Migranti: Unione europea deferisce Ungheria alla Corte di Giustizia
di Valentina Stella Il Meridione 20 luglio 2018
La questione migrazione si fa
sempre più complessa, su diversi fronti. La Commissione Ue ieri ha deferito
l'Ungheria alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea perché le sue leggi su
asilo e rimpatri dei migranti non rispettano le norme Ue. Inoltre, ha avviato
una procedura d'infrazione per la cosiddetta legge ''Stop Soros'', che
criminalizza le attività a sostegno dei richiedenti asilo, in quanto viola “le
leggi Ue, la carta dei diritti fondamentali e i Trattati”. Intanto dalla
Commissione arriva anche la risposta alla lettera inviata dal premier Giuseppe
Conte a Juncker e Tusk nella quale si chiede l'istituzione di una "cellula
di crisi" sulla gestione degli sbarchi coordinata appunto dalla
Commissione. Il premier italiano aveva scritto il 17 luglio: “È
essenziale dotarsi da subito di un meccanismo Ue di gestione rapida e condivisa
dei vari aspetti relativi alle operazioni di Search and Rescue” attraverso “una
sorta di cellula di crisi” che abbia il compito di “coordinare le azioni” degli
Stati “riguardo all'individuazione del porto di sbarco e dei Paesi disposti ad accogliere
le persone soccorse. Il mio suggerimento è che tale meccanismo venga coordinato
dalla Commissione europea (dalla Dg Home, ad esempio)”. La risposta arrivata
nella tarda mattinata di ieri da parte della Commissione tramite un suo
portavoce è stata la seguente: stiamo lavorando “per un meccanismo provvisorio
che possa essere messo rapidamente in atto per coordinarsi sugli sbarchi di
imbarcazioni in arrivo durante l'estate, prima che possa essere istituito un
sistema completo nel contesto delle riforme del sistema europeo comune in
materia di asilo”. Insomma una soluzione tampone e non di certo strutturale
come richiesto dall’Italia. Contemporaneamente non si fermano gli arrivi di
migranti e rifugiati a Lesbo, in Grecia, dove 8.000 persone vivono stipate nel
campo di Moria, attrezzato per accoglierne 3.000. Lo ha reso noto Medici senza
Frontiere (Msf), sottolineando che le condizioni nella struttura “sono
durissime, le tensioni ormai quotidiane, la salute fisica e mentale delle
persone è fortemente compromessa”. Infine segnaliamo che la Croce Rossa e la
Mezzaluna Rossa Internazionale hanno espresso preoccupazione per le
informazioni secondo cui la polizia croata fa uso di violenze fisiche contro i
migranti che negli ultimi mesi sempre più spesso tentano di entrare nel Paese
dalla vicina Bosnia. Ma che
ripercussioni ha la tematica migrazioni sui cittadini? Il 58% degli italiani si
dice "molto" o "abbastanza preoccupato" dal fenomeno
dell'immigrazione, una percentuale in deciso calo rispetto al 78% del dicembre
2017. A dirlo è l'ultima indagine condotta da Doxa in vista della Giornata
internazionale della tratta di esseri umani in programma il 30 luglio. Ad
essere più preoccupati sono le donne (65%) e i residenti nelle città con oltre
100 mila abitanti (63%) ma tendenzialmente il livello di preoccupazione
decresce con l'innalzarsi del titolo di studio: è preoccupato solo un laureato
su 2 mentre tra i possessori di licenza di scuola media inferiore la soglia
arriva al 60%. Non solo: per un italiano su 2 “gli immigrati rappresentano una
risorsa per il Paese” con uno scostamento di 8 punti rispetto ai risultati di
pochi mesi fa.
Commenti
Posta un commento