Oggi in senato voto su smartphone

 Valentina Stella dubbio 10 aprile 2024

Ci sarà oggi nell’Aula del Senato il voto finale sul ddl n. 806 che inserisce nel codice di procedura penale il nuovo articolo 254 ter, concernente il sequestro di strumenti elettronici. L’esame era stato concluso in Commissione il 20 marzo. Come ha detto il relatore Sergio Rastrelli (Fd’I) nell’illustrare il provvedimento «mentre le captazioni godono di garanzie, non si può dire altrettanto degli smartphone, dei tablet e dei pc. Per questo era necessario un testo così articolato e prezioso. È una norma di civiltà giuridica». Dal Movimento Cinque Stelle è arrivato l’invito a considerare anche alcuni emendamenti dell’opposizione per arrivare ad un voto unanime. La Lega ha invece ricordato come si imponeva un estremo rigore nell’accedere al «mondo virtuale» che descrive «l’intera esistenza digitale» di una persona, ha detto in particolare il senatore Potenti. Intanto sempre ieri in commissione Giustizia di Palazzo Madama è stata presentata una riformulazione dell’emendamento depositato dalla relatrice Erika Stefani (Lega) al disegno di legge relativo alle «intercettazioni tra l'indagato e il proprio difensore e proroga delle operazioni», a prima firma del capogruppo di Forza Italia in 2a Pierantonio Zanettin. L’emendamento, così come riformulato, stabilisce che le intercettazioni «non possono avere una durata complessiva superiore a quarantacinque giorni, salvo che l'assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall'emergere di elementi specifici e concreti, che devono essere oggetto di espressa motivazione». La riformulazione presentata da Stefani introduce un nuovo comma con il quale si garantisce che le proroghe delle intercettazioni per la criminalità organizzata sono più ampie. Infatti viene prevista una deroga rispetto a quanto previsto dall’articolo 267 del codice di procedura penale.  L’emendamento della relatrice ha ricevuto il parere favorevole del Governo. La proposta di modifica verrà votata in una prossima seduta: le opposizioni hanno chiesto più tempo per valutare il nuovo testo. Con la nuova formulazione non si fa alcun riferimento ai procedimenti relativi al terrorismo, un tema che era stato sollevato nelle scorse settimane dal Partito democratico. Critico il Pd con Alfredo Bazoli, Franco Mirabelli, Anna Rossomando e Walter Verini: «La riformulazione proposta dalla relatrice si limita ad una piccola operazione cosmetica, che non innova la sostanza. Con questa nuova norma le intercettazioni che riguardano delitti con finalità di terrorismo potranno durare solo 45 giorni, salvo che emergano elementi specifici e concreti. Una incomprensibile limitazione all'uso di uno strumento di indagine importantissima, in un periodo nel quale il terrorismo internazionale sta tornando a minacciare i paesi occidentali». 


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