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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

«Questo virus è differente dai precedenti»

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di Valentina Stella Il Dubbio 27 marzo 2020 Vogliamo tornare in maniera più approfondita sulla notizia relativa al servizio di Tg Rai Leonardo che nel 2015 dava notizia di un esperimento condotto da scienziati cinesi che stavano creando un supervirus polmonare da pipistrelli e topi. Il video ha suscitato molto scalpore, facendo nascere il dubbio che quell'esperimento potesse essere l'origine remota del Covid- 19 che sta colpendo ora diversi paesi. Vi abbiamo raccontato in realtà che si tratta di due virus differenti, come è chiaro se si leggono e mettono a confronto due articoli dell'autorevole rivista Nature; il primo dal titolo ' A Sars- like cluster of circulating bat coronaviruses shows potential for human emergence' del 2015 a cui fa seguito il servizio della Rai, e un altro di qualche giorno fa intitolato ' The proximal origin of Sars- CoV- 2'. Tra gli autori del primo articolo c'era il professor Antonio Lanzavecchia, immunologo di fama internaz

Così gli scienziati cinesi crearono un supervirus polmonare dai pipistrelli

Di Valentina Stella Il Dubbio 25 marzo 2020 Nelle ultime ore sta circolando nelle chat e sui social un  servizio di Tg Leonardo , il telegiornale scientifico di Rai 3. Risale al 16  novembre 2015  ed è a firma del giornalista Maurizio Menecucci. Ma prima da studio il conduttore spiega che “ scienziati cinesi creano un supervirus polmonare da pipistrelli e topi. Serve solo per motivi di studio ma sono tante le proteste. Vale la pena rischiare ?” . E prosegue nel dire: “si tratta di un esperimento che preoccupa molti scienziati”. L’esperimento, condotto in un laboratorio cinese, viene portato avanti da  “un gruppo di ricercatori cinesi” che “innesta una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars. Ne esce un supervirus che potrebbe colpire l’uomo”. Hanno dunque ragione coloro che dicono che la pandemia del covid-19 ha avuto origine in un laboratorio di Wuhan in Cina? La risposta è al termine dell’articolo ma vediamo ancora nel dettaglio cosa ci raccontavano nel 2015.

"Segnali incoraggianti di rallentamento della diffusione dell'epidemia"

di Valentina Stella Il Dubbio 25 marzo 2020 Una ricerca dell’Istituto per le applicazioni del calcolo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iac) sta analizzando su base giornaliera l’evolversi della diffusione dell'epidemia di COVID-19 in Italia. Lo studio è condotto, tramite i dati forniti dalla Protezione Civile, da Giovanni  Sebastiani  in collaborazione con Marco Massa dell'Imperial College di Londra. La strategia adottata prevede lo studio del fenomeno di diffusione del contagio attraverso modelli e metodi matematici e statistici di diverso tipo. Il primo approccio utilizza modelli parametrici e, in particolare, quello geometrico e quello logistico, che caratterizzano tipicamente l’evoluzione delle epidemie. In alternativa, è stato considerato un modello matematico a “compartimenti”, usualmente utilizzato in epidemiologia. Alle tradizionali categorie -  i “suscettibili” di essere infettati, gli infetti, i guariti e i deceduti -  si affiancano ora i ''por

«Il sistema sanitario dovrebbe riuscire a far fronte fino a 4000 posti letto»

di Valentina Stella Il Dubbio 24 marzo 2020 The Lancet, una delle più autorevoli riviste scientifiche del mondo, ha pubblicato qualche giorno fa uno studio condotto da Giuseppe Remuzzi, Direttore dell'Istituto Mario Negri, e Andrea Remuzzi, professore ordinario di Bioingegneria presso l'Università di Bergamo. Il titolo del paper: “Covid- 19 and Italy: what next?”. L'analisi è stata portata avanti considerando da un lato l’andamento del trend dei contagi e dall’altro il trend dei pazienti bisognosi di terapia intensiva, tramite i dati disponibili del Ministero della Salute. Questi sono stati comparati con l’andamento degli stessi valori nella provincia cinese dell’Hubei. Ne discutiamo proprio con il professor Andrea Remuzzi. Sono passati undici giorni dalla pubblicazione dello studio: l’andamento è cambiato. Per lo studio abbiamo analizzato dati che ci sono arrivati tra l’ 8 e l’ 11 marzo. Avevamo precisato che, nonostante fossero preliminari, avremmo potuto indicare g

