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Visualizzazione dei post da 2015

L’utero è mio e lo gestisco io

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"L’utero è mio e lo gestisco io", "Tremate tremate, le streghe son tornate": così gridava nelle strade degli anni '70 il movimento femminista per la liberazione della donna; non solo più mamme e mogli,  ma individui capaci di decidere la propria vita, dal punto di vista lavorativo, sociale e anche sessuale. Oggi tutto questo sembra preistoria a leggere  l'appello che le femministe di 'Se non ora quando'  (Snoq) hanno lanciato contro l'utero in affitto.  

Parla Sollecito: "Vi racconto cose che non potreste immaginare"

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di Valentina Stella per Linkiesta 9/11/2015 Otto anni fa, proprio nel novembre 2007, in una villetta di via della Pergola a Perugia veniva trovato il corpo straziato della studentessa inglese Meredith Kercher. Per quell'omicidio c'è un solo colpevole: l'ivoriano Rudi Guede, condannato in via definitiva con il rito abbreviato a 16 anni di reclusione. Ci sono voluti invece cinque gradi di giudizio per scagionare Amanda Knox e Raffaele Sollecito: l'ultimo quello della Cassazione del 27 marzo 2015 che li ha assolti "per non aver commesso il fatto". Oggi Raffaele Sollecito si racconta in un libro " Un passo fuori dalla notte - Tutto quello che non avrete mai immaginato di me ", edito dalla Longanesi. L'ho incontrato al congresso dei Radicali italiani a Chianciano dove dal palco ha dichiarato di volersi impegnare sul tema delle carceri e della giustizia.  Raffaele ha voglia di parlare della sua vicenda giudiziaria, spera che non capiti a nessun a

Il cerchio magico della legge 40

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(Il Manifesto, 16 maggio 2015 co-firmato con Marco Cappato) La Corte Costituzionale ha cancellato il divieto di accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche. L'anno scorso due coppie si erano rivolte all'Associazione Luca Coscioni perché una struttura vietava loro di accedere alla diagnosi pre-impianto. Assistite dagli avvocati Filomena Gallo, Gianni Baldini e Angelo Calandrini hanno presentato ricorso al tribunale di Roma che ha sollevato due dubbi di legittimità costituzionale su cui la Consulta è stata chiamata a pronunciarsi. E ora? 

Se a decidere sono i cattolici della Consulta

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Di Valentina Stella e Marco Cappato (Manifesto 26 aprile 2015) Non c'è da stare tranquilli sulle ragioni che hanno spinto i giudici della Corte Costituzionale a rinviare di almeno un paio di settimane la decisione sul divieto della legge 40 che impedisce alle  coppie fertili portatrici di patologie genetiche  di accedere alla diagnosi pre-impianto.   Eppure, persino il Governo si è guardato bene dal costituirsi per difendere quel divieto, già condannato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo! Una proibizione che è semplicemente priva di senso: permette la diagnosi pre-impianto alle coppie infertili ma non a quelli fertili con patologie trasmissibili, costringendole spesso ad un aborto terapeutico.

Diagnosi pre-impianto, la Consulta decide il 27: non chiamatela eugenetica

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(Cronache del Garantista 24 aprile 2015) Il prossimo 27 aprile i Giudici della Corte Costituzionale torneranno a riunirsi per decidere se il divieto della legge 40 che preclude l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita alle coppie fertili portatrici di patologie genetiche sia anticostituzionale. Lo scorso anno, infatti, il Tribunale di Roma aveva sollevato due dubbi di legittimità costituzionale sul divieto, dopo che due coppie, a seguito del rifiuto da parte di un ospedale pubblico romano di effettuare la diagnosi preimpianto, si erano rivolte all’Associazione Luca Coscioni ed erano state così assistite dagli avvocati Filomena Gallo e Angelo Calandrini.