Post

Visualizzazione dei post da 2021

Ecco perché il ceceno è stato scarcerato

  di Valentina Stella Il Dubbio 31 dicembre 2021 La risposta  alle polemiche sulla scarcerazione di Rassoul Bissoultanov, uno dei due ceceni accusati dell'omicidio di Niccolò Ciatti, il 22enne fiorentino pestato a morte l'11 agosto 2017 in una discoteca di Llorret de Mar in Spagna, sta tutta nell'articolo 10 del codice penale (Delitto Comune dello straniero all'estero). Ce lo spiega nel dettaglio il suo avvocato Francesco Gianzi in questa intervista. In pratica il nostro Paese, nel caso di un cittadino straniero che commette un reato contro un cittadino italiano all'estero, può richiedere l'arresto solo se lo straniero è presente in Italia nel momento in cui viene emessa l'ordinanza. Avvocato ci spiega bene tecnicamente da dove deriva questa scarcerazione? È stata fatta una richiesta di revoca della misura cautelare che si basava su diversi punti, tra cui l'improcedibilità dell'azione penale e quindi dell'arresto. La Corte di Assise di Roma ha ri

Nove mesi di Cartabia tra luci e ombre

  di Angela Stella Il Riformista 31 dicembre 2021 Il 15 marzo 2021 la Ministra Marta Cartabia illustrava alla Commissione Giustizia della Camera le sue linee programmatiche. Ufficialmente si chiudeva l'era Bonafede e ne iniziava una nuova, dai presupposti più costituzionalmente ispirati. Ma cosa è cambiato da allora? Abbiamo chiesto un parere ad alcuni degli osservatori più acuti della riforma della giustizia: il professor Giorgio Spangher e l'avvocato Gian Domenico Caiazza, Presidente dell'Unione Camere Penali. L'Anm non ci ha voluto rilasciare dichiarazioni. Per Caiazza «l'avvento della Cartabia ha segnato senza dubbio una inversione di tendenza rispetto alla politica giudiziaria di Bonafede. Nel suo discorso alla Camera abbiamo sentito invocare tutti i principi costituzionali negletti nei due anni precedenti». Ciò nonostante riguardo a quello che la Ministra è riuscita a realizzare occorre una valutazione diversa per il leader dei penalisti: «per i condizionament

Quando il giudice impedì il controesame del suo perito

  di Valentina Stella Il Dubbio 30 dicembre 2021 Dopo il caso Cerciello, ci arriva un altro ricorso in cui la difesa chiede la nullità di una sentenza di condanna «per avere la Corte violato i principi del contraddittorio nell’esame del perito, impedendo illegittimamente alla difesa di rivolgergli domande sulla metodologia del suo accertamento (a dire del Presidente superflue e semmai di sola pertinenza dei consulenti tecnici) e sul contenuto di alcune sue precedenti pubblicazioni in materia delle quali respingeva l’acquisizione e la lettura». Contestualizziamo il caso: il processo è quello a carico di Laura Taroni, nota alle cronache come l’infermiera killer. La donna è stata condannata per l'omicidio del marito e della madre tramite la somministrazione di dosi eccessive di farmaci: a iniettare i farmaci sarebbe stato il medico Leonardo Cazzaniga, con cui aveva una relazione. La donna in primo grado con rito abbreviato era stata condannata a 30 anni, sentenza confermata in appello

A febbraio l'appello per i due americani

  di Valentina Stella Il Dubbio 29 dicembre 2021 Nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019  due ragazzi americani in vacanza in Italia, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, si recano ad un appuntamento con Sergio Brugiatelli, mediatore di un pusher, al quale avevano sottratto lo zaino dopo uno scambio di droga finito male, per poi trovarsi davanti due uomini, i carabinieri Andrea Varriale e Mario Cerciello Rega, chiamati ad incontrarli per recuperare lo zaino. Durante l'appuntamento a Prati nasce una colluttazione e Elder pugnala per undici volte Mario Cerciello Rega. Poi i due giovani scappano. Secondo i suoi legali lo fece per legittima difesa putativa, perché i carabinieri non si sarebbero qualificati. Ma l'accusa ha sostenuto il contrario: i due ragazzi erano consapevoli di trovarsi dinanzi a due esponenti delle forze dell’ordine e li hanno aggrediti per sfuggire ad un probabile arresto. Per quanto accaduto entrambi i ragazzi lo scorso maggio sono stati condannati al

