Ministro Savona indagato per presunta usura bancaria

di Valentina Stella Il Meridione 21 luglio 2018

Il Ministro degli Affari Europei Paolo Savona esce dal cono d’ombra in cui è finito dopo aver perso la poltrona di Ministro dell’Economia a seguito del mancato placet di Mattarella e torna agli onori delle cronache nazionali perché risulta indagato a Campobasso, nell'inchiesta del pm Rossana Venditti che coinvolge altre 22 persone per presunta usura bancaria. Savona all'epoca dei fatti contestati era al vertice di Unicredit. Il nome del ministro Savona risulta presente nell'atto della Procura della Repubblica di Campobasso relativo alla richiesta di proroga dei termini di durata delle indagini preliminari nell'inchiesta relativa ai parchi eolici di Molise, Puglia e Campania.  Al dare il via alle indagini una denuncia del giugno dello scorso anno presentata dalla Engineering srl, dei fratelli Pietro e Angelo Santoro, società di capitali con sede legale a Campobasso, che ha realizzato i primi parchi eolici delle tre regioni su citate, anche per conto della Erg. La denuncia è partita dall'avvocato Luigi Iosa, esperto di diritto bancario e finanziario per conto di una società in liquidazione che ha costruito parchi eolici nel Sud Italia “per una presunta applicazione di tassi usurari tra il 2005 e il 2013". Il fatto che Savona sia tra gli indagati, con altri ex vertici di Unicredit, spiega il legale “è un atto dovuto in quanto la Cassazione penale impone di indagare i vertici della banche per via del loro ruolo di controllo e garanzia” . Aspetto confermato anche da una nota della Procura della Repubblica di Campobasso, a firma del pm Nicola D'Angelo, che ha precisato che “l'iscrizione nel registro notizie di reato di tutti i soggetti (direttori di filiali, presidenti dei consigli di amministrazione ed amministratori delegati degli istituti di credito interessati, succedutisi nel tempo rispetto al periodo oggetto di contestazione - e individuati in numero di 22 dalla polizia giudiziaria delegata per le indagini), astrattamente responsabili del reato denunciato, costituisce atto dovuto a garanzia degli indagati. Trattasi infatti di adempimento volto ad evitare che la condotta di taluno sia oggetto di indagine da parte della procura della Repubblica per un periodo di tempo indeterminato e senza un controllo giurisdizionale sull'attività in corso, così come invece imposto dal codice di rito”. Insomma il Molise esiste, produce energie rinnovabile e predica il garantismo. 

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