Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2018

L’attrazione fatale mette nei guai un pm di Firenze

di Valentina Stella Il Dubbio 31 maggio 2018 Sarà una attrazione fatale a mettere nei guai un magistrato che non sarebbe stato in grado di scindere amore e ruolo professionale? È stato, infatti, rinviato a giudizio con l’accusa di abuso in atti di ufficio il pm di Firenze, Vincenzo Ferrigno, che aveva chiesto gli arresti domiciliari per l’ex marito della sua presunta nuova compagna. Prosciolto invece per l’accusa di falso. Lo ha deciso ieri il gip Franca Borzone del Tribunale di Genova – competente per le indagini sui magistrati toscani – su richiesta del procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e della sostituta procuratrice Cristina Camaiori. Il processo avrà inizio il 18 settembre. La vicenda ha inizio nel 2015 quando una dottoressa denuncia il marito, anch’egli medico, per averla minacciata di morte dopo una violenta lite e per una serie di maltrattamenti. Il fascicolo viene assegnato proprio a Ferrigno che all’inizio, non ritenendo vi fossero elementi concreti per sosten

In Iran torture e pena di morte non risparmiano neanche i minori

di Valentina Stella Il Dubbio 30 maggio 2018 L’ Iran di cui nessuno parla è quello dove i diritti umani sono continuamente violati: torture e pene capitali sono perpetrate brutalmente, nascoste per quanto possibile e non sanzionate. Lo dicono i dati raccolti da Nessuno Tocchi Caino e resi noti la scorsa settimana presso la sede del Partito Radicale in un incontro durante il quale è stata fornita un’anticipazione del Rapporto 2018 “La pena di morte nel mondo”. L’elezione di Hassan Rouhani come Presidente della Repubblica Islamica il 14 giugno 2013 e la sua riconferma alle elezioni del 19 maggio 2017 hanno portato molti osservatori, alcuni difensori dei diritti umani e la comunità internazionale a essere ottimisti. Tuttavia, si legge nel rapporto “il suo governo non ha cambiato approccio per quanto riguarda l’applicazione della pena di morte; anzi, il tasso di esecuzioni è nettamente aumentato a partire dall’estate del 2013. Almeno 3.288 prigionieri sono stati giustiziati in Iran dall

Le 8 proposte dei radicali per rifare lo Stato di diritto

di Valentina Stella Il Dubbio 30 maggio 2018 Da domani partirà in tutta Italia la raccolta firme promossa dal Partito radicale su otto proposte di legge di iniziativa popolare per riformare giustizia, sistema elettorale, servizio pubblico dell’informazione. Servono almeno 50mila firme certificate su ogni proposta, nel giro di 6 mesi. Al termine verranno depositate in Senato dove, ha spiegato ieri in conferenza stampa il segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia, «si avrà la certezza che vengano discusse, in virtù di una recente modifica del regolamento». I temi sono quelli storici del partito di Marco Pannella: amnistia e indulto concessi con la maggioranza assoluta del Parlamento, riforma dell’ergastolo ostativo, del 41 bis e delle norme sull’isolamento diurno in quanto, come ha ricordato Elisabetta Zamparutti, «non esiste Stato di diritto se una misura emergenziale diviene ordinaria» ; e ancora, abolizione degli incarichi extragiudiziari per i magistrati; revisione delle mi

Velletri, li denunciò e lo picchiarono: dopo 8 anni condannati gli agenti

di Valentina Stella Il Dubbio 29 maggio 2018 Condannati a tre anni di reclusione due agenti di polizia penitenziaria che nel 2010 pestarono a sangue il detenuto Ismail Ltaief all’interno del carcere di Velletri: si tratta di Roberto Pagani e Carmine Fieramosca, all’epoca dei fatti, rispettivamente, Ispettore capo e Assistente capo del Corpo di Polizia penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Velletri. Entrambi erano imputati del reato di cui agli artt. 110, 582 e 583 comma 1 numero 1 e 585 c. p., perché tra il 27 e il 28 maggio 2010, in concorso tra loro - dopo aver fatto uscire Ltaief dalla propria cella ed averlo condotto con un pretesto all’interno dell’ufficio dell’ispettore Pagani - lo prendevano a calci e lo percuotevano con un tubo flessibile di plastica dura cagionandogli lesioni personali gravi consistite in frattura della vertebra, contusione costale ed ecchimosi varie al dorso e alla legione lombare. Il Tribunale di Velletri con la decisione di ieri ha di

