Intervista a Vittorio Sgarbi

 di Angela Stella Il Riformista 2 ottobre 2021

« La condanna a 13 anni di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, è la più eclatante ingiustizia di questa magistratura. Condannare lui è come condannare Robin Hood»: questo il commento  dell'onorevole e critico d'arte Vittorio Sgarbi alla sentenza del Tribunale di Locri. Sgarbi è stato forse l'unico a destra, e prima della sinistra, a sostenere l'innocenza di Lucano, conferendogli anche la cittadinanza onoraria di Sutri, di cui è sindaco.

Come giudica questa condanna?

Come ho detto a caldo si tratta della più eclatante ingiustizia della nostra magistratura. Non ho letto il dispositivo ed occorre attendere le motivazioni. Tuttavia gli anni di carcere inflitti mi fanno pensare che ci sia una specie di contraltare dell'iter giudiziario per la presunta Trattativa Stato Mafia.  Anche in quest'ultimo caso ci sono state condanne pesanti in primo grado, poi annullate in appello. Quindi, se anche la condanna a Mimmo Lucano è basata su un teorema, anch'essa sarà rivista, come io spero, in secondo grado. Però c'è un distinguo da fare: mentre sul processo per la Trattativa Di Matteo ha costruito una carriera e ottenuto una enorme popolarità, trasformandosi in un eroe e modello, in questo caso io, per esempio, non conosco il nome del pm o del giudice. Quindi non possiamo dire che qui abbia giocato un ruolo la popolarità dei magistrati.

Lucano non ha favorito l’immigrazione clandestina. Le condanne si riferiscono a reati contro la pubblica amministrazione, la pubblica fede e il patrimonio: associazione per delinquere finalizzata a “commettere un numero indeterminato di delitti”, falso in atto pubblico e in certificato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d'ufficio e peculato.

È probabile che in senso letterale queste imputazioni possano trovare una corrispondenza. Però se una persona compie un'azione considerata reato ma con una finalità positiva allora perché deve essere punita? C'è chi ruba a casa di qualcuno per vantaggio personale, ma se uno ruba per dare il pane ai poveri allora è diverso.  Lucano ha costruito un rapporto alla pari con i migranti, con coloro che hanno meno diritti: e questo trova conforto nell'articolo 10 della Costituzione. Ho conosciuto bene Mimmo Lucano: può darsi che abbia commesso delle scorrettezze non però dolose. Mi auguro che nel processo d'appello emerga questo. Ho la sensazione che si tratti di reati non ascrivibili ad un suo vantaggio personale ma commessi per aiutare la gente. Condannare Lucano è come condannare Robin Hood. E questo non lo penso solo io a destra.

Per alcuni questa sentenza contro Lucano dimostra che fare accoglienza è un crimine.

Devo rivendicare un aspetto: sono stato il primo a parlarne in Parlamento con il Pd che mi guardava come se avessi portato via una materia che doveva essere solo la loro. Diversi deputati vennero a dirmi che sarebbero dovuti essere loro i primi a parlarne e non io. Allora feci emergere una posizione che, pur venendo dal centro destra, era di sinistra. Io, ovviamente, non mi pongo il problema se la mia sia una posizione di destra o di sinistra. Poi fui il primo a dare la cittadinanza onoraria, insieme ad altri due sindaci (Capranica e Oriolo Romano), a Lucano. Quando ci fu la cerimonia, io presi una posizione differente a quella di Salvini e Meloni. La mia intenzione era quella di cercare una mediazione tra la posizione di Salvini e quella di Lucano: si può tentare di rallentare l'afflusso di migranti  -  e questo è un problema che riguarda gli sbarchi -; ma una volta arrivati in Calabria, a Riace non c'era affatto quella che alcuni chiamavano la sostituzione etnica, per cui si cacciava un calabrese e al suo posto si metteva un senegalese o un libico. Semplicemente si riattivavano le funzioni di un paese completamente spento, con i negozi inutilizzati, grazie a delle persone che lo hanno rianimato.  L'operazione di Lucano è stata quella di rivitalizzare un centro storico grazie a degli esseri umani destinati alla strada e quindi anche al crimine -  tema molto caro a Salvini -  facendoli lavorare. Quella di Lucano mi è sembrata una idea alta.  

Lucano in una intervista al Corriere ha detto che 'un magistrato molto importante e un politico di razza hanno dall'inizio cercato di offuscare la mia immagine'. Non ha fatto nomi ma qualcuno pensa che si riferisca a Gratteri e Minniti. Lei che ne pensa?

L'interpretazione che Lucano dà al processo è la stessa che sto dando io, ossia che la condanna sia arrivata per motivi fuori dall'alveo prettamente giuridico. Non ho dubbi che tra Lucano e Gratteri ci sia un abisso. Gratteri è uno che ha fatto 'sequestri di persona', ossia ha arrestato persone, ad esempio nell'inchiesta Rinascita Scott, poi scarcerate dal Tribunale del Riesame. Ha portato avanti processi dove poi la maggior parte degli imputati sono stati assolti. Gratteri arresta un innocente ma nessuno lo punisce. Lui può giustificarsi dicendo che, in quanto magistrato, lo ha fatto a fin di bene. E allora perché punire Lucano, che pure ha agito con nobili scopi? Inoltre, ricordiamocelo quando spero verrà assolto, che  anche il giudice che ha condannato Lucano non verrà punito. La buona fede è garantita sempre e solo al magistrato che sbaglia, agli altri mai.

Quindi Lei ritiene che esista un problema di deresponsabilizzazione della magistratura?

Penso di sì e lo dimostrano diversi casi: dal processo a Giulio Andreotti a quello di (non) Mafia Capitale, fino a quello sulla Trattativa. La magistratura può aver agito allo stesso modo anche per Lucano, facendo inchieste con finalità ideologiche, politiche, di carrierismo. Il problema è che Lucano è di sinistra, mentre quelli che fino ad ora sono stati condannati sono di destra. Quindi allora possiamo dedurre che la magistratura non è comunista in generale ma nel caso di Lucano si innamora dei propri teoremi.

Appena sono uscite notizie sull'inchiesta che ha coinvolto Luca Morisi, Matteo Salvini ha avuto una illuminazione garantista ma che è durata 24 ore perché poi sembra aver goduto della condanna di Lucano.

Morisi non è stato neanche processato, per Lucano siamo in presenza di una condanna di primo grado ma deve sempre valere la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva. In Salvini ha agito l'animo politico che condanna la presunta sostituzione etnica portata avanti a suo parere da Lucano. Di Morisi ha condannato la condanna preventiva sui media, forse sarebbe dovuto essere più distaccato anche nei confronti di questa condanna per Mimmo Lucano. Cosa dirà Salvini se Lucano verrà assolto in appello? Avrei voluto un dialogo tra loro, come c'è stato tra Muccioli e Pannella sulle droghe. Il motivo è semplice: Pannella si occupava del prima, Muccioli del dopo. Così come Salvini è concentrato su coloro che dovrebbero arrivare, Lucano si occupava di quelli già arrivati. 

 

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