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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Il Governo depone i giudici di sorveglianza

di Angela Stella Il Riformista 30 aprile 2020 "La lotta alla mafia è una cosa seria" ha detto ieri il Guardasigilli Alfonso Bonafede rispondendo al question time sulle "scarcerazioni" di boss: di fronte a "fatti allarmanti - ha proseguito - non si rimane inerti". E allora il Governo passa al contrattacco attraverso un decreto legge, in discussione nel Consiglio dei Ministri di ieri sera alle 21:30, che andrà a limitare l'autonomia e l'indipendenza della magistratura di sorveglianza. Come? Mediante alcune importanti modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354  - Norme sull'ordinamento penitenziario e sull'esecuzione delle misure privative e limitative della libertà - . In particolare, per la concessione dei permessi e dei domiciliari nel caso di detenuti condannati per reati di grave allarme sociale come associazione mafiosa, sequestro di persona a scopo di estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, terrori

Caso Zagaria: quello che il Dap non dice

Angela Stella Il Riformista 30 aprile 2020 Il 20 febbraio di quest'anno il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria aveva già ricevuto da parte della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Napoli una nota in cui dava parere positivo al trasferimento di Pasquale Zagaria in altra casa di reclusione che potesse assicurargli le giuste cure o in un carcere vicino ad un ospedale. E allora perché il Dap non si è attivato subito? Ma facciamo un passo indietro: a Pasquale Zagaria, 60 anni,  sono stati concessi i domiciliari dal Tribunale di Sorveglianza di Sassari, dove era detenuto in regime di 41 bis, per motivi di salute. L'uomo ha un cancro alla vescica e a dicembre ha subìto un intervento chirurgico. I trattamenti post operatori non possono però essere effettuati nel Centro clinico di riferimento perché individuato come Centro Covid-19. Il Tribunale di Sorveglianza di Sassari il 9 aprile chiede ulteriori approfondimenti al responsabile

«Applichiamo le norme del codice penale nel rispetto della Costituzione»

di Valentina Stella Il Dubbio 30 aprile 2020 La misura deve essere colma se la dottoressa Antonietta Fiorillo, Presidente del Coordinamento Nazionale Magistrati di Sorveglianza, insieme al collega Marcello Bortolato ha firmato un duro comunicato per respingere ' con forza la campagna di sistematica delegittimazione' portata avanti anche da ' autorevoli esponenti della Magistratura e delle Istituzioni' e suscitata dalle scarcerazioni per motivi di salute di alcuni condannati al 41 bis. ' I magistrati di sorveglianza - si legge nella nota del Conams - si sentono colpiti da un ingiustificato attacco che rischia di ledere ad un tempo l’autonomia e l’indipendenza della loro giurisdizione, esercitata nel pieno rispetto della normativa vigente, e insieme la serenità che quotidianamente deve assistere, in particolare in un momento così drammatico per l’emergenza sanitaria che ha colpito anche il mondo penitenziario, le loro spesso difficili decisioni'. Dottoressa Fio

Ha il cancro, qui cure impossibili Se Zagaria resta in cella morirà

di Angela Stella Il Riformista 28 aprile 2020 Continua a far discutere la scarcerazione di Pasquale Zagaria, decisa dal Tribunale di Sorveglianza di Sassari per motivi di salute. In tanti la definiscono ingiusta, scandalosa, immorale, vergognosa.  Una lettura troppo semplicistica della vicenda che merita l'analisi delle carte. Prima di entrare nel dettaglio del provvedimento vediamo cosa è successo: Pasquale Zagaria, 60 anni, fratello di Michele, boss del clan dei Casalesi,  trascorrerà i prossimi cinque mesi ai domiciliari in un paesino in provincia di Brescia, insieme alla moglie e ai due figli. Potrà uscire solo per esigenze sanitarie. Era detenuto al regime di 41 bis a Sassari per finire di scontare una pena di 20 anni. L'imprenditore edile era stato condannato per estorsione, sequestro di persona, detenzione illegale di armi ma non si è mai macchiato di reati di sangue. È considerato dagli inquirenti la mente economica del clan del Casalesi, dopo aver trasferito il sett

