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28 milioni spesi nel 2023 per gli innocenti in carcere

  Angela Stella Unità 18 aprile 2024 Pubblicata con due mesi e mezzo di ritardo rispetto al 31 gennaio la Relazione al Parlamento relativa alla “Misure Cautelari Personali e Riparazione per Ingiusta Detenzione” riferita all’anno 2023. Nel 2015 fu un emendamento dell’onorevole di Azione Enrico Costa ad introdurre il monitoraggio parlamentare anche sul ricorso alla custodia cautelare. Va sottolineato che come sempre  non tutti gli uffici giudiziari hanno inviato i dati richiesti : «La percentuale di risposta dei Tribunali (sezioni GIP e sezioni dibattimentali) interessati al monitoraggio è stata dell’89%».  Ma vediamo ai dati.  Custodia cautelare : sono stati messi a confronto i dati dal 2018 al 2023. Se nel 2018 le misure cautelari emesse in carcere erano state 31970 ed erano gradualmente diminuite fino al 2021 arrivando a 24126, notiamo un leggero  rialzo nell’ultimo biennio: 24654 nel 2022 e 24746 nel 2023 . «Le misure cautelari custodiali (carcere - arresti domiciliari - luogo cura)

Ingiusta detenzione, in 30 anni quasi un miliardo in risarcimenti

  Valentina Stella Dubbio 18 aprile 2024  La sintesi politica non poteva non farla il responsabile giustizia di Azione,  Enrico Costa :   «A tutti quegli esponenti della maggioranza che si lamentano che il magistrato che sbaglia non paga mai, consiglierei di leggere la relazione del Ministero della Giustizia sulle misure cautelari e sull'ingiusta detenzione da cui emerge la totale l'inerzia in via Arenula». È solo la prima parte di un commento molto critico del parlamentare sulla Relazione al Parlamento relativa alla “Misure Cautelari Personali e Riparazione per Ingiusta Detenzione” riferita all’anno 2023. Nel 2015 fu proprio un emendamento dell’onorevole Costa ad introdurre il monitoraggio parlamentare anche sul ricorso alla custodia cautelare. Il documento sarebbe dovuto arrivare il 31 gennaio ma come sempre giunge in ritardo: di solito a maggio, quest’anno un po’ prima. Ma cosa dice ancora Costa? «Emerge un quadro sconfortante: dal 2018 al 2023 sono state risarcite dallo Sta

Ardita choc: la proposta Giachetti? Un messaggio ai detenuti

  Angela Stella Unità 17 aprile 2024 “Un messaggio per i detenuti”: è così che ieri Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto di Catania, ex membro del Csm, ha definito, durante la sua audizione in Commissione giustizia della Camera, la proposta di legge Giachetti (Iv), pensata insieme alla radicale Rita Bernardini, sulla liberazione anticipata speciale. Cosa avrà voluto dire il magistrato? Glielo ha domandato proprio il parlamentare: “Le vorrei chiedere che tipo di messaggi?”. Ardita ha risposto alquanto imbarazzato: «ovviamente non mi riferivo a messaggi mafiosi. Diciamo che la popolazione detenuta è molto attenta a quello che accade nel mondo pubblico e quindi una iniziativa del genere significa lanciare un messaggio di difesa di quelle che sono le ragioni corporative”. “Magari in vista delle elezioni lei pensa?” lo ha incalzato Giachetti. “No, a me queste derive non piacciono. Mi scuso se ho dato l’impressione di aver utilizzato un termine che avesse un significato diverso. Purtroppo

