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Visualizzazione dei post da 2016

Franco Mastrogiovanni: la storia, la giustizia, la campagna #diamovoceafranco

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Il Dubbio 31 12 2016 LA STORIA Quelle 87 ore di agonia Il 4 agosto del 2009, dopo circa quattro giorni di Tso  - Trattamento Sanitario Obbligatorio - il maestro di scuola elementare Francesco  Mastrogiovanni  muore a causa di un edema polmonare acuto presso il reparto di psichiatria dell'ospedale San Luca, a Vallo della Lucania (Salerno).  L'uomo era stato ricoverato dopo che l'allora sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso l'anno dopo in un attentato probabilmente di matrice camorristica, aveva ordinato un Tso a seguito di una segnalazione dei vigili urbani che lo avevano visto guidare ad alta velocità e provocare incidenti.  Mastrogiovanni  verrà individuato presso il campeggio dove stava trascorrendo le vacanze: lì si rifiutò di consegnarsi alle autorità e cantando versi anarchici si gettò in mare, dove rimase per due ore circondato dagli agenti e dagli addetti della Asl. Quello che accadrà dopo è storia nota grazie alle telecamere di videoso

Garlasco, sì alla revisione del processo? Indagato Andrea Sempio

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di Valentina Stella (Il Dubbio 24/12/2016) A pochi mesi dal deposito delle motivazioni con cui la Cassazione ha condannato in via definitiva Alberto Stasi a sedici anni di reclusione per l'omicidio dell'allora fidanzata Chiara Poggi, un nuovo nome per l'efferato delitto viene iscritto nel registro degli indagati: si tratta di Andrea Sempio. Il giovane è ora sotto indagine dalla Procura di Pavia, a seguito di un esposto firmato dalla mamma di Alberto, Elisabetta Ligabò, e presentato dai legali di Stasi, Fabio Giarda e Giada Boccellari.  È il 13 agosto del 2007 quando Chiara Poggi, viene uccisa nella sua villetta di via Pascoli 8 a Garlasco (Pavia). Le indagini si concentrano subito sul fidanzato della ragazza, lo studente della Bocconi Alberto Stasi, che dopo una settimana dall'omicidio viene formalmente indagato. Contro di lui, che aveva rinvenuto il cadavere della donna e dato l'allarme,  diversi elementi:  l'assenza di tracce di sangue sulle sue scarpe

Il criminologo: «Questa persona deve spiegare perché il suo Dna era sotto le unghie di Chiara»

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Di Valentina Stella (Il Dubbio 24/12/2016) Numerosi misteri ancora non fanno piena luce sull'omicidio di Chiara Poggi, per cui è stato condannato in via definitiva a 16 anni il suo fidanzato Alberto Stasi. Per tentare di fare chiarezza sui nuovi sviluppi abbiamo incontrato Carmelo Lavorino, investigatore e criminologo che si è occupato di celebri casi di cronaca nera come quello del Mostro di Firenze e di Cogne, del delitto di via Poma, dell'omicidio Marta Russo.   Dottor Lavorino, che profilo ha l'assassino di Chiara Poggi?  Un soggetto che ha perso il controllo. Ha ucciso sotto una forte spinta narcisistica, ha inferto colpi a ripetizione, ha voluto dominare, distruggere la vittima, l'ha voluta disprezzare profondamente per poi sbarazzarsene senza alcuna pietà, come una cosa immonda, buttandola insanguinata e fracassata nei piani bassi della casa - elemento questo importante - .  Questo profilo potrebbe essere quello di Stasi però?  Questo profilo si adatta a div

