«Per Weinstein processo iniquo» Ecco perché il caso si riapre
Valentina Stella Dubbio 27 aprile 2024 Ha suscitato molto scalpore, non solo negli Stati Uniti, la decisione della Corte d'appello di New York di annullare con rinvio la condanna dell'ex re di Hollywood Harvey Weinstein a 23 anni di prigione per reati sessuali. Su sette giudici, quattro, tra cui tre donne, hanno votato per ribaltare il verdetto di primo grado perché hanno ritenuto che l’imputato non abbia avuto un processo equo. Nonostante l’uomo, 72 anni, resti comunque in carcere per un'altra condanna a 16 anni per stupro in California, le presunte vittime hanno condiviso parole di rabbia e frustrazione per questa ulteriore crepa nel Movimento # metoo. L’attrice Ashley Judd, una delle donne che pubblicamente lo ha accusato di violenze e abusi, ha parlato di «atto di tradimento istituzionale». Cyrus R. Vance Jr., l'ex procuratore distrettuale di Manhattan che ha supervisionato le indagini e l'accusa di Weinstein, in una lunga dichiarazione si è detto «scioccato»