Stranieri diventati bersaglio di pallottole?

di Valentina Stella Il Meridione 29 luglio 2018

Esiste un tiro al bersaglio contro gli stranieri? Una risposta certa non è possibile fornirla. Quello che si può però constatare sono alcuni numeri: in un mese e mezzo circa ci sono stati diversi casi, in cui sono stati utilizzati armi a pallini o aria compressa. Coincidenze? Non si sa ancora ma l'allarme tra le forze di sicurezza si sta rafforzando, in attesa che comunque sia la giustizia a fare il suo corso e determinare se trattasi di incidenti o spari volontari. Si registrano comunque ancora due migranti feriti da spari. Dopo la piccola nomade che è in gravi condizioni a Roma e che rischia una paralisi, i pallini di due armi ad aria compressa hanno preso di mira un operaio di Capoverde a Cassola (Vicenza) e un richiedente asilo di un centro di accoglienza a San Cipriano d'Aversa (Caserta). Nonostante il monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - che all'indomani del ferimento della piccola aveva detto che "l'Italia non può somigliare a un Far West dove un tale compra un fucile e spara dal balcone ferendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro. Questa è barbarie e deve suscitare indignazione" - è sempre più preoccupante l'escalation di questi episodi. Due giorni fa, a Cassola, nella piazza principale dove si stavano allestendo le luminarie per la festa patronale, un operaio originario di Capo Verde, 33 anni, dipendente di una ditta di impianti elettrici di Vicenza, si trovava su un ponteggio, a sette metri d'altezza davanti alla sede del Municipio. Improvvisamente ha udito uno sparo e ha avvertito un bruciore nella regione lombare sinistra, da dove ha cominciato a sanguinare. L'uomo è stato immediatamente soccorso e trasportato all'ospedale di Bassano del Grappa per le cure e gli accertamenti: sette i giorni di prognosi per le ferite riscontrate. I carabinieri hanno cercato di individuare il luogo dal quale era stato esploso il colpo, indirizzandosi verso un condominio poco lontano. Sul terrazzo condominiale sono stati trovati alcuni pallini in piombo per un'arma ad aria compressa, compatibili con quelli che avevano colpito l'operaio. All'interno dell''appartamento di uno degli inquilini, un quarantenne disoccupato, è stata scoperta una carabina calibro 4,5 mm  che l'uomo ha ammesso di aver usato, sostenendo di aver mirato a un piccione. Dovrà rispondere di lesioni personali aggravate ed esplosioni pericolose. A Caserta  un migrante della Guinea richiedente asilo e ospite di un centro di accoglienza, è stato colpito in pieno volto con una pistola ad aria compressa. Il giovane, che ha riportato una ferita superficiale, guaribile in pochi giorni, ha raccontato di essere stato avvicinato da due ragazzi in moto che hanno poi fatto fuoco con l'arma colpendolo al volto. Qualche settimana fa un episodio simile è accaduto sempre a Caserta, denunciato da due immigrati africani, colpiti  da tre ragazzi che avrebbero gridato "Salvini, Salvini!". A Forlì, nella notte tra il 2 e il 3 luglio  una donna nigeriana sarebbe stata avvicinata da un motorino e una delle due persone a bordo l'avrebbe ferita al piede con una pistola da softair. Pochi giorni dopo, sempre a Forlì, un migrante ivoriano di 33 anni è stato colpito da un proiettile partito presumibilmente da una pistola ad aria compressa: era in sella a una bici, ha raccontato, e il colpo sarebbe partito da un'auto che lo ha affiancato. A Latina Scalo l'11 luglio due giovani migranti di nazionalità nigeriana sono rimasti lievemente feriti dopo essere stati colpiti da alcuni spari esplosi da una pistola ad aria compressa mentre aspettavano l’autobus. Emanuele Fiano, deputato del Pd, ha ricordato che "i leader di governo dovrebbero conoscere il peso delle parole, ma cercano solo consenso". Sulla stessa scia Alessandra Moretti, consigliera regionale veneta del Pd, che interviene sulla vittima di Cassola: "Quando si indicano gli immigrati come causa di ogni problema usando espressioni disumane, poi non ci si può meravigliare se accadono certi episodi, che purtroppo stanno diventando quasi quotidiani".  Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi da Facebook: "è da febbraio, quando un militante della Lega a Macerata sparò per strada ferendo sei immigrati, che, a fronte del ripetersi sempre più frequente di episodi analoghi, noi aspettiamo dal ministro dell'Interno Matteo Salvini una parola netta di condanna contro chi spara sugli immigrati". Ma dal twitter del Ministro dell'Interno tutto tace, stranamente. 

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