IL NATALE DEI RADICALI IN CARCERE LA PRIMA VOLTA SENZA PANNELLA

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di Valentina Stella (Il Dubbio 23 dicembre 2016) Più di cento tra militanti e dirigenti del Partito radicale visiteranno, durante le festività, 40 istituti di pena in tutta Italia, da nord a sud, passando per la Sardegna e la Sicilia. Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria da anni autorizza infatti gli esponenti radicali - a cui riconosce una profonda lealtà e serietà dei comportamenti - a visitare le carceri e quindi ad incontrarsi sia con i detenuti che con i “detenenti”, cioè con gli agenti della polizia penitenziaria secondo una definizione pannelliana. Proprio questo sarà il primo Natale in carcere senza il leader Pannella, a cui i reclusi, appena lo vedevano fare il suo ingresso nei corridoi tra le celle, dedicavano in coro il ritornello "Marco uno di noi, uno di noi" o gli gridavano "together forever".  In un conferenza stampa tenutasi ieri nella storica sede di Via di Torre Argentina, Rita Bernardini, organizzatrice e anima dell'i

Forse lei è viva, ma lui l'ha uccisa.....Condanna a 20 anni

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di Valentina Stella (Il Dubbio 22/12/2016) Antonio  Logli  è stato condannato, con rito abbreviato, a 20 anni per omicidio e distruzione del cadavere di sua moglie Roberta Ragusa. Il giudice non ha accordato al condannato, come richiesto dalla Procura, la misura cautelare in carcere. Ha invece disposto l'obbligo di dimora per l'uomo nei comuni di Pisa e San Giuliano Terme nelle ore notturne, dalle 21 alle 6.  Logli  è stato anche interdetto per sempre dalla potestà genitoriale. Di Roberta Ragusa si sono perse le tracce nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 quando la donna, madre di due bambini, scompare dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme (Pisa). Due mesi dopo   viene iscritto sul registro degli indagati proprio il marito che, come accerteranno gli investigatori, aveva da tempo una relazione con la 28enne Sara Calzolaio, segretaria dell’autoscuola gestita dalla famiglia  Logli  e babysitter dei suoi figli. Da quanto emerge dalla ricostruzione fatt

Intervista a Mina Welby "QUEL POMERIGGIO DI DIECI ANNI FA PIERGIORGIO MI DISSE: MORIRE NON E' FACILE"

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di Valentina Stella Il Dubbio 20/12/2016 Il 20 dicembre 2006, all'età di 60 anni, moriva Piergiorgio Welby: affetto fin da adolescente da distrofia muscolare, perse presto la possibilità di camminare e, in seguito, anche di parlare e compiere qualsiasi movimento, compreso mangiare e respirare. Nel 2006, in una lettera inviata all'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiese, senza successo, il diritto a non ricevere più i trattamenti sanitari che lo tenevano in vita. Pochi mesi dopo, ottenne l'aiuto del medico anestesista rianimatore dell’ospedale di Cremona, Mario Riccio, che, dopo averlo sedato, gli staccò il respiratore. Accanto a lui c'erano la moglie Mina e i compagni radicali, Marco Pannella, Rita Bernardini, Marco Cappato che con lui e l'Associazione Luca Coscioni avevano portato avanti una lotta nonviolenta per il riconoscimento legale del diritto al rifiuto dell'accanimento terapeutico e per il diritto all'eutanasia in Italia.

Intervista a Guido Raimondi "TEMPI BIBLICI, COSI' SI INGOLFA ANCHE LA CEDU"

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di Valentina Stella (Il Dubbio 12/1/2016) Si è tenuto ieri presso l`Aula magna della Corte di Cassazione l`incontro dal titolo Fattore "tempo" e diritti fondamentali. Cassazione e Corte Edu a confronto. Organizzato dall`Ufficio dei referenti per la formazione decentrata, è stato coordinato dal padrone di casa, il primo presidente Giovanni Canzio, e ha visto la partecipazione del vicepresidente del Csm Giovanni Legnini. Ospite d`onore Guido Raimondi, presidente della Corte europea dei diritti dell`uomo. Raimondi, commentando il lavoro della Corte di Strasburgo, ha stigmatizzato l`aumento esponenziale dei ricorsi. Segno evidente che qualcosa nei rimedi normalmente esperiti negli Stati non funziona.  In Italia non è stato ancora introdotto il reato di tortura. Naturalmente è una questione di grande importanza. C'è una sentenza della Corte piuttosto nota - la sentenza Cestaro contro Italia - che riguarda i fatti della Diaz, avvenuti durante il G8 di Genova. In quel