Cuochi, barman, allenatori di calcio e cinema per i detenuti napoletani

di Valentina Stella Il Dubbio 26 maggio 2018 “In carcere non si fa nulla!? Falso”: questo è il messaggio che accoglie gli utenti che arrivano a visitare la pagina Facebook del Dap – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria -, dove si raccontano “progetti, delle tante attività, della vita che scorre “lì dentro”, di chi nel e per il carcere lavora, degli operatori penitenziari, dei volontari, delle associazioni, di quella parte della società che non si volta dall’altra parte”. E proprio grazie alle segnalazioni di questa vetrina virtuale vi raccontiamo tre buone notizie che giungono da Napoli. La prima arriva dal carcere di Secondigliano dove qualche giorno fa sono stati consegnati ai detenuti dall’assessore regionale Chiara Marciani e dal Garante per i diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello, attestati per cuoco e per operatori di servizio di bar. Alla cerimonia di consegna erano presenti anche il direttore dell’istituto Giulia Russo, il comandante dell’istituto Cicala, i

Gli annullano i domiciliari ma gli vietano di fare il sindaco

di Valentina Stella Il Dubbio 23 maggio 2018 Nel codice di procedura penale esiste un articolo, il 289,  che al comma 3 prescrive che un provvedimento che dispone la sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio “non si applica agli uffici elettivi ricoperti per diretta investitura popolare”. In altre parole: se un sindaco, ad esempio, viene accusato di un reato che prevedrebbe l’interdizione dai pubblici uffici, a lui tale misura non si può e non si deve applicare in via cautelare  perché è stato eletto grazie ad un consenso popolare.  Concetto chiaro, semplice, cristallino: non per i giudici del Tribunale del Riesame di L’Aquila che in barba alla stessa legge che dovrebbero correttamente applicare hanno comminato la predetta sospensione ad un primo cittadino, impedendogli di fatto di esercitare il suo ruolo. La storia è quella di Giuseppe D’Angelo, che nel 2016 con il 55 per cento dei voti è stato eletto sindaco di Casacanditella, piccolo comune abruzzese di circa 1300 ab

Potrà vedere la mamma 92enne: a Gallico manca solo il sì del Dap

di Valentina Stella Il Dubbio 19 maggio 2018 Il 1 marzo, da queste pagine, il direttore Sansonetti diceva ‘grazie’ ad un magistrato di sorveglianza di Sassari che aveva concesso lo scorso 12 febbraio a un detenuto al 41 bis dal 1990 il permesso - di necessità ex art. 30 dell’ordinamento penitenziario - della durata di un’ora per visitare la mamma, molto anziana e in cattive condizioni di salute. La motivazione del permesso, arrivato dopo tre mesi dalla richiesta avvenuta a novembre 2017, era semplice: negarlo avrebbe reso inumana la pena. La decisione però aveva suscitato molto clamore, in quanto il detenuto è stato condannato per reati di mafia molto gravi, anche omicidi. Il recluso si chiama Domenico Gallico ed è considerato uno dei principali boss della ‘ndrangheta calabrese a Palmi. È stato condannato 7 volte all’ergastolo. La mamma ha 92 anni, e anche lei è stata condannata per mafia, prendendo un ergastolo. Il 17 febbraio Domenico Gallico parla al telefono con suo fratello Car

Md ricorda Rodotà: «Per lui il diritto era strumento di tutela»

di Valentina Stella Il Dubbio 19 maggio 2018 A meno di un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 23 giugno 2017, Stefano Rodotà è stato ieri al centro di un convegno sulla grande incognita dei diritti nella postmodernità globalizzata e nel distacco dalla politica, voluto dalle toghe di Magistratura democratica, dal dipartimento Scienze giuridiche della facoltà di Giurisprudenza della Sapienza e dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso. Da tutti Stefano Rodotà è stato ricordato come colui che ha rotto il vecchio schema interpretativo della scienza giuridica, facendo del diritto lo strumento per garantire i diritti fondamentali delle persone. Ad aprire i lavori Mariarosaria Guglielmi, segretaria generale di Md: «Gli siamo tutti debitori per il suo impegno a favore dei diritti e della democrazia. Md deve molto a lui. Le sue parole alla nostra assemblea del 2016 cambiarono il corso della storia di Md, che in quel momento sembrava segnato». Così scriveva Rodotà: «Proprio lo spirito critico e