Intervista a Craig Peters

  di Valentina Stella Il Dubbio 29 dicembre 2021 Craig M. Peters è l'avvocato californiano della famiglia di Finnegan Lee Elder, il ragazzo  condannato in primo grado per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, insieme al suo amico Gabriel Natale Hjorth. Peters per 13 anni è stato avvocato difensore, ora assiste le vittime di catastrofi e incidenti che comportano gravi lesioni o la morte. È stato professore di Diritto Costituzionale alla San Francisco Law School. In questa prima sua lunga intervista ad un giornale italiano analizza, avendo vissuto insieme ai suoi colleghi Renato Borzone e Roberto Capra le fasi del processo, le distorsioni del sistema giudiziario e mediatico del nostro Paese. Avvocato, a febbraio inizierà l'appello. Cosa si aspetta da questo secondo grado? Ci auguriamo che i giudici dell'Appello guardino al caso attraverso un diverso punto di vista. A me è parso che nel primo grado i magistrati abbiano avuto dei pregiudizi in merito a come si

Marco Ruotolo spiega la relazione sul carcere

  di Angela Stella Il Riformista 29 dicembre 2021 «La pena, quale che sia la forma dell’espiazione, deve tendere a restaurare e a ricostruire quel legame sociale che si è interrotto con la commissione del reato. Deve avere l’obiettivo di re-includere, di avviare un processo potenzialmente in grado di ridurre il rischio di ricaduta nel reato». È questa la premessa culturale alla base della relazione della Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario, presieduta dal professor Marco Ruotolo, Ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università Roma Tre. Un lavoro richiesto dalla Ministra Cartabia per migliorare la quotidianità dell'intera comunità penitenziaria.  A differenza delle altre Commissioni -  ci spiega infatti il professor Ruotolo  - «le nostre proposte prevedono la revisione di molte disposizioni del regolamento penitenziario del 2000 e la rimozione di alcuni ostacoli presenti nella normativa primaria che incidono su uno svolgimento della quotidianità penitenz

Costa: che fine hanno fatto i rimborsi per spese legali assolti?

  di Valentina Stella Il Dubbio 29 dicembre 2021 «Nella legge di bilancio dello scorso anno fu approvata la mia proposta di rimborso delle spese legali agli Assolti. Stanziati 8 mln di euro per il 2021. Il Governo (Giustizia e Mef) ha impiegato 1 anno (anziché 2 mesi) a fare decreto attuativo. E gli 8 mln stanno andando in fumo»: è l'allarme lanciato ieri dall'onorevole Enrico Costa, responsabile giustizia di Azione, dal suo account twitter. Proprio un mese fa vi avevamo detto che  la Ministra Marta Cartabia aveva dato il via libera al decreto attuativo attraverso il quale si adottano  i criteri e le modalità di erogazione dei rimborsi delle spese legali per gli assolti e che mancava solo l'avallo del Ministro dell'Economia Daniele Franco. Questo ulteriore passo è stato compiuto ma poi si sono perse le tracce del decreto attuativo. Sarebbe stato inviato alla Corte dei conti per la sua registrazione ma di sicuro e concreto non c'è nulla. «Due giorni fa ho presentato

Intervista a Costa su suicidio Burzi: le sentenze di assoluzione non dovrebbero essere appellate

  di Valentina Stella Il Dubbio 28 dicembre 2021 Tra le numerose reazioni al tragico suicidio di Angelo Burzi -  l'ex assessore e consigliere regionale di Forza Italia, condannato a tre anni in appello, il 14 dicembre, nell'ambito del processo Rimborsopoli e uccisosi a casa sua, in piazza Castello, la sera di Natale -  c'è quella dell'onorevole e responsabile giustizia di Azione Enrico Costa: era suo amico e con lui ha condiviso diversi anni nel Consiglio regionale del Piemonte. A noi dice: « Per dieci anni vieni  esposto alla gogna mediatica, la tua carriera politica viene messa in discussione. Sei in un vortice che ti può disintegrare. Quanto può sopportare tutto questo una persona?». E ancora: « Credo che le sentenze di assoluzione non dovrebbero essere appellate dalla Procura.  Come si può escludere il “ragionevole dubbio” se un Tribunale ha assolto? È difficile, per chi è stato assolto in primo grado, farsi una ragione di una condanna in appello». Onorevole Costa q

