Bozza Csm: i punti chiave

 di Valentina Stella Il Dubbio 11 dicembre 2021

La premessa è d'obbligo: la riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario trapelata in queste ultime ore è ancora in una fase di bozza da parte del Governo che si appresterà a depositare gli emendamenti forse la prossima settimana. Questi i punti principali: si mira ad un sistema maggioritario con collegi binominali con correttivi per rappresentare i gruppi minoritari. Ancora non è chiaro se verrà aumentato il numero dei Consiglieri. Prevista altresì la parità di genere sulle candidature. Non si abbandona del tutto l'ipotesi del sorteggio: se non arrivano spontaneamente il triplo delle candidature rispetto ai posti da assegnare per ogni collegio, si integrano per sorteggio tra i magistrati che non hanno negato la loro disponibilità. E scatta il sorteggio anche nel caso in cui non sia assicurata la parità di genere. Diverse le novità sulle toghe in politica: non potrà essere più possibile esercitare in contemporanea funzioni giurisdizionali e ricoprire incarichi elettivi e politici, come invece possibile oggi. Il divieto vale sia per sindaci e amministratori (tanto di piccoli paesi, quanto di grandi città), sia per Parlamentari. I magistrati non potranno candidarsi nel collegio in cui è compreso in tutto o in parte l'ufficio giudiziario in cui hanno prestato servizio negli ultimi tre anni. E all'atto dell'accettazione della candidatura dovranno essere posti in aspettativa senza assegni. Non c'è però lo stop alle porte girevoli: chi si candida - eletto o non eletto -  potrà tornare a indossare la toga, anche se solo a certe condizioni, e comunque per un periodo di tempo potrebbe stare lontano dalle funzioni giudiziarie. È prevista una riduzione dei magistrati fuori ruolo: il numero sarà definito in fase di delega. Per gli incarichi semidirettivi e direttivi si vuole individuare un contenuto minimo di criteri di valutazione, tra cui l’anzianità, per verificare tra l’altro anche le capacità organizzative. Per le valutazioni di professionalità si va verso una articolazione del giudizio positivo in: discreto, buono o ottimo. 

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