Legnini e Minisci: servono uffici stampa nei Tribunali

di Valentina Stella Il Dubbio 18 maggio 2018 Sì a uffici stampa giudiziari e linee guide sulla comunicazione da parte dei magistrati: sono queste le novità esposte ieri al Salone della Giustizia da Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, e da Francesco Minisci, presidente dell’Anm. Durante il convegno su “‘ Magistratura e Media”, il nuovo vertice del “sindacato” dei giudici si è detto favorevole all’introduzione di addetti stampa in Procure e Tribunali: «Non so se troverò il favore dei giornalisti, che cercano un  quid pluris.  Ma se quel ‘ di più’ sono informazioni coperte dal segreto o dati sensibili, non lo possiamo accettare. Non possiamo accettare i frammenti di gossip giudiziario e scarti di intercettazioni. E siamo contrari alla spettacolarizzazione: i processi si devono celebrare nelle aule dei tribunali, non sui giornali». Minisci si è quindi detto contrario «alla sovraesposizione mediatica del singolo magistrato: cose di questo tipo ci  sono state, talvolta non volute

Riforma, il 18 l’ultima chance Avvocati: la battaglia continua

di Valentina Stella Il Dubbio 16 maggio 2018 Mentre ieri da Vienna il ministro Orlando dichiarava che “completare la riforma è tra le priorità fondamentali”, al Salone della Giustizia in corso a Roma si teneva il workshop “La riforma penitenziaria, l’articolo 27 della Costituzione e il ‘ buonismo’ dei padri costituenti” organizzato dall’Unione delle Camere Penali e dalla Camera Penale di Roma. Blando ottimismo da parte dei relatori però in merito all’atto finale dell’approvazione, più volte annunciata e altrettanto negata. Ha introdotto i lavori Beniamino Migliucci, presidente dell’Ucpi: «Anche se il 18 ci sarà l’ultimo Consiglio dei ministri che avrebbe l’ultima chance di approvare la riforma, essa al momento risulta tradita, anche se perfettamente in sintonia con l’art 27». E sulla responsabilità mediatica nei confronti del tema: «Non si racconta mai che a fronte di una sola persona che in permesso compie reato, ce ne sono altre 45.000 che sono ammesse alle pene alternative che no

Il 41 bis è da revocare?

Di Valentina Stella Il Dubbio 11 maggio 2018 Parlare di carcere è impopolare, figuriamoci di 41 bis, il regime speciale di detenzione concepito come strumento emergenziale in esito alle note stragi del 1992 per impedire ai boss di veicolare ai sodali in libertà i loro ordini criminali. Sono trascorsi ormai 26 anni da quella emergenza ma il 41 bis continua ad esistere, pur avendo perso la sua originaria essenza giustificatrice e trasformatosi in un particolare tipo di tortura, usata per placare le ansie di sicurezza dei cittadini e per costringere i reclusi a collaborare con la giustizia. Tutto questo all’interno di una indifferenza politica e mediatica. A fronte di ciò avvocati e magistrati hanno deciso invece di discuterne e di chiederne un affievolimento se non l’eliminazione tout court in nome della Costituzione e del rispetto della dignità umana:  è il quadro emerso ieri durante il convegno dal titolo ‘Art. 41 bis ordinamento penitenziario, insicurezza sociale e immanente stato

Abbate: mi dissocio dalle minacce all'avvocato Miroli

Di Valentina Stella Il Dubbio 10 maggio 2018 È con un lungo post su facebook che il giornalista di Panorama e Quarto Grado, Carmelo Abbate prende posizione su quanto vi abbiamo raccontato due giorni fa proprio da queste pagine: la lettera intimidatoria accompagnata da un proiettile calibro 9 arrivata all’avvocato Andrea Miroli e al suo assistito Antonio Ciontoli, condannato in primo grado a 14 anni di reclusione per la morte di Marco Vannini. La lettera conteneva un messaggio farneticante, e veniva fatto proprio il nome del giornalista: “Ha ragione Carmelo Abbate – scriveva l’anonimo -  non basta la giustizia, ci deve essere vendetta e qualcosa di spietato per un vigliacco come te e così anche per il tuo avvocatuccio”. E così Abbate ha deciso di prendere le distanze da tutto questo: “È un fatto grave, per il quale esprimo la mia totale, sincera, incondizionata solidarietà al signor Antonio Ciontoli, alla sua famiglia e all’avvocato Miroli.  L’esercizio privato del diritto per far v

