“La magistratura si liberi delle correnti di sinistra”

Valentina Stella Il Meridione 7 luglio 2018

Scoppia il caso Morrone nei rapporti tra governo e magistratura. Il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, parlamentare della Lega, intervenendo a un corso di formazione per 350 giovani magistrati, a due giorni dalle elezioni dei togati del Csm, ha auspicato che la magistratura si liberi dalle correnti, in particolare di quelle di sinistra: “io mi auguro che ci sia una forte imparzialità e mi auguro che anche in magistratura siano sempre meno presenti le correnti in particolare le correnti di sinistra e ci sia invece da parte vostra quella che è in un'imparzialità perché avete un ruolo che secondo me è fondamentale”. Prima brusii dalla platea, come si può rivedere e riascoltare sul sito di Radio Radicale che ha subito pubblicato l’intervento. Poi le reazioni indignate di un consigliere del Csm e di Area, il gruppo che rappresenta le correnti di sinistra della magistratura: "le dichiarazioni del sottosegretario al corso di formazione organizzato dal CSM sono inaccettabili nel contenuto e gravissime quanto al contesto in cui sono state rese – ha affermato  Antonello Ardituro - Un incontro di formazione per giovani magistrati non può essere strumentalizzato per finalità politiche da chi è stato invitato per rappresentare il ministero della giustizia nell'ambito della collaborazione istituzionale che la costituzione sollecita e che il Csm ha sempre onorato e continuerà ad onorare. Mi auguro che il ministro della giustizia voglia prendere le distanze da queste dichiarazioni". In questi giorni è alta la tensione tra la Lega di Salvini e la magistratura dopo il via libera della Corte di Cassazione al sequestro “ovunque vengano rinvenuti”dei conti della Lega. Per il vicepremier si tratta di un “processo evidentemente politico”. Da qui, probabilmente, l’origine del fuori programma di Morrone a cui ha immediatamente replicato l'organo di autogoverno della magistratura con il vice presidente Legnini, che ha chiamato in causa il ministro Bonafede: “gli telefonerò e gli scriverò per chiedergli di assumere delle determinazioni. Le parole del sottosegretario della Lega non possono essere né condivise né accettate. La libertà di associazione è riconosciuta dalla Costituzione a tutti i cittadini e ovviamente anche ai magistrati”. Da parte sua, Morrone ha insistito: “rivendico la posizione politica, in magistratura non ci sono correnti migliori di altre. Ma le mie parole pronunciate questa mattina al Csm sono una opinione personale che non rappresenta la posizione del Ministro. In questo senso ho avuto un'uscita irruente e infelice rispetto al contesto e alla rappresentanza – ha proseguito Morrone - Rivendico comunque la posizione politica: la Lega ha sempre criticato le correnti in magistratura perché portano alle storture che sono emerse e a più riprese denunciate in diversi anni”. Ma la polemica non si è placata. Per l’onorevole del Partito Democratico Alessia Morani, già responsabile giustizia del pd,  “Morrone deve dimettersi”.  Per il deputato Pd Walter Verini, della Commissione Giustizia della Camera, “ la Lega e certi atteggiamenti di questo Governo sono pericolosi. Salvini non rispetta le sentenze della magistratura contro i furti di denaro pubblico da parte del suo partito e vuole intimidire i giudici. Così fanno i suoi uomini come questo sottosegretario”.  Per il deputato M5s Andrea Colletti, Morrone si dovrebbe scusare anche se la vergogna è un'altra: "Se è vero che va scardinato il sistema correntizio che sottintende alle nomine presso il CSM esso va scardinato in tutte le sue componenti, siano esse di destra che di sinistra. E va cancellata anche la vergognosa normalità di indicare dei politici come membri laici del CSM visto che non si deve mai politicizzare la magistratura, men che meno l'organo di autogoverno".

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