Così gli scienziati cinesi crearono un supervirus polmonare dai pipistrelli

Di Valentina Stella Il Dubbio 25 marzo 2020

Nelle ultime ore sta circolando nelle chat e sui social un servizio di Tg Leonardo, il telegiornale scientifico di Rai 3. Risale al 16 novembre 2015 ed è a firma del giornalista Maurizio Menecucci. Ma prima da studio il conduttore spiega che “scienziati cinesi creano un supervirus polmonare da pipistrelli e topi. Serve solo per motivi di studio ma sono tante le proteste. Vale la pena rischiare?” . E prosegue nel dire: “si tratta di un esperimento che preoccupa molti scienziati”. L’esperimento, condotto in un laboratorio cinese, viene portato avanti da  “un gruppo di ricercatori cinesi” che “innesta una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars. Ne esce un supervirus che potrebbe colpire l’uomo”.

Hanno dunque ragione coloro che dicono che la pandemia del covid-19 ha avuto origine in un laboratorio di Wuhan in Cina? La risposta è al termine dell’articolo ma vediamo ancora nel dettaglio cosa ci raccontavano nel 2015.

Il giornalista si chiede, facendosi portatore dei dubbi di parte della comunità scientifica, se valga la pena portarlo avanti rischiando che il virus esca dal laboratorio e colpisca l’uomo. Al via poi il servizio giornalistico: “Un gruppo di studiosi è riuscito a sviluppare una chimera  - dice la voce fuori campo – un organismo modificato innestando la proteina superficiale di un coronavirus trovato nei pipistrelli della specie più comune detta naso a ferro di cavallo su un virus che provoca la Sars, la polmonite acuta anche se in forma non mortale nei topi”.  “Si sospettava che la proteina potesse rendere l’ibrido idoneo a colpire l’uomo, è l’esperimento lo ha confermato”, dice il giornalista. E va avanti: “è proprio questa molecola detta SHCO14 che permette al coronavirus di attaccarsi alle nostre cellule respiratorie scatenando la sindrome. Secondo i ricercatori l’organismo originale e, a maggior ragione quello ingegnerizzato, può contagiare l’uomo direttamente dai pipistrelli senza passare per una specie intermedia come il topo ed è questa eventualità a sollevare molte polemiche”. Il servizio prosegue dicendo come il  governo Usa un anno prima, quindi nel 2014, aveva sospeso i finanziamenti alle ricerche che puntavano a rendere i virus più contagiosi ma la moratoria non aveva fermato il lavoro dei cinesi sulla Sars che era già in fase avanzata e che non si riteneva così pericoloso. “Le probabilità che il virus passi alla nostra specie – dice il giornalista – sarebbero irrilevanti rispetto ai benefici. Un ragionamento che molti altri esperti bocciano” perché “ di questi tempi è più prudente non mettere in circolazione organismi che possano sfuggire o essere sottratti dal controllo dei laboratori”

Abbiamo contattato la redazione di Tg Leonardo e abbiamo parlato con Silvia Rosa-Brusin, vice caporedattore che al Dubbio dice: “confermo che il video è autentico ed è nato a seguito della pubblicazione sulla prestigiosa rivista Nature di uno studio dal titolo “A SARS-like cluster of circulating bat coronaviruses shows potential for human emergence. Noi riportiamo regolarmente da 28 anni gli esperimenti, anche i più estremi. Non abbiamo messo in rapporto il servizio riguardante il virus del 2015 con quello che sta circondando per motivi di responsabilità, perché non c’era prova che fosse lo stesso virus, e qualche giorno fa proprio la rivista Nature ha dimostrato che il virus ha origine naturale” .

Dunque niente da fare per i complottisti, anche stasera vince la scienza!

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