Partiti, casse vuote: entrate ridotte di oltre il 60% tra 2013 e 2017

di Valentina Stella Il Meridione 23 luglio 2018

"Negli ultimi anni i proventi incassati dai partiti si sono drasticamente ridotti. Stiamo parlando di tutte le entrate della gestione caratteristica, cioè quelle derivanti dall'attività ordinaria dei partiti (tesseramento,finanziamento pubblico, donazioni private e altro). Aggregando questo tipo di entrate ricevute dai partiti registrati per il 2x1000 e dal Movimento 5 stelle, si nota una contrazione superiore al 60% tra il 2013 e il 2017". È quanto emerge dal rapporto Openpolis-AGI dal titolo "Partiti in crisi, analisi dei bilanci delle forze politiche tra 2013 e 2017". Complessivamente le spese dei partiti sono calate del 75%, passando da 129 a 31 milioni. La causa è da rintracciarsi nella progressiva eliminazione dei rimborsi elettorali:  dei 91 milioni di rimborsi elettorali erogati dallo stato nel 2013, i partiti registrati ricevevano da questa fonte di entrata oltre 40 milioni di euro in quell'anno. Quattro anni dopo, nel 2017, si è chiuso definitivamente questo canale di finanziamento, sostituito dal 2x1000. Ma mentre i rimborsi elettorali erano automatici, l'erogazione del 2x1000 è volontaria e dipende dalle scelte dei contribuenti, come per il 5xmille e l'8xmille alla Chiesa Cattolica.  Nel 2017 il 2x1000 ha portato nelle casse dei partiti registrati oltre 15 milioni di euro. Un record rispetto alla serie storica, ma comunque al di sotto della cifra stanziata dallo Stato. In media circa il 4,5% delle entrate dei partiti nel 2017 deriva dal tesseramento degli iscritti. Una cifra che però in termini assoluti è diminuita nel tempo. Restano vitali per la sopravvivenza dei partiti i contributi dei singoli parlamentari. Nel caso di Sel e della Lega Nord, la quasi totalità delle donazioni da persone fisiche nel 2017 è rappresentata dai contributi degli eletti. A seguire, Scelta civica (83,9%), Fratelli d'Italia (72%), Alternativa popolare (70,7%). Per il Partito Democratico e Forza Italia la percentuale di incassi dagli eletti si aggira attorno ai due terzi delle donazioni da persone fisiche complessive (rispettivamente 67,3% e 66%). La percentuale di contributi da eletti sul totale è inferiore al 50% nel caso del Partito socialista italiano (42%) e Rifondazione comunista (20,38%). Analizzando nel dettaglio la situazione delle singole forze politiche emerge che, nel 2013, il Pd rendicontava entrate per 37,6 milioni di euro, di cui 24,7 milioni dai rimborsi elettorali (il 2x1000 ancora non era stato introdotto). Nel 2017 i proventi della gestione caratteristica per i democratici ammontano a 17,7 milioni (-53%). I rimborsi elettorali, ormai eliminati, non contribuiscono più a questa cifra e il 2x1000 incassato dal Pd vale circa 8 milioni, un terzo di quanto offrivano i rimborsi nel 2013. Altro esempio  - si legge sempre nel rapporto Agi Openpolis - degli effetti del taglio del finanziamento pubblico lo si osserva con la Lega Nord. Nel 2013 incassava 12,5 milioni di euro (di cui 6,5 milioni dai rimborsi elettorali relativi a quell''anno), nel 2017 le entrate si riducono a 2,9 milioni di cui 1,9 milioni da 2x1000. Il nuovo sistema di finanziamento pubblico per i leghisti vale 3,4 volte in meno. Deve registrarsi anche un flop delle donazioni private: meno 71,59% da aziende tra il  2013 e il 2017. Il 2013 è stato l'anno record con 38,45 milioni di euro da persone fisiche e 2,46 milioni da persone giuridiche, soprattutto perché nel 2013 si sono tenute le elezioni politiche ed è "quindi verosimile - scrivono nel rapporto -  che i partiti abbiano attivato meccanismi di raccolta fondi più  ampi ed efficaci. In secondo luogo, soprattutto, perché è stato l'anno di fondazione di Forza Italia, cui il solo Berlusconi versò in quell'esercizio 15 milioni di euro". Ma dove sono stati fatti i tagli maggiori? In termini percentuali, il settore più colpito sono state le spese per acquisti di beni, scese di oltre il 90% (da 4,2 milioni di euro a 300mila euro). Ma in valori assoluti il crollo delle uscite si misura sulle spese per servizi, passate nei 5 anni da quasi 40 milioni di euro a circa 11 (-72%). L'altra voce di spesa ovviamente colpita è stata quella per il personale dei partiti, grosso modo dimezzata nel periodo considerato (da 19,6 a 9,4 milioni).

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