Su Ilva e Tav è tutto in forse tra gara in bilico e possibile referendum

di Valentina Stella Il Meridione 31 luglio 2018

“Ho chiesto ad ArcelorMittal dei miglioramenti sul piano ambientale e occupazionale e per me non sono ancora soddisfacenti": lo ha detto ieri il Ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, al termine del tavolo previsto sull'Ilva a cui hanno partecipato i vertici di ArcelorMittal, il compratore designato dell'acciaieria, e una sessantina di rappresentanti di sigle e associazioni del territorio. Assente per polemica il sindaco di Taranto.  Di Maio ha attaccato anche il suo predecessore al Mise, Carlo Calenda: “con l'incontro di oggi (ieri ndr) al Mise sull'Ilva si passa da un metodo in cui il mio predecessore firmava con ArcelorMittal senza dirlo neanche ai sindacati al momento in cui tutti si possono confrontare direttamente. Èun cambio di passo nel metodo e non capisco come si possa polemizzare su una cosa del genere”. Ed infatti il vice premier ha annunciato il ricorso all’avvocatura di Stato: “Se il governo precedente ha sbagliato la gara, si prende una responsabilità che è senza precedenti. Non me la prendo io, io mi prendo la responsabilità della gestione di quello che viene dopo. Mi auguro che tutto sia in regola, me lo auguro per il bene dello Stato. Se non dovesse essere così, porto tutte le carte in procura perché se ci sono rilievi ci sono dei reati commessi” precisando che "faremo subito,penso questa settimana, richiesta all'Avvocatura dello Stato che ci deve dire cosa si può fare e cosa no".  Sulla stessa scia di Di Maio, anche il governatore pugliese, Michele Emiliano: "Le proposte di ArcelorMittal sono un piccolo passo avanti assolutamente insufficiente a garantire la salute dei miei concittadini. Attendiamo una nuova reale proposta ArcelorMittal o altrimenti non daremo il nostro assenso al piano ambientale". Intanto le proposte di modifica della ArcelorMittal sono state pubblicate sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, tra cui: “raggiungere, entro il 2023, una riduzione delle emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio liquido pari al 15% rispetto ai dati del 2017, l'azzeramento delle polveri al 2020 con 18 mesi in anticipo rispetto a quanto previsto dal Dpcm del dicembre 2017, l'anticipazione della fine dei lavori per la copertura dei parchi delle materie prime”. Per il segretario del Pd Maurizio Martina: “Taranto merita più rispetto, i lavoratori dell'Ilva, le famiglie meritano più rispetto non passerelle a uso e consumo del vicepremier ma scelte vere di governo. È inaccettabile che ancora una volta si giochi anche su un tema delicato come il futuro dell''Ilva con una operazione tutta propagandistica. Capisco le ragioni di amministratori che rinunciano a partecipare a una kermesse. Non si fa così, il Paese non può pendere da scelte strategiche come quelle che il governo ha di fronte a sé sull'Ilva in questo modo. Èorganizzato tutto a uso e consumo della conferenza stampa finale Di Maio". Anche sulla Tav non si fermano le polemiche: qualche giorno fa il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino aveva evocato l’ipotesi di un referendum per dimostrare che il consenso all’opera è maggioritario. Ieri mattina, parlando alla trasmissione Omnibus, il vicepremier Luigi Di Maio ha raccolto la sfida: “Chiamparino vuole fare un referendum, noi non ci sottrarremo. Gli stanziamenti sono una cosa ma il tema è che il cantiere non va avanti. Non autorizzerò mai un’opera che si faccia con poliziotti in assetto antisommossa e fili spinati”.

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