Draghi: "Il protezionismo minaccia, l'Europa resti unita"

Valentina Stella Il Meridione 10 luglio 2018

Era molto attesa l’audizione di ieri all’Europarlamento del Presidente della Bce, Mario Draghi. Due le dichiarazioni di maggiore interesse: quella sul protezionismo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quella sul futuro dell’Italia. Sul primo punto ha sottolineato che “l'economia dell'area dell'euro è cresciuta dello 0,4% durante il primo trimestre del 2018, segnando cinque anni di espansione economica continua: i fondamentali economici rimangono solidi, nonostante qualche moderazione nella crescita all'inizio dell'anno", tuttavia su questa ripresa in rallentamento pesano i rischi al ribasso che “derivano principalmente la minaccia di un maggiore protezionismo: un'Unione europea forte e unita può aiutare a cogliere i benefici dell'apertura economica proteggendo al tempo stesso i suoi cittadini contro una globalizzazione incontrollata”. E fa poi un appello all’unità dell’Unione Europea: “in questi tempi di aumentate incertezze globali, è più importante che mai che l'Europa resti unita”. Il governato della Bce ha aggiunto: "gli sforzi che abbiamo compiuto negli ultimi anni per rafforzare la governance dell'Unione economica e monetaria hanno già reso l'Unione più resiliente agli shock". Tuttavia, “la nostra unione monetaria è ancora incompleta e rimane vulnerabile”. Così, "per sostenere la fiducia e continuare l'espansione economica, abbiamo bisogno di ulteriore convergenza e integrazione tra gli Stati membri dell'area dell'euro”. Sull’economia del nostro Paese Draghi ha tenuto a precisare che funzione della Bce non è quella di proteggere i programmi dei singoli Stati: “anche la nostra missione e il nostro mandato non sono volti a proteggere i bilanci nazionali.  Detto questo, siamo fiduciosi che l'economia si stia rafforzando e che la riduzione degli acquisti di titoli sia mitigata da altre misure di politica monetaria cosicché l'espansione monetaria rimarrà ampia". Sul nuovo Governo, Mario Draghi preferisce aspettar fatti concreti che fidarsi dei propositi: “prima di pronunciare un giudizio è necessario attendere. La prova del nove saranno i fatti. Per ora ci sono stati solo proclami, che tra l'altro sono cambiati. Prima di parlare dobbiamo aspettare i fatti”. Mercati azionari del Vecchio continente hanno risposto in maniera tiepidamente positiva dopo l'inizio dell'intervento del presidente della Bce, Mario Draghi: Milano è salita dello 0,4 %.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue