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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Chiesta l’archiviazione per la pm del caso Vannini

di Valentina Stella Il Dubbio 30 maggio 2020 Il  procuratore generale della Cassazione ha chiesto l'archiviazione per Alessandra D'Amore, il pm che si è occupata delle indagini sulla morte di Marco Vannini, deceduto a causa delle conseguenze provocate da un colpo di pistola sparato in maniera accidentale dal padre della fidanzata la sera  del 17 maggio 2015. Era stato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a partire da un esposto della madre del ragazzo, ad avanzare tre mesi fa un'azione disciplinare nei riguardi della D'Amore in quanto la pm avrebbe violato i doveri di diligenza e laboriosità creando un ingiusto danno ai genitori del  ragazzo morto a 20 anni. Al magistrato veniva contestato di aver svolto in maniera superficiale l’inchiesta, non mettendo sotto sequestro la casa dei Ciontoli e non raccogliendo importanti testimonianze, che invece sarebbero state portate alla luce dalla trasmissione di intrattenimento di Italia1, Le  Iene. Il magi

«Aprire tutto, ma ci vuole senso di responsabilità da parte di tutti i cittadini»

di Valentina Stella Il Dubbio 30 maggio 2020 Mentre nella virtuosa Corea del Sud sono ripresi i contagi, in Italia si discute della riapertura dei confini tra le regioni. Ne parliamo con Giorgio Palù, professore emerito dell'Università di Padova, presidente uscente della Società  europea di virologia. Professore, come si spiega i nuovi contagi in Corea del Sud, che dall'inizio è stata molto attenta nel fronteggiare il coronavirus? La Corea del Sud non ha messo in atto il nostro stesso lockdown, né quello dei cinesi. È riuscita a individuare due focolai epidemici - tra cui una cerimonia religiosa con 150 persone -, ben identificati e con nucleo di propagazione certo. Sono riusciti infatti ad avere i contatti di quelle persone nei tre giorni precedenti e quindi hanno tracciato immediatamente i contagi, per poi isolarli. Se adesso sta riprendendo il contagio significa che il virus ha continuato a circolare perché non c'erano solo quei focolai. Si tratta di una infezi

Intercettazioni: inammissibile ricorso di Cosimo Ferri

di Valentina Stella Il Dubbio 27 maggio 2020 La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile   il conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sollevato dal deputato di Italia Viva Cosimo Maria Ferri nei confronti del Procuratore generale presso la Corte di cassazione e   del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia;   il magistrato collocato fuori ruolo, in quanto appunto in aspettativa per mandato parlamentare, ha denunciato innanzi la Corte la lesione delle sue prerogative costituzionali quale singolo parlamentare per essere stato illegittimamente sottoposto, in via indiretta, a intercettazione di conversazione, "in assenza dell’autorizzazione della Camera dei deputati, richiesta dall’articolo 68, terzo comma, della Costituzione, nonché per essere stato sottoposto, sulla base di tali intercettazioni, all’azione disciplinare esercitata dal Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione". In attesa del deposito dell’ordinanza, l’Uffici

Pasquale Zagaria resta ai domiciliari, 5Stelle delusi

di Angela Stella, Il Riformista online 22 maggio 2020 A causa di un difetto di notifica, l’udienza che oggi, presso il Tribunale di Sorveglianza di  Sassari , avrebbe dovuto rivalutare la posizione di  Pasquale   Zagaria , è stata rinviata al 4 giugno. A Zagaria, precedentemente detenuto in regime di 41 bis presso il carcere di Sassari, era stata concessa a fine aprile la detenzione domiciliare in quanto il suo stato di salute, gravemente compromesso da un tumore alla vescica, era incompatibile con la reclusione; a ciò si è aggiunto che il Dap non aveva fornito in tempo al Tribunale di Sorveglianza alcuna indicazione su una possibile struttura ospedaliera atta ad ospitare il detenuto. Questa decisione, insieme ad altre simili, avevano scatenato molte polemiche: ‘ stiamo facendo tornare in libertà boss pericolosi ‘, tuonavano dai salotti tv alcuni magistrati e giornalisti, allarmando e disinformando la popolazione. Per questo il Ministro  Bonafede  è corso ai ripari con una serie