Ingroia “ querela” via Fb l’avvocato di Contrada

di Valentina Stella il Dubbio 9 maggio 2018 È su facebook che l’ex pm Antonio Ingroia annuncia di voler querelare l’avvocato Stefano Giordano, non si comprende bene per quale motivo, come vedremo. Il primo è stato pubblico ministero del processo concluso con la condanna di Bruno Contrada per concorso esterno in associazione mafiosa, il secondo è l’avvocato difensore che è riuscito a far revocare dinanzi alla Cassazione - che ha accolto le indicazioni della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo - la condanna a 10 anni interamente scontata dall’ex n. 3 del Sisde. Il tutto parte da un post di Ingroia, ora avvocato, che dalla sua pagina facebook lancia un articolo a sua firma sul Fatto Quotidiano in merito alla sentenza sulla “Trattativa Stato- mafia” in cui, tra l’altro, critica il silenzio del Presidente Mattarella. I suo fan non perdono tempo nel disapprovare pesantemente la massima carica dello Stato. Questo ha suscitato la reazione dell’avvocato Giordano che dalla sua pagina ha scr

«Quella pallottola è frutto di ciò che si racconta in tv»

Immagine
di Valentina Stella Il Dubbio 8 maggio 2018 “Sentenza vergognosa! Dato che la giustizia non esiste sarà fatta in un altro modo”: inizia così la lettera minatoria che, accompagnata da un proiettile, è giunta pochi giorni fa all’avvocato Andrea Miroli, legale della famiglia Ciontoli, coinvolta nella morte di Marco Vannini; i giudici di primo grado hanno condannato a 14 anni per omicidio volontario con dolo eventuale il padre della fidanzata, Antonio Ciontoli, a tre anni invece, per omicidio colposo, la moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico. Assolta la fidanzata di Federico Ciontoli, Viola Giorgini. “A Marco l’ogiva non è stato visto? - prosegue, in un italiano stentato, la lettera arrivata anche al signor Ciontoli Chi lo sa se a te e al tuo avvocato corrotto lo vedranno, siate maledetti! Ha ragione Carmelo Abbate ( giornalista di  Panorama  e QuartoGrado,  ndr) non basta la giustizia ci deve essere vendetta e qualcosa di spietato per un vigliacco come te e così anch

Legnini: testo scritto dai giuristi, assurdo il no del Parlamento

di Valentina Il Dubbio 4 maggio 2018 «Come è possibile che la politica si opponga a un intervento sul carcere giudicato con favore sia dai magistrati e che avvocati?». La domanda di Giovanni Legnini riassume tutta l’insensatezza del no alla riforma penitenziaria. È per questo che il vicepresidente del Csm, dal palco della manifestazione organizzata dai penalisti, non si rassegna all’ostruzionismo delle Camere: «Rivolgo l’appello al nuovo Parlamento affinché esprima al più presto i pareri previsti per consentire al legislatore delegato di completare l’iter. Come avvocato e come uomo delle istituzioni», ribadisce Legnini, «condivido totalmente la posizione delle Camere penali e dell’avvocatura su questa materia, e la sostengo». Quanto al Csm, ricor- da il vicepresidente dell’organo di autogoverno delle toghe, «ha offerto un punto di vista approfondito ed esplicito, espresso con un parere largamente favorevole in occasione della discussione parlamentare sulla legge delega. Nel nostro P

La mobilitazione degli avvocati per spingere la riforma

di Valentina Stella Il Dubbio 3 maggio 2018 La riforma dell’ordinamento penitenziario è ancora in bilico. Dopo un iter lungo e accidentato e una approvazione più volte annunciata ma mai portata a casa dal governo Gentiloni, un barlume di speranza l’aveva dato il presidente della Camera Roberto Fico, il quale lo scorso 17 aprile, su input del Presidente Mattarella, aveva chiesto ai gruppi parlamentari di intraprendere una “riflessione”, affinché sul testo venisse espresso un parere da parte della Commissione speciale di Montecitorio, da dove era stato bandito per l’ostruzionismo del Movimento 5Stelle e del centrodestra, Lega in testa. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, aveva anche avanzato l’idea di procedere comunque. Due possibilità per sbloccare la situazione, che però non si sono avverate. Da quel dì nulla è cambiato e la riforma, già condivisa da avvocati, magistrati ed esperti del diritto e del mondo penitenziario si radica sempre di più in un terreno di lotta tra chi