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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Garante: preoccupazione per detenuti in aumento

  di Angela Stella Il Riformista 30 ottobre 2021 «Aumenta, ormai con costanza, il numero dei detenuti. Oggi (ieri, ndr) sono 54.240, con un aumento di 310 presenze soltanto negli ultimi 28 giorni. Un ritmo che suscita preoccupazione»: è questo l'allarme lanciato ieri con una nota dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. La capienza regolamentare è invece di 50 mila 857 posti. Ma non sappiamo al momento quante siano le celle inagibili, quindi lo scarto tra posti disponibili e popolazione detenuta potrebbe essere maggiore. Tale scenario rappresenta per il Garante «un segnale in controtendenza rispetto alla riduzione che si era avuta nel 2020, anche a seguito dell’emergenza sanitaria. Allora i detenuti erano scesi da oltre 61mila di marzo 2020 a 53.387 alla fine di maggio». L’aumento riguarda anche «le persone ristrette per pene inflitte (non residue) molto brevi, inferiori a 3 anni: oggi sono detenute in carcere per scontare una pena inferiore

Magistratura onoraria scrive a Sassoli

  di Valentina Stella Il Dubbio 30 ottobre 2021 Consulta della Magistratura Onoraria e AssoGot (Associazione Giudici Onorari di Tribunale) sono mobilitate contro il protrarsi di un «trattamento illegittimo dei magistrati onorari». Entrambe hanno indirizzato una lettera di reclamo al Presidente del Parlamento Europeo Sassoli, a Ursula von der Leyen, alla Ministra Cartabia, e al Presidente Draghi. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia UE del 16 luglio 2020, che ha confermato lo status di lavoratori e non di volontari dei magistrati onorari italiani, la Commissione europea ha avviato una procedura d'infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all’Italia, in quanto la legislazione nazionale applicabile alla categoria non è conforme al diritto dell'UE.  «L'ennesima commissione di studio nominata dall' attuale Ministra Cartabia - scrive AssGot -  ha concluso i suoi lavori la scorsa estate, elaborando una proposta di legge che però reitera le violazioni del dir

Giallo sulle firme referendum giustizia

  di Valentina Stella Il Dubbio 30 ottobre 2021 È giallo sulle firme raccolte per il referendum "giustizia giusta" dal Partito Radicale e dalla Lega. Quest'ultima ieri sera, a poche ore dal deposito di oggi delle sottoscrizioni, preannunciato da Salvini il 26 ottobre scorso, ha diffuso la seguente nota:  «Via libera ai sei referendum sulla Giustizia, promossi da Lega e Partito Radicale. L’ha stabilito la Corte Suprema di Cassazione, accogliendo la richiesta dei consigli regionali di Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto. La decisione di piazza Cavour anticipa - e di fatto rende ininfluente - il deposito delle firme certificate: tra le 700mila e le 775mila a seconda del quesito, oltre a 18mila adesioni elettroniche. Il totale provvisorio è di 4.275.000 autografi, ma questa mattina (ieri, ndr) nella sede milanese della Lega in via Bellerio ne sono arrivate altre 80mila. Il partito di Matteo Salvini ha preparato le

Intervista al Presidente Eurispes

  di Valentina Stella Il Dubbio 29 ottobre 2021 Secondo l'ultimo  Rapporto Corruption Perception Index di Transparency International il nostro Paese si classificherebbe al 52° posto su 180 in tema di corruzione percepita. Ma per il sociologo Gian Maria Fara, fondatore e presidente dell’Eurispes, «   le agenzie internazionali che elaborano le classifiche producono dei risultati privi di fondamento scientifico perché sono rilevazioni di carattere soggettivo e non oggettivo. Il risultato di una simile narrazione, scorretta quanto pericolosa, è stato il progressivo abbassamento dell’appeal del nostro Paese». Quello della corruzione percepita è un tema a cui il professore Fara tiene molto. Solo due anni l'Istituto da lui presieduto presentò il volume "La corruzione tra realtà e rappresentazione. Ovvero: come si può alterare la reputazione di un Paese", a cura del magistrato Giovanni Tartaglia Polcini. L'obiettivo era quello di verificare la fondatezza del giudizio espr

