Dell'Utri esce dal carcere

di Valentina Stella Il Meridione 8 luglio 2018

Nella tarda mattinata di ieri l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri ha lasciato il carcere romano di Rebibbia, dopo che il tribunale di sorveglianza di Roma ha accolto l'istanza dei legali, Simona Filippi e  Alessandro De Federicis, che per lui avevano chiesto i domiciliari per motivi di salute. Secondo i magistrati, “l'attuale stato di salute non appare compatibile con la carcerazione per la ricorrenza di gravi ed improvvisi rischi per la vita e la salute, non fronteggiabili con gli strumenti sanitari del circuito penitenziario in considerazione delle preoccupanti condizioni cardiache, del complesso quadro multipalogico, delle precedenti e debilitanti cure radioterapeutiche, dell'età, dello stato ansioso e della necessità di un intervento cardiologico delicato”. Inoltre “è anche consequenziale alle attuali, compromesse, condizioni cliniche ed alle prevalenti preoccupazioni per l'evoluzione delle patologie, che l'attenzione del soggetto verso il trattamento penitenziario sia fortemente scemata, sicché il protrarsi dell'esecuzione della pena in regime di detenzione ordinaria non è più rispondente alla finalità rieducativa ed al senso di umanità”. Ad attenderlo fuori ha trovato i due figli e il suo storico autista. Trascorrerà i domiciliari a casa di suo figlio. Il 28 settembre è stata già fissata l'udienza per discutere la perizia sullo stato di salute di Dell'Utri: se le sue condizioni saranno migliorate ritornerà in cella. L’uomo era stato condannato nel 2013 a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Più volte i suoi avvocati avevamo presentato istanze per il differimento della pena ai domiciliari ma erano state respinte nonostante le condizioni fisiche e psichiche dell'ex senatore, affetto da cardiopatia, diabete e tumore alla prostata fossero peggiorate. Dal 14 febbraio al 18 aprile era stato ricoverato al Campus Biomedico della capitale per sottoporsi a 40 cicli di radioterapia, piantonato 24 ore su 24 da due agenti fissi nella sua stanza. Anche  Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, si era espresso più volte a favore della scarcerazione di Dell’Utri: “Non si può tollerare che non sia rispettato il diritto alla salute di una persona. È previsto dall’articolo 32 della Costituzione e viene prima di ogni altra esigenza di giustizia”. Diverse sono state le reazioni alla decisione della magistratura di sorveglianza; il vice presidente del Senato Ignazio La Russa si è detto  “felice per la svolta positiva della vicenda Dell'Utri che ha subito una carcerazione con una afflittività tanto pesante quanto sproporzionata alle sue condizioni fisiche”. Critiche invece da Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili secondo la quale “in Italia il senso di giustizia è molto ampio quando si tratta del reo e finisce là dove iniziano i calvari delle vittime”.  

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