Mediterraneo: si continua a morire

di Valentina Stella Il Meridione 19 luglio 2018

Il Mediterraneo è più caldo che mai. Non stiamo parlando della temperatura dell’acqua, bensì dell’intensa attività di soccorso che si è chiamati a svolgere per le ripetute richieste di soccorso da parte di navi con migranti a bordo. Dal bacino est arriva la terribile notizia che almeno 19 migranti sarebbero morti e una trentina risulterebbero dispersi da ieri nel naufragio di un barcone a nord di Cipro, come ha reso noto l'agenzia turca Anadolu, secondo cui altre 101 persone che erano a bordo sono state soccorse. Nel Mediterraneo centrale invece un'altra nave con migranti salvati in acqua vaga da giorni senza trovare un approdo. Lo ha denunciato InfoMigrants, il portale francese che da marzo segue le rotte dei profughi.  L'imbarcazione è la Sarost 5, cargo di rifornimento della società del gas Miskar che al largo della Tunisia gestisce una piattaforma di estrazione di gas. Il portale denuncia che il nostro Paese, Malta e la Tunisia si rifiutano di accogliere i migranti: “La Tunisie, l’Italie, et Malte refuseraient de les accueillir sur leur sol”. Secondo un membro dell’equipaggio a bordo ci sono un uomo ferito e due donne incinte, una al sesto mese e una di poche settimane; inoltre le razioni di cibo sarebbero in esaurimento, e le scorte potrebbero durare al massimo un altro giorno. Mentre, spostandoci verso ovest, troviamo la Open Arms della ong Pro Activa in rotta verso la Spagna, soprattutto a causa di uno scontro a distanza con il vicepremier Matteo Salvini: “Approdare in un porto italiano - sottolinea la ong - presenta molti fattori critici: il primo sono le parole del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha definito bugie e insulti la nostra ricostruzione" in merito al recupero dei corpi senza vita di una donna e di un bambino di pochi anni, e al salvataggio di una superstite di un naufragio avvenuto lunedì sera; secondo la Proactiva i due erano stati lasciati morire dalla guardia costiera libica, ricostruzione giudicata falsa sia dal Viminale, sia dai giornalisti Nadja Kriewald della tv tedesca N-tv ed Emad Matoug, freelance libico, presenti sulla motovedetta libica. “Non è nella nostra religione, moralità e comportamento abbandonare nessuno in mare. Il personale della guardia costiera libica è uscito per salvare tutti”, ha affermato su facebook un portavoce della Marina libica. Invece sulle dichiarazioni di Salvini è arrivato un quasi no-comment del Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli: “Non commento i modi di esprimersi di altri. Mi interessano i fatti e non le espressioni. Non voglio sprecare energie  a commentare le parole dette da altri”. Per il Ministro pentastellato l’obiettivo è quello di arrestare le partenze, per questo ha precisato che il governo italiano è impegnato “a rafforzare il pattugliamento della Guardia costiera libica”. Intanto ieri con una nota la Farnesina ha confermato che “ il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha fatto pervenire al Vice Presidente della Commissione e Alto Rappresentante, Federica Mogherini una lettera in cui viene indicato che da parte italiana non vengono più ritenute applicabili, anche alla luce delle conclusioni del Consiglio Europeo del 28 giugno, le attuali disposizioni del "piano operativo" della missione Eunavformed Sophia, che individuano esclusivamente l'Italia come luogo di sbarco dei migranti che vengono soccorsi dalle proprie unità". La questione migrazione è stata anche al centro del rapporto semestrale della Direzione Investigativa Antimafia: per le organizzazioni criminali straniere in Italia "il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, con tutta la sua scia di reati 'satellite', per le proporzioni raggiunte, e grazie ad uno scacchiere geo-politico in continua evoluzione, è oggi uno dei principali e più remunerativi business criminali, che troppe volte si coniuga tragicamente con la morte in mare di migranti, anche di tenera età". Sono coinvolti "maghrebini, soprattutto libici e marocchini, nel trasporto di migranti dalle coste nordafricane verso le coste siciliane".

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