Caiazza: al tavolo solo se c'è posto per le nostre idee

di Angela Stella Il Riformista 21 maggio 2020 L'avvocato Gian Domenico Caiazza, Presidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane, è molto chiaro: o al tavolo permanente sulla giustizia annunciato dal Ministro Bonafede si fanno entrare le idee liberali del diritto o a noi penalisti non interessa stare a quel tavolo. Presidente cosa ne pensa del discorso che il Ministro Bonafede ha tenuto ieri al Senato? Il Ministro ha confermato tutte le ragioni per le quali noi penalisti lo giudichiamo il Ministro più lontano dalle idee del diritto penale liberale e del giusto processo che noi pensiamo di rappresentare e tutelare. Mi è parso invece ineccepibile nella sua risposta a Lega e Forza Italia sulle scarcerazioni, nel senso che sicuramente il Ministro non ha scarcerato nessuno. Le scarcerazioni sono opera della magistratura di sorveglianza in applicazione di leggi dello Stato. Il Ministro ha annunciato una commissione su impatto della prescrizione e sul nuovo processo penal

Il flop dell'inchiesta sul Petruzzelli

di Angela Stella il Riformista 20 maggio 2020 Carlo Maria Capristo, 67 anni, entra in magistratura dai primi anni ottanta. Prima di arrivare alla Procura di Taranto nel 2016, Capristo è stato prima a Bari, dove ha ricoperto l’incarico di sostituto procuratore occupandosi di inchieste delicate. La più nota è quella sull’incendio doloso del teatro Petruzzelli, distrutto all’alba del 27 ottobre del 1991, e terminata con l’assoluzione dei principali imputati.   Dal primo momento gli investigatori imboccarono la pista che portava all’ex gestore, Ferdinando Pinto. Il pm decise di ascoltare l’indagato Pierpaolo Stefanelli, malato terminale di Aids, ricoverato nell’ospedale di Catania, e morto dieci giorni dopo. La testimonianza fu resa in assenza del legale e divenne importante per accusare Pinto; l’uomo fu arrestato con l’accusa di aver commissionato il rogo e di concorso in associazione a delinquere di stampo mafioso. Tredici anni di carcere fu al processo la richiesta dell'accus

Anatema dalla cancelliera «Avvocati, vi restituirò il fango che ho ricevuto»

di Valentina Stella Il Dubbio 19 maggio 2020 Alla fine sembra essere tornato il sereno nei corridoi del Tribunale di Genova. A far scatenare una bufera social tra cancelleria e avvocatura era stato il messaggio di una assistente giudiziaria, Laura Moscatelli, che il 12 maggio sul suo profilo Facebook scriveva un post molto duro contro alcuni avvocati: ' domani finalmente rientrerò in ufficio. Chissà se riuscirò a superare quelle montagne di merda sotto le quali ci avete sotterrato in questo periodo. No problem Avvocati, mi porto una vanga e spalo. Ma no, non la butterò via, prima o poi dovrete varcare la soglia della mia Cancelleria e allora - e solo allora - ve la restituirò con gli interessi'. La donna, come ha raccontato al Dubbio, ha scritto il suo ' post volgare, duro perché il personale della giustizia sta subendo in questo periodo di pandemia degli attacchi continui e giornalieri da parte di avvocati nei confronti del nostro operato. Ci accusano ad esempio di non

Magistrati di sorveglianza sfiduciati da Bonafede

di Angela Stella Il Riformista 15 maggio 2020 "Un atto di sfiducia nella magistratura, in particolare di quella di sorveglianza. E comunque un provvedimento superfluo": è chiara la posizione di Marcello Bortolato, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, in merito alle ultime decisioni del Ministro Bonafede. Secondo Lei il lavoro della magistratura di sorveglianza cambierà? Non nella sostanza. Siamo abituati da sempre a gestire detenuti di particolare pericolosità. Semplicemente di fronte ai diritti fondamentali quale quello alla salute, siamo tenuti a bilanciare la tutela del diritto con le esigenze della sicurezza sociale. Nella forma, e psicologicamente, ci sentiremo all’angolo, col fiato sul collo, tenuti con ogni nostro comportamento a dimostrare che la tutela dei diritti non significa un  cedimento alla criminalità ma è anzi, come riteniamo, il miglior antidoto a quella. Ricordiamo che contro il terrorismo lo Stato ha vinto con le armi del diritto e

Ma quale boss, non ha mai ucciso nessuno

Di Angela Stella Il Riformista 12 maggio 2020 “Pasquale Zagaria non ha mai ucciso nessuno, si è costituito, e ha tenuto in carcere una buona condotta. Figuriamoci se ora, che ormai la pena volge al termine, abbia intenzione di sottrarsi alla giustizia”: così raccontano al Riformista i suoi avvocati, Lisa Vaira e Andrea Imperato.   L’uomo, affetto da un grave tumore alla vescica, ora è in detenzione domiciliare in attesa di un intervento che aspettava da tempo. Non c’era alternativa alla ‘scarcerazione’: in mancanza di indicazioni di altra struttura idonea da parte del Dap era necessario “evitare di creare gravi, e non più rimediabili, conseguenze per la salute del detenuto”. Molti lo dipingono ancora come un boss, ma Zagaria è solo un recluso “che ha attivamente partecipato a tutti protocolli di rieducazione e risocializzazione”.   Avvocati potete spiegarci come sono andate le cose, cosa ha portato alla detenzione domiciliare? Vaira : La procedura, che ha condotto all'ap