«Chi è molto malato deve uscire dal carcere. Anche se è accusato di mafia. Lo dice la nostra Costituzione»

di Valentina Stella Il Dubbio 28 aprile 2020 «Il sergente Marco Galli, interpretato da Raf Vallone, nel film del 1949 Riso amaro diceva “Il carcere l’ha inventato qualcuno che non c’era mai stato”». Questo riferimento cinematografico è uno dei passaggi migliori di questa nostra intervista a Massimo Brandimarte, già presidente del Tribunale di Sorveglianza di Taranto. Lo abbiamo contattato per commentare le polemiche nate a seguito della concessione dei domiciliari a Pasquale Zagaria decisa per motivi di salute da parte del Tribunale di Sorveglianza di Sassari. Cosa pensa di tutte queste polemiche? È giusto che se ne parli perché la giustizia è amministrata in nome del popolo. Ma se poi il dibattito deve trasformarsi in uno scarica barile non serve a niente. Per giudicare bisogna conoscere i fatti. Ma soprattutto esistono dei principi cardine dell’ordinamento penitenziario: il differimento di una pena per grave infermità fisica è una misura che riguarda indistintamente tutti i d

Perché è stato scarcerato Pasquale Zagaria, mente economica dei Casalesi

di Angela Stella Il Riformista online 25 sprile 2020 Stamattina la maggior parte dei quotidiani titola “Scarcerato il boss Zagaria”o  “Il virus scarcera boss”. Il Giornale apre con “L’allarme lanciato da numerosi magistrati antimafia non basta. Continua la scarcerazione di boss della criminalità organizzata che nelle pieghe dell’emergenza Covid-19 trovano lo spiraglio per uscire dal carcere”. Una lettura troppo semplicistica della vicenda che merita l’analisi delle carte. Prima di entrare nel merito vediamo cosa è successo:  Pasquale Zagaria , 60 anni, fratello di Michele, boss del clan dei Casalesi,  è stato  scarcerato per motivi di salute dal Tribunale di Sorveglianza di Sassari  e trascorrerà i prossimi cinque mesi ai domiciliari in un paesino in provincia di Brescia, insieme alla moglie e ai due figli. Potrà uscire solo per esigenze sanitarie. È attualmente detenuto al regime di 41 bis per finire di scontare una pena di 21 anni e 7 mesi. Non si è mai macchiato di reati di sang

«A luglio inizieremo la sperimentazione del vaccino in Italia»

di Valentina Stella Il Dubbio 25 aprile 2020 Nei laboratori di Reithera situati nel Tecnopolo alle porte sud di Roma, precisamente a Castel Romano, un team di giovani scienziati è entrato in corsa per la creazione di un vaccino contro il Covid- 19. Il gruppo è leader di un consorzio europeo costituito con la tedesca Leukocare di Monaco e Univercells di Bruxelles. Stefano Colloca è responsabile dello sviluppo tecnologico di Reithera, con decenni di esperienza alle spalle nella ricerca e sviluppo dei virus genetici, con pubblicazioni su Nature Medicine e England Journal of Medicine, e inventore, in collaborazione con il National Institutes of Health americano, del brevetto del vaccino contro Ebola, quando l'azienda si chiamava Okairos. Come nasce l'idea del consorzio europeo? Abbiamo una lunga esperienza nei vaccini di nuova generazione, ossia i vaccini genetici. Tuttavia non eravamo ancora pronti alla produzione del vaccino in milioni di dosi per fronteggiare la pandemia.

Emergenza covid in carcere: per ora la cedu grazia l'Italia

di Angela Stella Il Riformista 24 aprile 2020 Qualche giorno fa vi avevamo parlato del trentenne modenese recluso nel carcere di Vicenza a cui, pur dovendo scontare una pena residua sotto i 18 mesi, era stata negata dal magistrato di sorveglianza di Verona la detenzione domiciliare con o senza braccialetto. Gli avvocati  Roberto Ghini  e  Pina Di Credico  avevano presentato ricorso al Riesame di Venezia e si erano rivolti con una istanza urgente alla Cedu.  Due giorni fa la  Corte Europea dei Diritti Dell’Uomo  ha comunicato che non darà indicazioni al Governo italiano di adottare, allo stato, una misura provvisoria. Dunque il detenuto resta in carcere. Sconosciute le motivazioni. Come ci spiegano gli avvocati "ha probabilmente avuto peso nella decisione la circostanza che proprio durante questa procedura urgente, e probabilmente grazie all’immediato intervento della CEDU stessa, con tempistiche alle quali raramente si è abituati, il Tribunale di Sorveglianza competente ha i

«Ora la Fase 2 dovrà affrontare non solo l’emergenza economica ma anche quella psicosociale»

di Valentina Stella Il Dubbio 24 aprile 2020 Qualche giorno sul sito della prestigiosa rivista  The Lancet  è apparso un articolo dal titolo “Multidisciplinary research priorities for the Covid- 19 pandemic: a call for action for mental health science”, la pandemia del Covid- 19 sta avendo un effetto profondo su tutti gli aspetti della società, compresa la salute mentale e fisica. Lo studio si è posto l'obiettivo di esplorare gli effetti psicologici, sociali e neuroscientifici del Covid- 19 e di definire le priorità e le strategie per fronteggiarli. Noi ne discutiamo con il professor Fabrizio Starace, presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica ( Siep) e componente della task force guidata da Vittorio Colao.  Professore sono diversi gli approcci che vanno messi in campo per fronteggiare questa emergenza? Sarebbe errato pensare a questa emergenza unicamente dal punto di vista sanitario. L'urgenza di passare alla Fase 2 conferma che si tratta anche di

