Accuse al pm di Bergamo, il procuratore: seguo il dossier

 di Valentina Stella Il Dubbio 17 novembre 2020


Sabato scorso vi abbiamo dato conto dei due esposti inviati al Csm dallo studio legale milanese Stufano Gigantino Cavallaro in cui si racconta la vicenda di un loro praticante avvocato che è stato intercettato e forse pesantemente intimidito da parte di un sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, dottor Emanuele Marchisio, e da un tenente colonnello della Guardia di Finanza, Salvatore La Bella: nel 2017 lo avrebbero convocato con un pretesto nei loro uffici, gli avrebbero negato il diritto di appellarsi al segreto professionale e lo avrebbero torchiato per ore per estorcergli informazioni su un importante cliente dello studio che aveva concluso la procedura di voluntary disclosure. Inoltre nei chiarimenti inviati al Csm da parte della Procura mancherebbero — come abbiamo letto nel secondo esposto — elementi importanti utili a corroborare la versione del praticante avvocato. Nello stesso articolo abbiamo anche dato conto della difesa del dottor Marchisio, che nega categoricamente la ricostruzione riportata nei due esposti. In redazione ci è giunta sabato una mail da parte del Procuratore capo di Bergamo, dottor Antonio Angelo Chiappani, che peraltro si è insediato in questo ruolo solo qualche mese fa: «Riscontriamo il contenuto dell’articolo a firma Valentina Stella circa supposti gravi comportamenti tenuti da un Ufficiale della Guardia di Finanza e da un Sostituto di questa Procura della Repubblica nella conduzione di una complessa indagine per reati fiscali a carico di soggetto che aveva operato voluntary disclosure per diversi milioni di

Euro. La vicenda — ci scrive Chiappani — risulta essere già stata oggetto di esposto nel 2018 inviato al Csm e al Ministero a fronte del quale la Procura Generale di Brescia, svolti gli approfondimenti del caso, ha fornito le informazioni richieste. A tutt’oggi non risultano evidenze circa provvedimenti assunti dai rispettivi organi titolari dell’azione disciplinare che, evidentemente, hanno ritenuto non censurabili i comportamenti tenuti dal Magistrato e dall’Ufficiale. A distanza di 2 anni e nell’imminenza del processo a carico del soggetto accusato di frode fiscale, viene riproposta da parte di altro membro dello studio che aveva assistito l’imputato nella procedura di voluntary, con le medesime argomentazioni, la richiesta di “apertura o riapertura” di procedimento disciplinare.

Questa Procura, che ribadisce piena fiducia nel corretto operato del Magistrato e dell’Ufficiale della Guardia di Finanza, per quanto di sua specifica competenza, provvederà ad analizzare approfonditamente i contenuti di questo esposto, riferendo a chi di competenza e valutando la condotta di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda. Il Procuratore della Repubblica di Bergamo”.

Ringraziamo molto il Procuratore capo Chiappani per la sua cortese risposta.

Vogliamo solo sottolineare che il secondo esposto, quello del 2 novembre inviato dall’avvocato Cavallaro al Csm, non ripropone le medesime argomentazioni del primo ma, rispetto a quest'ultimo, aggiunge elementi nuovi e pertanto ne rappresenta una integrazione.

In ogni caso ribadiamo che il nostro giornale

è sempre pronto ad accogliere la posizione della Procura su questa vicenda.

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