«Le nostre decisioni prese sempre nel rispetto dei diritti fondamentali»

di Valentina Stella Il Dubbio 12 maggio 2020 Il dottor Fabio Gianfilippi, magistrato di sorveglianza di Spoleto e componente del Tribunale di sorveglianza di Perugia, è colui che ha portato all'attenzione della Consulta, sollevando dubbi di legittimità costituzionale, l'ergastolo ostativo e il divieto per i detenuti al carcere duro di ricevere libri e anche quello di cuocere cibi. Un magistrato, dunque, attento all'esecuzione della pena nel rispetto dei parametri costituzionali. Domenica è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge che dispone la totale revisione delle scarcerazioni. Qual il suo parere in merito? Sentite lesa la vostra autonomia? Mi sembra che sia preservata la valutazione autonoma da parte della magistratura di sorveglianza. Viene introdotto però un sistema molto complesso di rivalutazione ravvicinata delle decisioni già assunte, quando riferibili a condannati per reati di criminalità organizzata. Occorre ricordare che   i provvedim

Patrocinio a spese dello Stato, Ministero della Giustizia ammette gravi criticità

di  Angela Stella Il Riformista 8 maggio 2020 Avevamo ragione quando circa due settimane fa scrivevamo che il diritto alla difesa dei più poveri è gravemente compromesso per mancanza di fondi a favore degli avvocati iscritti nell'elenco dei difensori abilitati al patrocinio a spese dello Stato. A sollevare la questione era stato prima il dottor Fabio Massimo Gallo, presidente della Corte di Appello di Roma, e poi da queste pagine l’avvocata Valentina Bevilacqua, componente della Camera Penale di Roma e dell’Osservatorio Patrocinio a Spese dello Stato dell’Ucpi. Di chi sono le responsabilità difficile dirlo. Del Ministero dell'Economia che deve erogare i fondi? Di quello della Giustizia che li amministra? Dei giudici e dei funzionari distrettuali? Cerchiamo di capirne di più. Come è noto il patrocinio a spese dello Stato è destinato a garantire una difesa effettiva ai non abbienti, essendo innanzitutto un istituto di civiltà giuridica, tuttavia è caratterizzato da numerose

«Regolarizzare gli immigrati significa sottrarli alla criminalità»

di Valentina Stella Il Dubbio 7 maggio 2020 Fardj Khamaies, un uomo tunisino in Italia da 22 anni, sfortunatamente qualche tempo fa ha perso il lavoro e con esso il permesso di soggiorno. Dopo un po' riprende a lavorare per un imprenditore napoletano ma nel momento in cui chiede di essere regolarizzato subisce l’aggressione del suo datore di lavoro che gli spara cinque volte, colpendolo gravemente alle gambe. Ora Fardj sta guarendo, mentre il suo ex datore di lavoro è accusato di lesioni aggravate. A raccontarci questa drammatica storia è Hilarry Sedu, primo avvocato di origini nigeriane ad essere eletto nel Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli, da sempre accanto ai più  deboli, agli invisibili. Avvocato la proposta della ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova di regolarizzare 600mila clandestini sta creando grosse polemiche. Che ne pensa? In questo momento storico dovremmo chiederci, visto che abbiamo grandi difficoltà a espellere cittadini che soggiorna

Franco Coppi: “Uno Stato è forte e autorevole quando rispetta i diritti. Anche quelli di un mafioso…”

di Valentina Stella Il Dubbio 1 maggio 2020 In un periodo così delicato per l’amministrazione della giustizia, in cui i principi fondamentali dell’ordinamento vengono messi in discussione, l’analisi del professore e avvocato Franco Coppi è una utile bussola che ci aiuta ad orientarci nella giusta direzione. In questi giorni hanno suscitato molte polemiche le scarcerazioni di alcuni boss mafiosi per motivi di salute. Secondo alcuni magistrati lo Stato si è indebolito. Qual è il suo punto di vista? Se non sbaglio tutti questi personaggi vengono “scarcerati” per motivi di salute. Non è che ad un certo momento vengono mandati a spasso perché le carceri sono piene o lo Stato cede al ricatto di qualcuno. Sono persone le cui condizioni sono incompatibili con il regime carcerario. Il nostro ordinamento è pieno di disposizioni che stabiliscono che se una persona si trova in uno stato di salute tale da renderla incompatibile con la reclusione in carcere viene sospesa l’esecuzione delle pen