Difendere i deboli è una beffa Lo Stato non ci paga anzi esige
di Angela Stella Il Riformista 22 aprile 2020
Come
denunciato dal Presidente della Corte di Appello di Roma, Fabio Gallo, il fondo
per il patrocinio a spese dello Stato è esaurito. Ad essere coinvolti 1809
avvocati iscritti allo speciale elenco. Il
Ministero di Bonafede conosce il problema ma come dice Gallo "ad oggi non
si hanno notizie in merito alle tempistiche dell'accreditamento". Ne parliamo con l'avvocato Valentina
Bevilacqua, membro della Camera Penale di Roma e dell'Osservatorio Patrocinio a
Spese dello Stato dell'Ucpi, diretto dall'avvocato Giulio Michele Lazzaro.
Come funziona il meccanismo di pagamento da
parte dello Stato? L’avvocato che
assiste un soggetto non abbiente ammesso al patrocinio a spese dello Stato
viene sempre retribuito dallo Stato, mentre il difensore di ufficio deve essere
retribuito dal proprio assistito a meno che costui risulti insolvibile o
irreperibile. In questi casi viene presentata una istanza di liquidazione
all’Autorità giudiziaria di merito innanzi alla quale si è svolta l’attività,
che emette un decreto di pagamento. Una volta che il decreto è irrevocabile il
difensore invia la fattura elettronica che sarà pagata con i fondi stanziati nel
capitolo di spesa rubricato al n. 1360 del Ministero della Giustizia.
Qual è il primo problema in questa fase? Al capitolo di spesa si attinge anche per la liquidazione
di numerosissime altre spese non riconducibili alla difesa del non abbiente (tra
le quali indennità e trasferte per funzionari giudici popolari, periti
testimoni, custodi e ufficiali e agenti, spese inerenti le estradizioni, etc.).
Quali sono le altre criticità? Per
quanto riguarda la fase della liquidazione, i problemi principali sono la discrezionalità attribuita al
Giudice nella quantificazione dei compensi professionali, che ha determinato lampanti
disomogeneità e liquidazioni “al ribasso”, talvolta sul limite legale, pur a
fronte di attività difensive impegnative. Per non parlare dei tempi, spesso
biblici, nell’emissione dei provvedimenti, nonostante sia previsto per legge
che il decreto di liquidazione debba essere emesso contestualmente
alla pronuncia del provvedimento che chiude la fase. A questi primi problemi si è in parte fatto fronte
con i Protocolli per le liquidazioni standardizzate che, però, non sono stati
sottoscritti con tutte le Autorità giudiziarie e non sempre vengono rispettati.
E nella fase di pagamento? Qui gravi criticità concernono le modalità
e le tempistiche per la fatturazione (qualche ufficio invia una mail per
avvertire che si può fatturare, in altri casi occorre verificare se il
fascicoletto è arrivato all’ufficio competente, in altri ancora è sufficiente
il decorso del termine per impugnare), e le tempistiche per l’effettivo
pagamento, che in taluni casi avviene a distanza di oltre un anno e mezzo, se
non oltre, dall’emissione della fattura.
Perché questi ritardi? I ritardati pagamenti dipendono
talvolta dal fatto che l’ufficio del funzionario delegato non riesce a evadere
i pagamenti per mancanza di personale, per l’impossibilità di accedere ai
programmi in modalità smart working e da remoto e anche per l’incomunicabilità
tra i programmi del Ministero della Giustizia (SIAMM) e del Ministero delle Finanze
(SICOGE), in una burocratizzazione surreale.
Può fare degli esempi? È capitato che colleghi, a distanza di
anni dal deposito dell’istanza di liquidazione, si siano visti notificare un
provvedimento di prescrizione del credito, oppure che dopo aver presentato le
fatture, non siano stati pagati entro un anno ed abbiano dovuto pagare l’Iva su
redditi e Iva non percepiti.
Com'è la situazione nel resto del Paese? Ci
sarebbe molto da dire ma si può chiarire che, a prescindere dallo stanziamento
dei fondi, l’ufficio del funzionario delegato è l’organismo deputato a livello
operativo al pagamento. Tale figura non esiste presso tutti i Tribunali e le
Corti di Appello, e alla luce della geografia degli uffici, che non è stata
aggiornata nonostante le soppressioni e gli accorpamenti dei Tribunali, si
verifica spesso che un Foro più piccolo abbia maggiore affluenza rispetto ad
altri più grandi, e ciò può determinare differenze su base geografica nella
tempistica dei pagamenti e nella liquidità.
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