Intervista a Valerio Spigarelli su cross examination

  di Valentina Stella  Il Dubbio 24 dicembre 2021 In merito alla nostra inchiesta sui controesami interrotti indebitamente dai giudici, abbiamo raccolto il parere dell'avvocato Valerio Spigarelli, past president dell'Unione Camere Penali Italiane, che ci dice: « La prima ragione delle degenerazioni è la cultura sulla prova che i giudici hanno ereditato dal codice inquisitorio. Questa cultura inquisitoria sulla prova è sopravvissuta al mutamento del codice». Pertanto «occorre modificare le norme, prevedendo delle sanzioni processuali in caso di violazione delle regole per l’esame testimoniale da parte di tutti, giudici compresi». Avvocato lei ha letto i nostri racconti degli ultimi giorni. Che idea si è fatto? Abbiamo introdotto la tecnica dell'esame e del controesame con la riforma del 1989, per tradurre in pratica il metodo del contraddittorio nella formazione della prova. Lo abbiamo fatto riconoscendo che il contraddittorio è il modo migliore per arrivare alla verità. Pur

Bernardini incontra Cartabia

  di Angela Stella Il Riformista 24 dicembre 2021 «Ho incontrato Marta Cartabia per consegnarle un dono di un detenuto ergastolano del  carcere di Opera che ha partecipato al congresso di Nessuno tocchi Caino. - ha scritto ieri su Facebook la radicale Rita Bernardini - Una piccola tela ricamata da Antonio con i nomi delle donne che parteciparono alla Costituente e con la celebre frase di Calamandrei: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione”». Arrivata ormai al 19esimo giorno di sciopero della fame, la Presidente di Nessuno Tocchi Caino ha incontrato la Ministra della Giustizia a via Arenula: «Marta Cartabia ha considerato questo dono “Straordinario. Davvero straordinario” e ha v

Quando il giudice si sostituisce al pm nel controesame

 di Valentina Stella Il Dubbio 23 dicembre 2021 Continuano a giungerci segnalazioni da parte degli avvocati in merito all'eccessiva invadenza del giudice durante la cross-examination. Oggi vi portiamo al Tribunale di Milano, dove si è svolto un processo per stalking, durante il quale la direzione di tutto - esame e controesame - è stata svolta dal giudicante in modo non certo ortodosso. Vediamo perché. È il giorno dell'esame della teste principale, la presunta parte offesa. La particolarità di questo caso è che il giudice, oltre a interrompere il controesame della difesa, si sostituisce quasi del tutto al pubblico ministero nell'esame della presunta vittima. E il pm resta a guardare. Lo dimostra il verbale di udienza dove l'indice riporta 'Esame del pubblico ministero' da pagina 4 a pagina 18 ma incredibilmente sarà quasi esclusivamente il giudice a porre domande alla teste, il pm riuscirà a farne solo 3. Il giudice ad un certo punto dice persino "Le parti

Il Giudice disse: Avvocato, il teste lo interrogo io così ci sbrighiamo

  di Valentina Stella Il Dubbio 22 dicembre 2021 L'articolo 506 del codice di procedura penale, comma 2, prescrive:  «Il presidente, anche su richiesta di altro componente del collegio, può rivolgere domande ai testimoni, ai periti, ai consulenti tecnici, alle persone indicate nell'articolo 210 ed alle parti già esaminate, solo dopo l'esame e il controesame». Oggi vi raccontiamo un altro caso che ci è stato segnalato dopo quelli di Roma e Lecce: Tribunale di Crotone, anno 2020, sezione penale, rito monocratico. Dal verbale di udienza si vedrà chiaramente come il giudice interrompe indebitamente il controesame dell'avvocato, al quale si sostituisce nel porre le domande al teste giustificandosi con il fatto che è una questione di «economia processuale». L'avvocato ribatterà, con garbo, che invece non può perché «è una questione di regole processuali» ma non servirà a nulla, in quanto la giudice andrà avanti con il suo  modus operandi , insistendo nel dire che «io poss

Intervista a Marco Bouchard

  di Valentina Stella Il Dubbio 22 dicembre 2021 In merito agli ultimi articoli pubblicati sui controesami interrotti indebitamente dai giudici, raccogliamo il parere di Marco Bouchard ,  già Presidente della seconda sezione penale presso il Tribunale di Firenze e già sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino. Dottor Bouchard Lei ha avuto modo di leggere gli articoli che abbiamo pubblicato. Che idea si è fatto di queste vicende? Condivide le preoccupazioni degli avvocati? Ho la netta impressione che nelle dinamiche dell’udienza penale e negli atti processuali – che si tratti delle motivazioni di una sentenza o di un atto d’appello – si riflettano le condizioni critiche in cui si trovano i protagonisti della giurisdizione: un’identità fragile del magistrato aggrappato ad un autorevolezza perduta ma sorretto da una certa sicurezza economica; il senso di precarietà che colpisce la professione forense e che la pandemia ha profondamente aggravato. Penso che l’inso