Migranti, botta e risposta tra Austria e Italia

di Valentina Stella Il Meridione 4 luglio 2018

“Non bisogna utilizzare i morti per questa polemica, ricordiamoci che i morti in mare ci sono stati sempre". Risponde così il vicepremier Luigi Di Maio a chi gli fa notare degli ultimi naufragi di migranti nel Mediterraneo dopo il blocco alle navi delle Ong. “Le nostre navi continuano a salvare le persone – ha aggiunto – c’è una differenza fra salvataggio e traghettamento”. Il vicepremier ha ricordato poi che “forniremo nuove motovedette alla Libia perché è la cosa più sana che i salvataggi li facciano i libici e li riportino sulle coste libiche”. Di Maio ha poi criticato i paesi “non solidali” ma “anche quelli come la Francia che fingono di essere solidali e poi respingono i migranti a Ventimiglia. C’è tanta ipocrisia. Il merito di questo governo è stato quelli di portare alla luce l'ipocrisia di questi Paesi che dicono all'Italia come gestire il fenomeno dell'immigrazione e non ospitano nemmeno una sola delle navi che noi ospitiamo ogni giorno”. E gli sbarchi continuano: sono 71 i migranti arrivati ieri nel porto di Crotone da un veliero di 8 metri intercettato e soccorso poco prima di mezzanotte da una motovedetta del Reparto navale della Guardia di Finanza. Due i presunti scafisti fermati. I migranti, tra cui otto donne e 15 bambini, tutti in condizioni giudicate buone, sono di nazionalità curda e irachena e sarebbero partiti nei giorni scorsi dalle coste della Turchia. Intanto, dopo l'accordo di Cdu e Csu e la pianificazione di zone di transito ai confini della Germania, il governo austriaco si dichiara pronto a mettere in atto “misure di protezione dei suoi confini meridionali” e attende un rapido chiarimento da Berlino: è quanto è emerso dalla presa di posizione comunicata ieri dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz, il vice-cancelliere Heinz-Christian Strache e il ministro degli interni Herbert Kickl. Pronta la risposta del nostro Ministro degli Interni, Matteo Salvini: “Io sono per i confini aperti, per il sorriso, per l'Erasmus, perché ognuno vada dove vuole andare. Chi entra in Italia deve chiedere permesso e per favore. Se l'Austria vuole fare questo ha tutto il diritto di farlo: noi faremo lo stesso e a guadagnarci saremo noi, perché sono più gli altri a venire da noi che non viceversa”. Invece il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine del colloquio con il presidente lettone Raimonds Vejonis ha sottolineato che il problema migrazione non può essere gestito in solitudine da un singolo Stato: “abbiamo parlato anche della comune appartenenza all'Ue e all'Alleanza atlantica. A partire dai risultati dell'ultimo Consiglio europeo, abbiamo affrontato il tema delle migrazioni, concordando il fatto che si tratta di un fenomeno di così grande portata che nessun singolo paese può da solo affrontarlo”.

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