«Razionare i trattamenti in medicina è la regola»

di Valentina Stella Il Dubbio 21 marzo 2020 Il covid- 19 sta mettendo a dura prova non solo il nostro sistema sanitario ma anche le nostre libertà. Ne parliamo con Gilberto Corbellini, ordinario di Storia della Medicina e docente di Bioetica alla Sapienza di Roma e dirigente del Cnr, ora in libreria con “Nel paese della pseudoscienza. Perché i pregiudizi minacciano la nostra libertà”, edito da Feltrinelli.  Se non ci fossero posti in terapia intensiva per tutti, quale criterio si dovrebbe adottare?  La Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva ( Siaarti) ha pubblicato qualche settimana fa una guida rivolta ai primari che gestiscono  l’emergenza e che si possono trovare a dover fare scelte che limitano ai pazienti l’accesso al trattamento intensivo in condizioni di scarsità di risorse. Il documento tiene abbastanza conto del dibattito bioetico internazionale, ma ancora una volta declinato in un’ottica paternalistica e medico- centrica. Tipica di ques

«Liberiamo la nostra ricerca da vincoli irrazionali»

di Valentina Stella Il Dubbio 20 marzo 2020 L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando a causa del covid- 19 sta riaprendo il dibattito sui rapporti tra scienza e politica, ma non solo. Ne parliamo con Elena Cattaneo, docente alla Statale  di Milano e senatrice a vita. Come giudica i provvedimenti del governo per fronteggiare l'emergenza? E la risposta degli italiani? Siamo la prima democrazia ad essersi confrontata con l’emergenza, i primi ad aver adottato, in un contesto di forte regionalismo sanitario, una serie di stringenti misure di limitazione della libertà personale impensabili fino a pochi giorni prima. In una situazione, che non ha precedenti recenti, di stravolgimento totale ed epocale delle nostre vite e della società, alcuni tentennamenti ed errori da parte della politica potevano essere attesi così come potrebbe essere facile alimentare la critica del senno di poi. Le immediate dichiarazioni di apprezzamento per le azioni del Governo da parte dell’Organizzaz

Revocata la sorveglianza per “ assenza di pericolosità”

di Valentina Stella Il Dubbio 19 marzo 2020 Revocate le misure di prevenzione a Giovanni Luca Nirta: lo ha deciso ieri la Sezione Misure di Prevenzione della Corte di Appello di Reggio Calabria. L’uomo nell’aprile 2019 aveva finito di scontare la sua pena a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa. Dopo la fine della detenzione, tuttavia, il tribunale di Reggio Calabria aveva predisposto misure di sorveglianza speciale, che ponevano ovviamente dei limiti alla condizione di libertà di Nirta, mai condannato per reati di sangue. Le motivazione addotte: mancata dissociazione dal sodalizio di appartenenza, esistenza ed operatività dalla cosca Nirta, pericolosità sociale. A ciò si sono opposti i suoi legali, gli avvocati Eugenio Minniti e Giuseppe Milicia, che invece, richiamando la giurisprudenza della Corte Costituzionale, nel loro ricorso hanno dimostrato l’assenza della pericolosità e l’avvenuta risocializzazione dell’uomo. I giudici nella motivazione di revoca delle misure

De Vito: sicurezza, per i penitenziari si poteva fare di più

di Valentina Stella Il Dubbio 18 marzo 2020 Riccardo De Vito, presidente di Magistratura Democratica e magistrato di Sorveglianza a Sassari, conosce molto bene il mondo del carcere e con grande sensibilità costituzionale affronta quotidianamente le criticità che lo contraddistinguono. Dottor De Vito cosa ne pensa del provvedimento, contenuto nel decreto ' Cura Italia'( nel momento in cui scriviamo ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale), che mira a contrastare l’emergenza sanitaria in carcere? Si tratta di un primo passo, ma solo di un primo passo, nella direzione giusta. Il vantaggio di questa detenzione domiciliare speciale è unicamente nella snellezza e celerità del procedimento. Le aree educative, gli uffici esecuzione esterna e i magistrati non saranno impegnati in istruttorie estenuanti, che correrebbero il rischio di ottenere risultati di deflazione della popolazione carceraria in ritardo rispetto al periodo emergenziale. Mi sarei aspettato un po’ più di cor

«I detenuti hanno paura: se il virus entra in carcere la tragedia è sicura»

di Valentina Stella Il Dubbio 14 marzo 2020 La grande paura del coronavirus è arrivata anche nel carcere fiorentino di Sollicciano, quando tre giorni fa il direttore Fabio Prestopino ha comunicato ai detenuti che un allievo agente penitenziario era risultato positivo al covid- 19. Alcuni reclusi hanno appiccato il fuoco nei passeggi a tavoli, sedie e materassi. La situazione è tornata quasi subito sotto controllo ma le criticità restano come ci racconta don Vincenzo Russo, da quindici anni cappellano del carcere, sempre vicino agli ultimi, agli emarginati, in sintonia con Marco Pannella quando ci dice che va in carcere “per dare  ed essere speranza”. Don Vincenzo, lei ha appena terminato una riunione con gli operatori. Com’è la situazione? C’è stato un picco di ribellione due giorni fa ma ora è tutto rientrato. Alla notizia delle rivolte a Salerno, Napoli, Foggia, Modena, Milano, Rebibbia, i reclusi di Firenze si sono fermati per confrontarsi, per parlarne. Hanno paura: se il v

