Fumata bianca per CDP: Fabrizio Palermo nuovo ad

di Valentina Stella Il Meridione 21 luglio 2018

Fabrizio Palermo nuovo amministratore delegato di Cassa Depositi e prestiti: è la decisione presa nel vertice riservato che si è tenuto ieri a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, il sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il vicepremier e Ministro dello Sviluppo e del Lavoro, Luigi Di Maio. Il prossimo 24 luglio, l'assemblea degli azionisti di Cdp lo nominerà ufficialmente amministratore delegato dell'istituto. I mandati del Presidente Claudio Costamagna e dell’ad Fabio Gallia sono terminati a fine maggio. Per il posto di ad si era fatto anche il nome di Dario Scannapieco, che era sponsorizzato dal Ministro dell’Economia Tria ed era ben visto anche dal Presidente della Bce Mario Draghi, ma sembra sia stato cassato per volontà della maggioranza giallo-verde. Attualmente Fabrizio Palermo appare sul sito di CDP come Chief Financial Officer. Nato a Perugia nel 1971, il manager si è laureato in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma. Poi si è trasferito a Londra per lavorare come analista finanziario per la divisione investment banking di Morgan Stanley. l salto di qualità, però, lo compie nel 1998, approdando alla McKinsey, la nota società di consulenza che ha tenuto a battesimo altri manager come Corrado Passera, Alessandro Profumo, Paolo Scaroni, Ettore Gotti Tedeschi e Roberto Nicastro, ma anche Yoram Gutgeld, ex consigliere economico di Matteo Renzi. Nel 2005 viene assunto come direttore per Business development e corporate finance in Fincantieri, dove l'amministratore delegato è Giuseppe Bono. Sarebbe stato proprio quest’ultimo a spingere per il nome di Palermo, perché molto vicino al sottosegretario alla presidenza, Giancarlo Giorgetti, il leghista delegato da Salvini a trattare il dossier Cdp. Prima della nomina arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, si erano susseguite ipotesi di spaccature tra il Ministro Di Maio e il Ministro dell’Economia Tria. Tuttavia ieri il Ministro dello Sviluppo Economico ha smentito: “non abbiamo mai assolutamente chiesto le dimissioni del ministro dell'Economia”. A sua volta il ministero dell'Economia ha bollato come “pura fantasia” la notizia che sarebbe stato Tria a minacciare di lasciare l'incarico. Ma non erano mancati neanche dissidi tra i due vice premier che molto spesso sembrano far traballare il famoso contratto di governo. A gettare acqua sul fuoco stavolta è stato Salvini: “Sono strafelice per quanto fatto in questi 50 giorni, non ho mai litigato con nessuno. Ho sentito Di Maio e abbiamo sempre lavorato bene: certo, le scelte delle persone migliori a volte chiedono più di un quarto d'ora o di due giorni, ma questo è il metodo che adotteremo per qualsiasi nomina presente o futura”. Si chiude così una lunga contesa tutta interna al governo per trovare un nome condiviso, che stava per far implodere l’asse Lega Cinque Stelle, dopo che l’altro ieri era diventato un caso la convocazione e l’immediato annullamento di un vertice a Palazzo Chigi. Cassa Depositi e Prestiti rappresenta davvero un tesoro per chi vi mette le mani sopra e per lo sviluppo economico del Paese: l’utile, secondo quanto si legge in un comunicato della società, è balzato nei 12 mesi del 2017 a 4,5 miliardi di euro, dagli 1,2 del 2016. La società è controllata dal Tesoro e direttamente o indirettamente ha quote di peso in Snam, Terna, Eni, Saipem, Enel e Poste Italiane. Le disponibilità liquide hanno raggiunto i 178,8 miliardi (+8,1% rispetto al 2016) mentre il patrimonio netto consolidato si è ulteriormente rafforzato, attestandosi a 35,9 miliardi (35,8 miliardi nel 2016), di cui 23,1 miliardi di gruppo (+0,4 miliardi rispetto al 2016). Di recente, con una mossa a sorpresa, proprio Cdp è entrata nell’affaire Telecom Italia. La Cassa ha infatti acquisito il 4,7% di Tim affiancando il Fondo Elliott, vincitore della battaglia in assemblea contro i francesi di Vivendi.

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