Referendum cannabis: 630 mila firme per dire stop alla criminalizzazione

  di Angela Stella Il Riformista 28 ottobre 2021 Saranno depositate oggi presso la Cassazione le oltre 630 mila firme al Referendum Cannabis Legale, promosso da Associazione Luca Coscioni, Meglio Legale, +Europa, Fuoriluogo, Società della ragione e altre associazioni e partiti che in questi 47 giorni hanno preso parte alla mobilitazione. Il quesito referendario, che tende a modificare il Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope,  è stato formulato con il duplice intento di intervenire sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative. Se il referendum andasse in porto, superato il vaglio della Cassazione e quello della Corte Costituzionale, verrebbe depenalizzata la coltivazione della cannabis a uso personale e sarebbe eliminata la pena detentiva per qualsiasi condotta illecita relativa alla cannabis, ad esempio la cessione, con eccezione della associazione finalizzata al traffico.  «Essendo  un referendum abrogativo -

Bartolomeo Romano: abolire l'abuso di ufficio

  di Valentina Stella Il Dubbio 28 ottobre 2021 Il professor Bartolomeo Romano, Ordinario di Diritto penale nell'Università di Palermo, è uno dei massimi esperti in Italia del reato di abuso di ufficio. Quest'anno per Pacini Editore ha curato il volume 'Il “nuovo” abuso di ufficio' e tra pochi giorni sarà in libreria per la stessa casa editrice con 'La riforma Cartabia - La prescrizione, l'improcedibilità e le altre norme immediatamente precettive' curato con la professoressa Antonella Marandola. Con lui commentiamo i disegni di legge ora in discussione al Senato. Professore quali sono le attuali criticità della normativa sull'abuso d'ufficio? Storicamente il problema più evidente dell'abuso di ufficio è la sua indeterminatezza e la sua mancanza di precisione nel definire le condotte punibili. È un problema che si porta dietro dal 1930 ad oggi. Com'è noto la norma ha subìto una serie di modifiche  (1990, 1997, 2012, 2020 ) segnate dal tentati

Intervista a Nello Rossi su direttiva presunzione innocenza

  di Valentina Stella Il Dubbio 27 ottobre 2021   Il dottor Nello Rossi, direttore del periodico di Magistratura Democratica, Questione Giustizia, sul recepimento della direttiva europea sulla presunzione di innocenza ci dice: «siamo di fronte ad una rivoluzione che non mancherà di produrre effetti su più versanti».   Su questo giornale  Violante ha detto: «il testo europeo si riferisce alla presunzione d’innocenza, l’art.27 della nostra Carta parla di presunzione di non colpevolezza. Sono cose un po’ diverse». Nella riflessione degli studiosi e nell’elaborazione delle Corti le due presunzioni si sono progressivamente identificate. La distinzione originaria disegnava due cerchi concentrici. Nel cerchio interno la presunzione di non colpevolezza , che attiene essenzialmente al momento del giudizio e deve essere “vinta” e superata al di là di ogni ragionevole dubbio per giungere ad una condanna. Nel cerchio esterno, più ampio ed inclusivo, la presunzione di innocenza che ora opera a favo

Clamoroso al Senato: anche il M5S dice basta alla 'paura della firma'

 di Valentina Stella Il Dubbio 26 ottobre 2021 Torna centrale il tema dell'abuso d'ufficio: la partenza dell'iter abbinato di tre disegni di legge  - Andrea Ostellari (Lega), Vincenzo Santangelo (M5S), Dario Parrini (Pd) - nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato, destinati a limitare di fatto i confini delle responsabilità amministrative e penali sul reato d'abuso d'ufficio, ha suscitato diverse reazioni, in primis quella dei sindaci.  «Non cerchiamo alcuna impunità - ha detto all'Adnkronos Antonio Decaro, Presidente Anci e sindaco di Bari -  all’opposto vogliamo che il ruolo dell'amministratore locale torni a essere una missione attraente per tante persone oneste e competenti che oggi purtroppo la temono. Non è un interesse nostro, è un interesse della collettività, come dimostra la apprezzabile trasversalità politica delle proposte in discussione in Parlamento». Questa è una battaglia, ha proseguito Decaro, «che l’Anci conduce da tem