In marcia per la giustizia in nome di Marco Pannella e Papa Francesco

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di Valentina Stella (Il Dubbio 08/11/2016) Il maltempo che si è abbattuto domenica sulla capitale non ha fermato le centinaia di manifestanti che, sfilando dietro lo striscione 'Amnistia', hanno dato corpo e voce, attraverso la musica de "I presi per caso", band di ex detenuti e non,  alla IV marcia per la giustizia giusta organizzata dal Partito radicale in nome di Marco Pannella e Papa Francesco, partita dal carcere di Regina Coeli e terminata a Piazza San Pietro. Proprio il Papa, durante l'Angelus, ha chiesto alle istituzioni di tutto il mondo "un atto di clemenza per i detenuti che si riterranno idonei": 17000 di loro, da molti istituti di pena, hanno digiunato sabato e domenica per condividere, anche da dietro le sbarre, lo sciopero della fame che dal 9 ottobre ha portato avanti Rita Bernardini insieme ad Irene Testa e altri compagni del Partito radicale per chiedere, tra l'altro, la calendarizzazione del progetto di riforma dell'ordin

Sergio D'Elia: "per la prima volta la scritta amnistia a Piazza San Pietro"

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di Valentina Stella (Il Dubbio 08/11/2016) Anche le bandiere di Nessuno Tocchi Caino hanno colorato il cielo grigio di Roma domenica scorsa, durante la IV Marcia per l'Amnistia organizzata dal Partito radicale. Per fare un bilancio della manifestazione abbiamo incontrato Sergio D'Elia, segretario dell'associazione radicale, impegnata per l'abolizione della pena di morte nel mondo.   Che bilancio si può fare  della IV Marcia per l'Amnistia che domenica ha attraversato Roma ?   Per la prima volta, uno striscione del Partito Radicale con la parola “amnistia” è stato accolto a Piazza San Pietro dove abbiamo potuto ascoltare le parole di Papa Francesco sul carcere e il senso della pena, in perfetta sintonia o “stereofonia” – come ha titolato alla vigilia della Marcia il quotidiano dei Vescovi – con quelle dei Radicali di Marco Pannella.   La Marcia è stata un “successo”, anche nel senso di un fatto che è accaduto e non era facile accadesse, ma che ha bisogno di u

La Rai mandi in onda il docufilm sul fine pena mai

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Il 4 novembre, l'associazione radicale Nessuno tocchi Caino ha presentato il docu-film di Ambrogio Crespi Spes contra spem – Liberi dentro nel Teatro del Carcere di Rebibbia. Tra gli ospiti il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, il Capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia Giovanni Melillo, il Capo del Dap Santi Consolo, il direttore del carcere Mauro Mariani e il regista Ambrogio Crespi. Il docu-film, già presentato sempre alla presenza del ministro Orlando alla 73^ Mostra d'Arte internazionale cinematografica di Venezia e proiettato alla Festa del Cinema di Roma, è frutto del dialogo e della riflessione comune di detenuti e operatori penitenziari della Casa di Reclusione di Opera sul tema dell'ergastolo ostativo, sul "fine pena mai". L'onorevole del Pd Michele Anzaldi, membro della Commissione di Vigilanza Rai, qualche giorno fa ha rivolto un appello al Presidente della Rai Monica Maggioni, chiedendo di mandare in onda il docu-film. Nel

