Il Governo alza un muro sul video di Salvini

 Angela Stella Unità 13 ottobre 2023

Il Governo continua a non rispondere in merito al video postato da Matteo Salvini lo scorso 5 ottobre in cui si vede Iolanda Apostolico  - il giudice del Tribunale  di Catania che non ha convalidato il trattenimento nel centro per  richiedenti asilo di Pozzallo di migranti tunisini sbarcati a  Lampedusa -  alla manifestazione del 25 agosto 2018 al porto di Catania per il caso Diciotti. Dopo le risposte alquanto fumose fornite due giorni fa dal sottosegretario all’Interno Nicola Molteni in Commissione Affari Costituzionali della Camera, ieri anche il Ministro Matteo Piantedosi ha dribblato in Senato le domande poste in una interrogazione del Partito Democratico che gli chiedeva tra l’altro “se non ritenga necessario ed urgente intraprendere tutte le iniziative necessarie al fine di chiarire la precisa ricostruzione dei fatti”. Il prefetto ha infatti detto semplicemente che il video “non proviene da documentazione della Questura di Catania” e che “in nessuno degli atti redatti, all’epoca, dal personale impiegato nei servizi di ordine pubblico e a seguito dei fatti verificatisi nel corso della manifestazione, è menzionata la dottoressa Apostolico”. Ha poi aggiunto: “è notorio ed è stato più volte precisato che i fatti attinenti alla recente diffusione di video riguardanti la manifestazione in questione sono all’attenzione della Procura della Repubblica di Catania”. Restano dunque senza risposta le due questioni principali: chi ha girato quel video, la cui prospettiva sembra provenire dal cordone delle forze dell’ordine? E soprattutto, chi lo ha dato al vice premier Salvini? Su quest’ultimo punto la confusione è ancora maggiore perché le dichiarazioni del leghista alla Camera mercoledì scorso sono state smentite dal segretario generale del Sim Carabinieri, Antonio Serpi: “Non è vero quanto sostenuto dal sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni: il carabiniere non ha mai confessato ai suoi di aver girato e diffuso il video che mostrava la giudice Iolanda Apostolico ad una manifestazione a Catania. Né, dunque, avrebbe potuto ritrattare. È stato creato un grave danno al carabiniere e qualcuno ne dovrà rispondere, è stato messo in mezzo per una chiacchiera da bar”. “Ma vi sembra normale – si era chiesto due sere fa l’onorevole di +Europa Riccardo Magi -  che un sottosegretario di Stato dica una menzogna durante un Question Time in una commissione parlamentare? Per il governo Meloni sì”. Proprio per dipanare la matassa anche su questo aspetto la senatrice dem Rossomando ieri al question time aveva sollecitato Piantedosi, chiedendo una ricostruzione della vicenda “senza reticenze e omissioni”. Ma il responsabile del Viminale ha fatto orecchie da mercante e suscitato la reazione critica dell’esponente del Pd Walter Verini: “"Chi ha girato quel video, come lo ha avuto Salvini, come è possibile che spunti dopo 5 anni e si scateni una manganellatura mediatica contro una magistrata?”. “È meglio se un magistrato, pur avendone diritto, non partecipi a una manifestazione. La terzietà deve esserci e deve essere anche percepita - ha poi sottolineato il senatore- Ma voi non date risposte alle domande poste. Del resto membri del governo hanno già usato carte riservate per colpire e diffamare le opposizioni. Si chiama squadrismo, ma qui c’è qualcosa di ancora più grave: l'attacco alla magistrata Apostolico. In questo anno di governo vediamo un attacco a un presidio costituzionale e democratico, la separazione dei poteri e l'indipendenza della magistratura. Si crea un clima intimidatorio. Un magistrato deve agire con serenità, pur avendo le proprie intime condizioni, sulle sentenze senza avere né timori di ripercussioni né speranze di promozioni, deve agire solo secondo la legge. Non prendetevela con i magistrati, prendetevela con voi stessi, con la vostra fallimentare politica sui migranti, con le vostre leggi e i vostri dl che violano norme e principi di umanità”, ha concluso Verini. Intanto nella mattinata di ieri l’Adnkronos aveva battuto una agenzia secondo la quale un accertamento preliminare era stato avviato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio nei confronti della Apostolico. Dopo un paio di ore è arrivata la smentita da Via Arenula: “a seguito di 4 interrogazioni parlamentari, essendo doveroso rispondere, ho dato mandato alle articolazioni competenti del Ministero di acquisire articoli di stampa e pubblicazioni sui social media relativi alla giudice di Catania, Iolanda Apostolico. Non si tratta di un accertamento ispettivo né tanto meno dell’avvio di un’azione disciplinare”. Come ci hanno spiegato dal Ministero non verranno interpellati in questa iniziativa gli uffici giudiziari né si andrà a verificare chi abbia fornito il video a Matteo Salvini. Il perimetro di intervento di Nordio è molto più ristretto: una semplice raccolta di materiale per rispondere agli atti di sindacato ispettivo preannunciati dalla Lega e da Fratelli d’Italia che gli hanno chiesto rispettivamente “quali misure intenda adottare per declinare, in termini di legge, le modalità per garantire che il giudice possa essere percepito dalla società civile imparziale” e se ci siano i “presupposti per l’adozione di iniziative di carattere ispettivo al riguardo”. Dopo la nota di ieri di Nordio si è fatto sentire sempre con i soliti toni sobri il forzista Maurizio Gasparri: “Capisco la prudenza del ministro della Giustizia Nordio che sta acquisendo notizie sulla Magistrata Apostolico e quindi non ha ancora disposto ispezioni. Bene essere prudenti. In effetti le ispezioni in questo caso sarebbero perfino insufficienti. Se esistesse ci vorrebbe una misura più drastica, come la radiazione dalla Magistratura di chi si comporta in questo modo”. Nessun accenno invece sulla mancanza di trasparenza del Governo in merito alla vicenda del video. 

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