Casi di covid raddoppiati in carcere

 di Angela Stella Il Riformista 4 novembre 2020

Continua l'espansione dei contagi da covid-19 nelle carceri e non si fermano gli attacchi al Garante Mauro Palma da parte della Lega e del Sappe. Entriamo nel dettaglio: il 2 novembre erano ben 395, di cui 20 ricoverati in ospedale,  i detenuti e 424 gli operatori positivi al virus, censiti dall’Ufficio Attività Ispettiva e di Controllo del Dap. I contagi sono dunque raddoppiati dal 28 ottobre scorso. A fornire i dati  è stato Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. Dal bollettino del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale diffuso ieri emerge che la distribuzione del contagio si addensa in sole sette situazioni con un numero a due cifre e con numeri piccoli in altri quarantacinque Istituti. Problematiche  sono le situazioni nella "Casa circondariale di Alessandria, dove si è registrato il decesso di una persona e una espansione a più del 14% della complessiva popolazione detenuta (29 casi su 199 persone ristrette); quella di Terni con 69 persone contagiate su 509, pari al 13,5% delle presenze, così come quella relativa a un focolaio a Larino e uno a Livorno". Considerata questa situazione in aggravamento, il Partito Radicale con una nota sollecita le Procure a indagare per epidemia colposa. Invece, proprio dal carcere di Terni ci scrive, tramite la moglie, un detenuto, Franco, che rivolge un appello "a non essere dimenticati" indirizzato al Presidente della Corte Costituzionale, Mario Rosario Morelli: "Mi rivolgo a Lei perché siete l'unica e ultima Istituzione in Italia che ancora riveste con orgoglio e dignità il ruolo di essere imparziale, che non teme la impopolarità e che lavora in funzione di quella Carta Costituzionale che molti si sentono autorizzai a bistrattare". Al contrario, aggiunge Franco, "il Ministro della Giustizia per il momento deve occuparsi di altro, come andare in trasmissioni televisive a controbattere a quanti mettono in discussione lo staff del suo ufficio". Tuttavia, prosegue l'uomo, "il virus ha dimostrato che non teme né le frontiere tanto meno le sbarre, si è insediato in questi luoghi che per molti sono depositi umani, ma anche qui ci sono padri, madri, nonni che hanno diritto alla salute, che hanno il diritto di sfuggire al contagio, alla morte. Il popolo italiano non è uguale agli occhi delle istituzioni, chi ha commesso qualche errore non ha diritti o meglio ha il diritto solo di morire, di essere dimenticato. Come si può tenere in questi focolai gente che ancora non ha nemmeno affrontato  il primo grado di giudizio (circa 10.000, ndr), come si può non affrontare il sovraffollamento senza tener in considerazione che i medici raccomandano il distanziamento sociale?". Ce lo chiediamo anche noi, anche perché le proposte di sfoltimento della popolazione penitenziaria formalizzate da Bonafede nel pacchetto giustizia del Dl Ristori sembrerebbero non essere sufficienti, come spiega sempre il Garante nel report: "le 54.894 persone oggi detenute sono attualmente ristrette nei 47.187 posti realmente disponibili. Soltanto 1.142 persone hanno un fine pena inferiore a sei mesi e non ricadono nella morsa delle preclusioni ostative, incluse quelle su base disciplinare. Coloro che invece hanno un fine pena inferiore ai diciotto mesi e che ugualmente non hanno tali preclusioni sono 2.217. Si configura una prima platea di potenziali destinatari della detenzione domiciliare (3.359) che deve però misurarsi con la gravità sociale del dato costituito dai 1.157 di essi che non ne potranno usufruire perché privi di fissa dimora". Sempre ieri, proprio a pochi giorni dalla proroga di due anni del mandato del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, sono arrivati pesanti attacchi del capogruppo leghista in commissione Affari costituzionali della Camera, Igor Iezzi: "è triste sentire durante le audizioni in merito al decreto insicurezza e clandestini il Garante dei detenuti sostenere la reintroduzione della protezione umanitaria per gli immigrati irregolari e contestare la norma che introduce misure di contrasto all'introduzione dei cellulari nelle prigioni. Palma ancora una volta si schiera dalla parte dei delinquenti contro i cittadini che rispettano la legge e contro gli agenti della polizia penitenziaria. L'unico emendamento che va subito approvato è quello che presenteremo come Lega e che riguarda l'abolizione di questa assurda figura, quella del Garante dei detenuti". Dello stesso parere anche Donato Capece del Sindacato autonomo polizia penitenziaria(Sappe):" a nostro avviso l'istituzione del Garante dei detenuti non dovrebbe neppure esistere. Nell'ordinamento italiano già esiste la figura di tutela che è, per i definitivi, la magistratura di sorveglianza e, per gli altri, le singole autorità giudiziarie".  A difesa di Mauro Palma si schiera il vicepresidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli, che definisce “gravissimo” l’attacco al Garante e aggiunge: «Attaccarlo nel momento in cui è impegnato ad affrontare il tema dei contagi nelle carceri e nelle RSA è l’ennesima dimostrazione che la Lega è capace solo di fare propaganda e non e’ interessata a risolvere i problemi reali»

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