De Pascalis: la detenzione domiciliare non è un atto di clemenza

di Valentina Stella Il Dubbio 13 marzo 2020 Massimo De Pascalis, già vice capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha diretto diversi istituti di pena, come Rebibbia Nuovo Complesso e Spoleto.   In questo delicato momento avanza una proposta per fronteggiare l’emergenza coronavirus in carcere, ossia prevedere immediatamente la detenzione domiciliare per coloro che hanno residui di pena inferiori ai due anni. Dottor De Pascalis, prima di arrivare alla soluzione, partiamo dalle cause. Quanto è accaduto non può essere presentato come qualcosa di imprevedibile. Da quando è iniziata l’emergenza si è parlato di tutto tranne che di carcere, come se fosse una zona franca. Ancora prima delle rivolte, riflettevo sul fatto che non si stava affrontando, all’interno del già complicato quadro nazionale, il serio problema del carcere al tempo del coronavirus. Mi chiedevo se la politica, se il Governo non avessero dovuto già adottare dei provvedimenti, tenendo conto del sovra

Bernardini: Carceri, una bomba virale a orologeria

di Valentina Stella Left 13 marzo 2020 In questa difficile situazione di emergenza che il nostro Paese si trova a dover fronteggiare a causa del covid-19, c’è una fetta di popolazione che forse più di altre percepisce il pericolo: è quella degli oltre 60000 detenuti che in questo momento si trovano in carceri sovraffollate –  anche 9 in una cella – e che nel momento in cui scriviamo hanno dato vita a numerose rivolte perché è stato impedito loro, per ragione di sicurezza sanitaria, di avere colloqui con i familiari. Nel carcere di Modena ne sono morti addirittura tre e due agenti penitenziari sono stati presi in ostaggio nell’istituto di Pavia. Ci saranno indagini e approfondimenti ma intanto c’è una doppia emergenza oltre le mura che ci dividono dai reclusi. Ne parliamo con Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino e membro del Consiglio generale del Partito Radicale. Tre detenuti morti a Modena. Mentre scriviamo non si conoscono le cause. Ma che giudizio dai di ques

Carceri: cattiva informazione ha fatto aumentare ansia

di Valentina Stella Il Dubbio 12 marzo 2020 In questi giorni di protesta, a mediare con numerosi detenuti sono intervenuti anche i garanti. Per fare un bilancio abbiamo ascoltato Mauro Palma, Presidente dell’Autorità Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Professor Palma, quali le ragioni di questa esplosione di violenza? La questione del coronavirus e delle restrizioni connesse all’emergenza determinano ansia in tutti quanti noi. In un ambiente come il carcere, che è già una istituzione chiusa, queste ansie si ampliano a dismisura. Chi ha la responsabilità di questi ambienti dovrebbe agire preparando ad eventuali restrizioni e facendone capire le ragioni. In carcere è stato fatto l’opposto. Cosa è successo? Prima ancora del decreto legge sono state fatte girare, anche in maniera strana e su decisione di qualche provveditore e direttore, ipotesi di chiusura totale. Le informazioni, che giustamente e doverosamente il Governo d

«I penitenziari ridotti a discariche del male: lo Stato è fuorilegge»

di Valentina Stella Il Dubbio 11 marzo 2020 In questo momento di crisi che sta vivendo il nostro sistema penitenziario, e lo Stato stesso, in difficoltà nel prevenire e fronteggiare la protesta, non poteva mancare la lucida analisi di Tullio Padovani, penalista, già professore ordinario di Diritto penale alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e tra i pochissimi accademici del suo campo ad essere stato invitato a far parte della Accademia Nazionale dei Lincei. Professore, come si deve interpretare quanto accaduto in questi giorni in oltre 27 carceri italiane, profondamente destabilizzate dalle rivolte dei detenuti? Non è un fatto nuovo, non è il primo, non sarà l’ultimo. Si tratta di un moto ondulatorio: ne abbiamo avuti in passato, ne avremo in futuro se continuiamo con questa linea politica. Ma quali sono le cause di tutto questo? Soprattutto, quali sono le cause remote? Le situazioni scatenanti possono essere diverse, occasionate da circostanze varie; nel nostro caso certame