Viterbo, detenuto suicida nel 2018 Giudice fissa udienza nel 2024

  di Angela Stella Il Riformista 26 ottobre 2021 Quattro anni per decidere se archiviare o no un procedimento penale relativo al suicidio di un detenuto: è questa la decisione presa da un gip il 30 luglio 2020  - ma resa nota solo adesso - che ha fissato al 7 marzo 2024 l'udienza che dovrebbe valutare se riaprire l'inchiesta scaturita dall'opposizione dei familiari alla richiesta di archiviazione della Procura.  «C'è solo una motivazione pronunciabile» alla base di questo per il garante regionale dei detenuti Stefano Anastasìa: « la bancarotta, se non dell'intero sistema della giustizia, quanto meno del Tribunale di Viterbo». È proprio lui a raccontarci la storia: « Hassan Sharaf  - questo il nome del giovane detenuto morto -, un giovane egiziano di 21 anni, tentò il suicidio nel carcere di Viterbo, tramite impiccagione alle sbarre  della finestra il 23 luglio 2018, il giorno stesso in cu fu portato in isolamento. Morì dopo una settimana in ospedale.  Qualche mese p

Bianco ( Anci): noi sindaci con l’incubo delle inchieste, ora cambiate la magistratura

  di Valentina Stella Il Dubbio 23 ottobre 2021 «I dirigenti della pubblica amministrazione sono nel terrore per il rischio di incappare nelle maglie della giustizia. Occorre mettere mano a una riforma della magistratura, ripristinare l'autonomia dei sindaci». A dirlo ieri Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci, intervenendo al convegno ‘Ripartire dalla semplificazione della Pubblica amministrazione, una grande opportunità non solo per i professionisti’, organizzato da Ancot (Associazione nazionale consulenti tributari) e Confederazione Aepi (Associazione europea dei professionisti e delle imprese). Come ricordato in un recente ordine del giorno dell'onorevole di Azione Enrico Costa, « il 7 luglio scorso i sindaci hanno manifestato a Roma "per chiedere di intervenire sul reato d'abuso d'ufficio e rivedere la responsabilità amministrativa e i confini entro i quali un amministratore o un dirigente pubblico possono agire, poiché il reato non è ancora abb

Dalle toghe ai partiti è già guerra di nervi sulla riforma del Csm

  di Valentina Stella Il Dubbio 23 ottobre 2021 Il timore tra le correnti della magistratura è lo stesso: che a soli nove mesi dal rinnovo del Csm si attui una riforma del sistema elettorale sull'onda dell'urgenza, con un dibattito parlamentare compresso e senza tener conto dei contributi che potrebbero arrivare dall'accademia e dalle toghe. Un po' come è avvenuto per la riforma del processo penale. Eppure sarebbe probabilmente lo snodo principale per quella  rigenerazione etica e culturale della magistratura, sollecitata anche dal Presidente Mattarella. Anche se a sentire i penalisti guidati da Caiazza, la vera riforma in tal senso sarebbe quella delle valutazioni professionali dei magistrati. Comunque due giorni fa la Ministra Cartabia avrebbe dovuto incontrare i capigruppo di maggioranza per incardinare la discussione a partire dalla proposta della Commissione Luciani ma si sono collegati solo Costa e Zanettin. Questo avrebbe fatto irritare non poco la Guardasigilli

