Ddl Zanettin: mandato al relatore

 Valentina Stella dubbio 24 aprile 2024

Ieri la commissione Giustizia del Senato ha completato l’esame sul disegno di legge del senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin sulle intercettazioni tra avvocato e indagato, in cui, nel corso dell’iter, è stato inserito il limite di 45 giorni agli ascolti, salvo deroghe. La commissione ha dato mandato alla relatrice, Erika Stefani della Lega, a riferire in Aula: a favore il centrodestra e Italia Viva, hanno votato contro Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. «Esprimo soddisfazione per il mandato al relatore. Questo provvedimento riprende il lavoro e le conclusioni dell’indagine conoscitiva. Una prima parte l’abbiamo inserita nel ddl Nordio e un’altra parte nel disegno di legge sul sequestro degli smartphone licenziato recentemente dall’aula. Con questo disegno di legge sul limite alle intercettazioni, uno dei punti critici sollevati nel corso delle audizioni durante l’indagine, si va a sanare anche un altro aspetto”, ha commentato Zanettin. Invece nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera sono 10 gli emendamenti dichiarati inammissibili al ddl Cybersecurity. I gruppi avranno tempo per presentare eventuali ricorsi entro le 10 di stamattina. In totale erano stati presentati circa 171 emendamenti al disegno di legge del Governo. Tutti i gruppi di maggioranza hanno depositato proposte di modifica. Tra gli emendamenti dichiarati inammissibili ce ne sono diversi che erano stati presentati da Enrico Costa. Un emendamento del deputato di Azione puntava a modificare l’articolo 684 del Codice penale “in materia di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, prevedendo un’aggravante nel caso in cui tale condotta abbia ad oggetto comunicazioni o conversazioni intercettate”.


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