Paolo Villari: «Sì alla riapertura ma coordinata a livello nazionale»

di Valentina Stella Il Dubbio 23 aprile 2020 In questo periodo scienza e politica si stanno continuamente confrontando per bilanciare gli interessi salute, economia, libertà individuali per far ripartire il Paese nelle migliori condizioni. Ne parliamo con Paolo Villari, direttore del dipartimento di Sanità pubblica e di Malattie Infettive dell'Università La Sapienza di Roma. Mascherine e distanziamento fisico fino a quando non avremo il virus. Unica soluzione? Sono d'accordo su questo: fino a quando non avremo un vaccino è l'unica misura da adottare per evitare l'esposizione al virus. È indubbio che la riapertura  debba esserci ma modulata. E occorre un coordinamento nazionale: sarebbe sbagliato se una regione si muovesse in un senso e un'altra regione  in un altro senso. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca si dice pronto a chiudere i confini della sua regione. Credo abbia fatto una affermazione provocatoria: intendeva dire che non possiamo

Pierluigi Lopalco: «No a semplificare una situazione così complessa»

di Valentina Stella Il Dubbio 23 aprile 2020 Due giorni fa sul sito MedicalFActs, fondato dal professor Roberto Burioni, è stato pubblicato un contributo a firma dell'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'Università di Pisa e coordinatore della task force per le emergenze epidemiologiche della Regione Puglia, in cui si avverte che ' prima di allentare il lock- down e tornare progressivamente a una ripresa delle attività produttive e sociali, il governo dovrebbe analizzare alcuni indicatori'. Tra questi ' quanti tamponi per 1.000 abitanti si riesce a fare in una settimana?  Quanti tamponi sul totale risultano positivi? Qual è la quota di casi di Covid- 19 registrati dal sistema di sorveglianza di cui non si conosce l’origine?'. Professore Lopalco non è così facile pensare alla Fase 2. Il problema che riscontro è che c'è dappertutto una volontà di semplificare la faccenda, che invece è molto complessa. Da una parte ci sono gli slogan

Con la riapertura saranno inevitabili nuovi focolai Ma siamo preparati?

di Valentina Stella Il Dubbio 22 aprile 2020 Tra i maggiori divulgatori scientifici che abbiamo imparato a conoscere a causa della pandemia del Covid-19 c'è sicuramente Enrico Bucci, professore aggiunto alla Temple University di Filadelfia. Da anni si occupa di dati biomedici, frodi scientifiche e biologia dei sistemi complessi. È autore di circa 80 pubblicazioni peer-reviewed e di un libro divulgativo dedicato alla frode scientifica, Cattivi Scienziati, ADD editore, Torino. Nell'informativa al Senato, Giuseppe Conte ha detto che dovremmo mantenere le distanze e indossare le mascherine finché non ci sarà un vaccino. Lei cosa ne pensa? Che in generale sia corretto; naturalmente, dalle parole però bisogna passare alla concretezza. Quali e quante mascherine saranno disponibili per i cittadini italiani, per esempio? Vorrei solo qui ricordare un recente articolo dell'Economist, dove si spiega chiaramente che la produzione di mascherine, proprio a causa del lockdown e

Difendere i deboli è una beffa Lo Stato non ci paga anzi esige

di Angela Stella Il Riformista 22 aprile 2020 Come denunciato dal Presidente della Corte di Appello di Roma, Fabio Gallo, il fondo per il patrocinio a spese dello Stato è esaurito. Ad essere coinvolti 1809 avvocati iscritti allo speciale elenco. Il Ministero di Bonafede conosce il problema ma come dice Gallo "ad oggi non si hanno notizie in merito alle tempistiche dell'accreditamento".   Ne parliamo con l'avvocato Valentina Bevilacqua, membro della Camera Penale di Roma e dell'Osservatorio Patrocinio a Spese dello Stato dell'Ucpi, diretto dall'avvocato Giulio Michele Lazzaro. Come funziona il meccanismo di pagamento da parte dello Stato? L’avvocato che assiste un soggetto non abbiente ammesso al patrocinio a spese dello Stato viene sempre retribuito dallo Stato, mentre il difensore di ufficio deve essere retribuito dal proprio assistito a meno che costui risulti insolvibile o irreperibile. In questi casi viene presentata una istanza di liquidazione