Intervista a Giovanni Guzzetta

  di Valentina Stella Il Dubbio 23 ottobre 2021   Per il professore Giovanni Guzzetta, Ordinario di istituzioni di diritto pubblico presso l' Università di Roma Tor Vergata, in tema di giustizia sarebbero molte le modifiche costituzionali da portare avanti: organizzazione giurisdizionale, obbligatorietà dell'azione penale, separazione delle carriere, avvocato in Costituzione. Il problema, dice, è che   « per qualsiasi riforma siamo pieni di tabù » .   Professore il Cnf ha avanzato una proposta per il rafforzamento del ruolo dell ’ avvocato in Costituzione attraverso una modifica dell ’ art. 111 della Carta fondamentale. Che ne pensa? La proposta mi sembra molto equilibrata. Fa anche una ricognizione di punti di approdo già raggiunti. Mettere in evidenza il ruolo dell'avvocato in Costituzione non solo sarebbe di per sé importante ma rafforzerebbe la consapevolezza che il modello di processo che ormai si è affermato nel nostro ordinamento, anche nell’ambito penale, è impronta

41bis per gli internati: la Consulta dice sì ma devono poter lavorare

  di Angela Stella Il Riformista 22 ottobre 2021 È legittima la disciplina che consente di applicare il regime del carcere duro (41 bis) agli internati in casa di lavoro? La Corte Costituzionale ha risposto ieri di sì con la sentenza n. 197 ma ponendo una condizione.  Ribadendo che le speciali restrizioni previste dall'art 41 bis sono «applicabili anche agli internati, cioè alle persone considerate socialmente pericolose e, in quanto tali, soggette, dopo l’espiazione della pena in carcere, alla misura di sicurezza detentiva dell’assegnazione a una casa di lavoro», tuttavia ha precisato che, proprio in considerazione della specifica natura di quest’ultima misura, «e alla luce dei principi costituzionali di ragionevolezza e di finalità rieducativa, il trattamento differenziale previsto dall’articolo 41 bis deve adattarsi alla condizione dell’internato e consentirgli di svolgere effettivamente un’attività lavorativa».  A sollevare il dubbio di legittimità costituzionale era stata nel

Presunzione d’innocenza, così le toghe potrebbero aggirare la norma

 di Valentina Stella Il Dubbio 22 ottobre 2021 Le domande sono due adesso: la Ministra Cartabia accoglierà in pieno il parere formulato da Enrico Costa (Azione) e Andrea Ostellari (Lega), votato da tutta la maggioranza sulla presunzione di innocenza? C'è il pericolo che una buona norma possa essere aggirata dalla magistratura stessa? In merito alla prima questione, bisogna ricordare che il parere non è vincolante ma, dato lo sforzo delle forze politiche che sostengono il Governo per farlo approvare da tutti, non potrà essere cestinato da via Arenula senza far rumore. Sul secondo tema di dibattito, si fa tutto più complesso. Innanzitutto il termine per i decreti attuativi è l'8 novembre: quindi, a prescindere dalla audizioni formali tenute in commissione, qualcuno si potrebbe muovere ancora dietro le quinte per chiedere dei correttivi. Volendo abbandonare lo spazio delle dietrologie, pensiamo però alle criticità pratiche della norma se venisse attuata così com'è al momento.

Stretta sulla giustizia show: via libera dalle Commissioni

 di Angela Stella Il Riformista 21 ottobre 2021 Approvati a maggioranza ieri pomeriggio nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato i pareri allo schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva europea sulla presunzione di innocenza.  A Palazzo Madama voto compatto di tutti, alla Camera ha fatto eccezione l'Alternativa c'è. Dunque maggioranza ricompattata.  Ora il Governo avrà tempo fino all'8 novembre per emanare i decreti attuativi. Non è obbligato a recepire le indicazioni dei pareri, ma sarebbe strano il contrario, considerato l'impegnativo sforzo di mediazione fatto da tutte le forze politiche per trovare una quadra ad un argomento in partenza molto divisivo. Come sappiamo da una parte c'era l'alleanza Pd e M5S, favorevole alla proposta del Governo, dall'altra tutte le altre forze politiche disposte a limitare molto di più le comunicazioni delle Procure. Stiamo parlando infatti del processo mediatico, quello che si sviluppa soprattut