HABEAS CORPUS! NIENTE CADAVERE, NIENTE DELITTO

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di Valentina Stella Guerrina Piscaglia scompare il primo maggio 2014: da allora di lei nessuna traccia. Padre Graziano è stato condannato a ventisette anni di carcere per l’omicidio della donna. Un omicidio però senza il ritrovamento del corpo; una decisione costruita sugli indizi. Non è l'unico caso in cui un cadavere non viene ritrovato ma la macchina della giustizia procede nei confronti di uno o più sospettati. Pensiamo al caso di Isabella Noventa: la segretaria di Albignasego viene uccisa nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorso. In carcere per l'omicidio finiscono Freddy Sorgato, con cui aveva una relazione ballerina, la sorella di lui Debora, e la tabaccaia Manuela Cacco, innamorata di Freddy.  I tre si accusano a vicenda ma anche in questo caso manca un corpo per verificare le dichiarazioni dei tre indagati. E poi c'è la vicenda di Roberta Ragusa: della donna si perdono le tracce quattro anni e mezzo fa a Gello, una piccola frazione alle porte di Pisa.

Radicali Italiani: Magi confermato Segretario

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Si è concluso ieri a Roma il XV congresso di Radicali italiani. Riccardo Magi è stato confermato Segretario, mentre Michele Capano subentra a Valerio Federico alla Tesoreria, e Antonella Soldo a Marco Cappato alla Presidenza. Le prime dichiarazioni di Magi, a margine dell'esito della votazione finale, sono dedicate  alla gestione dei flussi migratori che "Italia ed Europa devono governare in maniera unitaria, con strategie a lungo termine che tengano conto dei contesti geopolitici di partenza ma anche delle esigenze in termini demografici e di forza lavoro, creando canali sicuri  per chi cerca protezione ed elaborando programmi di sviluppo efficaci verso i paesi terzi che perseguano crescita a livello economico, sociale e, necessariamente, in termini di democrazia e diritto". E si torna anche a parlare di referendum: a prescindere da come andrà il voto del 4 dicembre, il movimento di Radicali italiani si impegnerà per l'immediato superamento degli ostacoli in mater

In marcia per l'amnistia

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La mattina di ieri inizia con un messaggio su twitter del premier Renzi: “Verso Padova per incontro con ricercatori. Ma prima visito il carcere: gesto inedito per un premier. Un pensiero a Marco Pannella”. Al pensiero non è però seguita una condivisione di intenti perché, uscito dall'istituto penitenziario, il Presidente del Consiglio, intervistato dal direttore di Radio Radicale, ha precisato che sull'amnistia non la pensa come Marco Pannella e i radicali, "anzi". Tuttavia ha aggiunto che "la questione del carcere è una questione politica con la P maiuscola". A Renzi ha subito replicato Rita Bernardini, in sciopero della fame dal 9 ottobre insieme ai compagni radicali Irene Testa, Maurizio Bolognetti, Paola di Folco, Annarita Digiorgio: "Eppure c'è stato un tempo in cui Renzi era convinto dell''amnistia, come dimostra una lettera del 2005" e ricorda che ad oggi "sono oltre 4000, e stanno aumentando, i detenuti di 59 carceri ita

"Diritto di cronaca: in suo nome ormai c'è licenza di uccidere"

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(di Valentina Stella Il Dubbio 26/10/2016) Pagine e pagine di giornali, così come prime serate su Rai e Mediaset,  dedicano molto spazio alla cronaca nera e giudiziaria. Ma si può parlare sempre di libertà di stampa o siamo diventati dei morbosi guardoni? Quale interesse giornalistico hanno, per esempio,  la scarpiera di Isabella Noventa e le caramelle che mangiava, che rilevanza ha il colore delle sopracciglia di Massimo Bossetti, o la musica che ascolta Raffaele Sollecito?  È evidente ormai che i processi siano innanzitutto mediatici.  E la gogna pubblica viene spesso costruita anche attraverso il fermo immagine su persone ammanettate, con la pubblicazione di lettere private tra detenuti, e la messa e rimessa in onda degli arresti: dove finisce il diritto di cronaca e dove inizia invece una anomala e ossessiva attenzione verso gli indagati? Per approfondire la questione dal punto di vista legale, abbiamo intervistato Salvatore  Sica , avvocato e  Ordinario di Diritto Privat