato "i governi, in ogni angolo del pianeta, hanno sottostimato gli effetti e i rischi di un regime privo di regolamentazione, nel quale i grandi gestori delle piattaforme del web hanno scritto le regole, promuovendo un processo inarrestabile di acquisizioni e concentrazioni, dando vita all'attuale sistema di oligopoli”. Inoltre in Italia, nel solo mese di maggio, gli attacchi informatici hanno toccato la soglia di 140 al giorno. Dal 25 maggio sono aumentate di oltre il 500% le comunicazioni di data breach (violazione di sicurezza che comporta accidentalmente o in modo illecito la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati) al Garante, che hanno interessato, assieme a quelli notificati a partire da marzo, oltre 330.000 persone. Per questo ha dichiarato Soro “in un mondo dove tutto di noi sarà sempre più connesso, saremo sempre più vulnerabili perché ogni oggetto con cui veniamo a contatto può diventare il canale di accesso per un attacco informatico, per una violazione della nostra persona. Per questo è indispensabile fare della protezione dei dati una priorità delle politiche pubbliche”. E invita alla prudenza nella condivisione dei dati in rete: “come cittadini dobbiamo tutti farci carico di accrescere il livello di consapevolezza, dei nuovi confini della libertà che esistono nella società digitale e dei rischi che corriamo. Dobbiamo conoscere l'architettura nella quale viviamo buona parte del nostro tempo quando siamo connessi. Conoscendo tutto questo meglio saremo più prudenti, anche nell'uso delle informazioni che consegneremo alla rete”. Ha poi dedicato un focus alla stampa: nella società digitale “il ruolo del giornalista si carica ulteriormente di responsabilità nel fornire un'informazione corretta e rispettosa dei diritti altrui: un faro da seguire per orientarsi tra le post-verità”. Per il presidente Soro l’informazione dovrebbe essere “tanto libera e indipendente, quanto rispettosa della dignità della persona”. Soprattutto nei confronti dei minori: è stato infatti  necessario “rivolgere all'Ordine dei giornalisti un monito al rispetto del principio di non discriminazione e del diritto all'anonimato del minore, a seguito di un eccesso di dettagli riscontrato in relazione ad alcuni fatti di cronaca”. E poi un commento sulla dilagante disinformazione circolante in rete: “nella società disintermediata ciascuno diviene al tempo stesso fruitore e produttore di informazione, con un indubbio potenziamento della libertà di espressione ma con il rischio, per converso, di una generale sottovalutazione dell'importanza dell'attendibilità delle notizie diffuse, della loro  qualità, esattezza, correttezza. A farne le spese sono spesso i bersagli dell'hate speech o di campagne diffamatorie, scelti generalmente quali capri espiatori in ragione di proprie vulnerabilità”. 

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