Bari, trasferimento del “Gabbione” ancora in alto mare
di Valentina Stella 4 marzo 2020
È stata annullata la riunione per la firma di un protocollo tra la Asl di Bari, il Policlinico e la Casa circondariale che era stata convocata per il 26 febbraio scorso per il trasferimento del cosiddetto “Gabbione”, il padiglione per il ricovero dei pazienti detenuti, dal policlinico ad altra struttura della Asl. Lo riferisce al Dubbio Annarita Digiorgio, membro del direttivo dell’associazione locale Marco Pannella, che con il consigliere regionale Francesca Franzoso ha effettuato diverse visite nella casa circondariale: «È da un anno che non si riesce a fare questa riunione. Purtroppo nonostante l’eccellenza della direttrice Valeria Pirè vi è un forte problema di incomunicabilità tra il carcere, la cui direzione costantemente segnala richieste e necessità, e la Asl e il Policlinico che si rimpallano la responsabilità sui detenuti che necessitano di cure». Al momento il “Gabbione” è ubicato presso il Policlinico, che però sostiene di non averne la competenza. «Parliamo di dieci posti letto – prosegue la Digiorgio - su un fabbisogno notevolmente più ingente». Eppure l’emergenza sanitaria non è più rinviabile.
È stata annullata la riunione per la firma di un protocollo tra la Asl di Bari, il Policlinico e la Casa circondariale che era stata convocata per il 26 febbraio scorso per il trasferimento del cosiddetto “Gabbione”, il padiglione per il ricovero dei pazienti detenuti, dal policlinico ad altra struttura della Asl. Lo riferisce al Dubbio Annarita Digiorgio, membro del direttivo dell’associazione locale Marco Pannella, che con il consigliere regionale Francesca Franzoso ha effettuato diverse visite nella casa circondariale: «È da un anno che non si riesce a fare questa riunione. Purtroppo nonostante l’eccellenza della direttrice Valeria Pirè vi è un forte problema di incomunicabilità tra il carcere, la cui direzione costantemente segnala richieste e necessità, e la Asl e il Policlinico che si rimpallano la responsabilità sui detenuti che necessitano di cure». Al momento il “Gabbione” è ubicato presso il Policlinico, che però sostiene di non averne la competenza. «Parliamo di dieci posti letto – prosegue la Digiorgio - su un fabbisogno notevolmente più ingente». Eppure l’emergenza sanitaria non è più rinviabile.
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