Salvini: castrazione chimica per gli stupratori

di Valentina Stella Il Meridione 21 luglio 2018

È stato fermato ieri a Milano un romeno di 34 anni, accusato di essere il responsabile della violenza sessuale ai danni di una barista cinese di Piacenza, avvenuta due notti fa. L'uomo, che stava fuggendo, è stato identificato dai Carabinieri di Piacenza e individuato mentre si muoveva a piedi. Si tratta di un pregiudicato che stava scontando una condanna per altri reati, in detenzione domiciliare con permesso di uscire per lavorare durante il giorno, non di notte. Secondo il racconto fatto dalla vittima ai carabinieri, l'aggressore si sarebbe presentato nel locale poco prima della chiusura e per ore avrebbe abusato di lei, dopo averla legata e imbavagliata. Le grida della donna hanno allarmato i vicini che hanno subito chiamato i soccorsi. Trasportata al pronto soccorso dal 118 in grave stato di choc, la quarantenne è stata già dimessa. Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, dimenticando di rappresentare uno Stato di Diritto, con la suo solita moderazione e sobrietà verbale ha emesso la sentenza via twitter: “Fermato a Milano un pregiudicato romeno di 34 anni per lo stupro di una barista a Piacenza. Per i colpevoli di questi reati zero sconti, pena certa da scontare solo in galera e castrazione chimica!”. E sempre dalla equilibrata Lega arriva il rinforzo del vice presidente del Senato Roberto Calderoli: “la vicenda del pedofilo ucciso nella notte nel beneventano deve far riflettere. Un pedofilo, un orco - condannato a 11 anni per aver abusato nel 2009 di una bimba che poi si tolse la vita impiccandosi - ucciso a colpi di pistola appena uscito per il primo permesso premio. Aspettiamo che le indagini facciano chiarezza, ma anche questa tragica vicenda, dove ci sono due vittime, o la vicenda che arriva da Piacenza dove una donna nel suo bar è stata sequestrata e ferocemente violentata per ore, conferma che le pene per chi commette reati così gravi ed efferati sono troppo lievi e che la castrazione, chimica o chirurgica, rappresenterebbe un deterrente e al tempo stesso una punizione per chi supera certi limiti. Riflettiamoci”. Spesso, quando balzano alla cronaca fatti simili, si torna a parlare di castrazione chimica. L’anno scorso, a seguito degli stupri di Rimini, l’avvocato Giulia Bongiorno ipotizzò di proporla al condannato come opzione in cambio di uno sconto di pena. In passato persino Valter Weltroni si era detto favorevole per i pedofili. Mentre per fortuna più volte si è espresso il Comitato Nazionale di Bioetica dicendo che si tratterebbe di una pratica che rischia si mettere in discussione il principio dell' intangibilità del corpo umano, precisando che non si può applicare una sterilizzazione non volontaria, in quanto non sarebbe etico ogni intervento di trattamento sanitario obbligatorio sui pedofili: “il corpo umano deve essere rispettato sempre anche quando si tratta di un cittadino condannato per gravissimi reati”. Inoltre, è bene precisare, che mancano le prove scientifiche dell'efficacia di trattamenti farmacologici sulla eccitabilità di pedofili e sex offender, e che si tratta comunque di terapie reversibili, con costi insostenibili per il nostro sistema carcerario, già piegato dal disinteresse politico e civile. Punto fondamentale: per rendere queste terapie obbligatorie sarebbe necessaria una modifica costituzionale. 

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