Migranti: sbarcati tutti i 450 arrivati a Pozzallo

di Valentina Stella Il Meridione 17 luglio 2018

Sbarcati nella scorsa notte a Pozzallo 128 minori non accompagnati, 3 minori accompagnati, 44 donne e 272 uomini: si tratta dei circa 450 migranti a bordo della nave Monte Sperone della Finanza e della Protector di Frontex, ferme da sabato nel porto della provincia di Ragusa. L’autorizzazione è giunta nella tarda notte da parte del Viminale. Cominciano ad emergere i primi racconti di questo ennesimo viaggio della speranza: "ero partito con mio padre – ha raccontato un ragazzino di 15 anni la cui nazionalità è ancora da stabilire -  ma non ce l'ha fatta, è morto durante la traversata del deserto per arrivare nel porto in Libia dove ci siamo imbarcati per attraversare il Mediterraneo. Il ragazzo “era in buono stato di salute - dice la portavoce di Save the children, Giovanna Di Benedetto - molti altri minori non accompagnati sono invece denutriti e molto magri". Destano preoccupazione invece le condizioni di uno dei migranti che è stato ricoverato all'ospedale di Modica, perché affetto da polmonite con una forma seria di anemia. Al momento sono stati trasferiti all'hotspot di Pozzallo, ma nei prossimi giorni i minori non accompagnati e le famiglie verranno portati in comunità alloggio. Ieri i funzionari della prefettura e della questura hanno iniziato a predisporre lo smistamento dei migranti verso i sei Paesi della Unione Europea che “su base volontaria”, come previsto dall’ultimo consiglio europeo, hanno deciso di accoglierli: Francia, Malta, Germania, Spagna, Portogallo ne riceveranno 50 ciascuna e, ultima arrivata, l'Irlanda  che ha accettato di prenderne 20. A breve potrebbe aggiungersi anche il Belgio. “È una vittoria politica”, ha commentato il ministro dell'interno, Matteo Salvini, che era da Mosca, dove si era recato per assistere alla finale dei mondiali e per incontrare i rappresentanti del Consiglio per la sicurezza nazionale della Federazione russa.  Tuttavia prima che siano possibili i trasferimenti i medici dovranno prima verificare le condizioni di salute dei migranti:  quasi il 90% ha la scabbia, molti sono deperiti ed hanno bisogno di riacquistare le forze, prima di intraprendere un nuovo viaggio, in quanto i lunghi giorni in mare dopo mesi trascorsi anche  nelle prigioni libiche hanno fortemente debilitato soprattutto le donne e i minori. Il vice premier è tornato anche a pronunciarsi sui porti libici: “dobbiamo cambiare la normativa e rendere i porti libici porti sicuri. C’è questa ipocrisia di fondo in Europa in base alla quale si danno soldi ai libici, si forniscono le motovedette e si addestra la Guardia Costiera ma poi si ritiene la Libia un porto non sicuro”. La risposta dalla Ue a Salvini arriva da una portavoce della Commissione Europea: "nessuna operazione europea o nave europea fa sbarchi in Libia perché noi non consideriamo la Libia un porto sicuro". Preoccupazione sulla gestione dei migranti da parte della UE arriva anche dal Fondo Monetario Internazionale: “l'aumento dell'incertezza politica in Europa è uno dei rischi che pesano sull'economia globale. L'Ue si trova ad affrontare sfide politiche fondamentali sui migranti, sulla governance di bilancio e sull'architettura istituzionale dell'area euro. I termini della Brexit non sono ancora stati fissati dopo mesi di trattative. Le ripetute ondate delle pressioni migratorie internazionali, che si sono rivelate politicamente destabilizzanti, non possono essere evitate senza un'azione comune per migliorare la sicurezza internazionale e senza resistere al cambiamento climatico e ai suoi effetti”.

Commenti

Post popolari in questo blog

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

Accuse al pm di Bergamo, il procuratore: seguo il dossier

Respinto appello Pg: Natale resta ai domiciliari