Proposta Giachetti in aula il 29 aprile

 Valentina Stella Il Dubbio 17 aprile 2024 Lunedì 29 aprile la proposta del deputato di Italia Viva Roberto Giachetti sulla liberazione anticipata speciale, elaborata insieme alla presidente di Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini sbarcherà nell’Aula nella Camera. Oggi ci sarà l’ultima audizione, quella del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, e domani scadrà il termine per gli emendamenti. Ma intanto ieri possiamo dire l’Antimafia si è spaccata sulla proposta, come rilevano le audizioni del Procuratore Nazionale della DNAA Giovanni Melillo e il procuratore aggiunto di Catania, Sebastiano Ardita. Il primo, anche se non esplicitamente, ha fatto capire che sarebbe favorevole alla misura, escludendo però dai benefici i detenuti per delitti di mafia e terrorismo. Mentre il secondo la ritiene una forma di indulto, arrivando addirittura a dire che sarebbe «un messaggio ai detenuti» che lo ha condotto, come vedremo nel proseguo dell’articolo, ad un botta e rispo

Ostellari: «Crimini in aumento». Ma i dati dicono altro

  Valentina Stella Dubbio 17 aprile 2024  «Si dice: “Il sovraffollamento è un problema”. È uno dei temi che viene usato anche in politica da chi vuole criticare l'azione del governo. Certo, il sovraffollamento è un problema perché stai guardando quei numeri legati ai detenuti all'interno delle nostre carceri. Ma siamo sicuri che sia quello il problema? Non è per caso che ci sia, invece, un problema diverso, cioè di moltiplicazione dei crimini all'interno del nostro Paese? In realtà, il nostro sistema in generale sta funzionando. Il vero problema non è il sovraffollamento nelle nostre carceri, il vero problema è semmai una presenza straordinaria di soggetti che delinquono»: così ieri il sottosegretario alla Giustizia,  Andrea Ostellari , intervenendo al convegno organizzato dal Cnel dal titolo 'Recidiva zero'. È davvero così, ossia c’è una moltiplicazione dei crimini? Secondo quanto riportato da un  rapporto Censis  a fine 2022  nell'ultimo decennio il numero del

116 emendamenti al ddl nordio

 vs 16 aprile 2024 Nella Commissione giustizia di Montecitorio sono circa 116 gli emendamenti presentati ieri al cosiddetto ddl giustizia, il testo messo a punto dal Guardasigilli Carlo Nordio e già approvato in prima lettura al Senato lo scorso 13 febbraio. In particolare 60 emendamenti sono stati depositati dal M5s, 40 dal Partito democratico e circa 15 da Alleanza Verdi e Sinistra. Nessuna proposta di modifica è stata depositata dalla maggioranza e da Azione. I partiti di centrodestra infatti intendono garantire un iter rapido al disegno di legge del Governo che abolisce il reato di abuso d’ufficio. Mercoledì in commissione dovrebbero essere dichiarate le eventuali inammissibilità. Relatori sono la capogruppo di FdI in II Carolina Varchi (FdI) e il vicepresidente della commissione e deputato di Forza Italia Pietro Pittalis. «Non ho presentato emendamenti al ddl Nordio su abuso d'ufficio, custodia cautelare, intercettazioni e inappellabilità delle sentenze di assoluzione non perc

Il Caso Carmelo Patti

  Valentina Stella Dubbio 16 aprile 2024 Tre processi subìti, tredici anni di misure di prevenzione, accuse che andavano dalla frode fiscale a quella infamante di concorso esterno in associazione mafiosa, pentiti che lo accusavano, una feroce campagna mediatica, un autentico impero finito letteralmente in fumo. Questa è la storia di Carmelo Patti:   partendo da zero è riuscito a creare a partire dagli anni sessanta in poi, in pieno periodo del c.d. “miracolo italiano”, un polo industriale che pian piano è diventato il quinto gruppo mondiale in campo di cablaggio di fili per auto motive, con migliaia di dipendenti in tutto il mondo al seguito dell’indotto FIAT di cui era uno dei principali fornitori. Poi si estese nel campo del turismo, diventando il vertice del gruppo alberghiero Valtur, il quarto in Italia. Tutto iniziò a cambiare però all’inizio del 2000: nacque un’indagine della Procura di Marsala che ha segnato l’inizio delle disavventure giudiziarie del cav. Patti. Infatti, la Pro