Allarme dei penalisti milanesi: giurisdizione sotto attacco

 Valentina Stella Dubbio 11 ottobre 2023 

Cosa hanno in comune l’iniziativa disciplinare nei confronti del Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Milano, il Dott. Cuno Tarfusser, per aver presentato una richiesta di revisione del processo per la strage di Erba, il procedimento disciplinare nei confronti dei magistrati che nel caso Uss hanno optato per una misura cautelare più attenuata del carcere, la conferenza stampa con cui la Procura della Repubblica di Milano ha comunicato il fermo di Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano affermando la premeditazione del gesto, poi esclusa dal gip, l’attacco mediatico al pm di Brescia che ha chiesto l’assoluzione di un imputato per maltrattamenti, e i recenti provvedimenti di rigetto di trattenimento di migranti nei Cpr? Lo spiega in una lunga nota il direttivo della Camera Penale di Milano, guidata da Valentina Alberta: « Negli ultimi mesi  abbiamo colto numerosi e convergenti segnali di un fenomeno, da noi denunciato in più occasioni, che riguarda l’erosione degli strumenti di garanzia e che incide sul libero esplicarsi della giurisdizione, finanche comprimendo gli spazi di autonomia e indipendenza dei magistrati che assumono decisioni o iniziative in contrasto con le aspettative della politica o di una società civile educata al populismo penale». Che sia un pubblico ministero o un giudice a richiedere o emettere un provvedimento più favorevole all’indagato o all’imputato, ecco che si scatena la gogna verso quel magistrato per essere andato contro i desiderata dei media giustizialisti, della politica dominante, del Tribunale del Popolo, o addirittura dello stesso ufficio di Procura, come nel caso di Brescia, «mentre il processo è in corso e il giudice non si è ancora pronunciato». Mettere in dubbio l’ergastolo a Olindo Romano e Rosa Bazzi, evitare il carcere al figlio di un oligarca vicino a Putin con provvedimento motivato, escludere la premeditazione dell’assassino della giovane e incinta Giulia Tramontano, sconfessare una recente legge che pretende che un migrante paghi una cauzione di 5000 euro per non finire nei lager dei Cpr, ebbene tutto questo «conferma le sempre più diffuse pulsioni volte a interferire con i meccanismi giurisdizionali».  Come proseguono i penalisti milanesi nel loro comunicato « da avvocati da sempre impegnati nell’affermazione del giusto processo, rispetto al quale l’indipendenza e la terzietà dei giudici sono valori coessenziali, siamo preoccupati per questi attacchi concentrici che – non è certo un caso – hanno un denominatore comune: essi vanno sempre a detrimento dell’indagato, dell’imputato, del soggetto trattenuto e, nel caso da cui muove la nostra riflessione, persino del condannato (magari vittima di un errore giudiziario)». Per questo « la nostra difesa della giurisdizione - una giurisdizione che deve essere esercitata nel rispetto della Costituzione, delle regole processuali, della presunzione d’innocenza, della dignità dell’indagato/imputato - sarà sempre più intransigente. Non abbiamo certo avuto remore, né tantomeno atteggiamenti corporativi, allorché si è trattato di prendere posizione a tutela di chi è stato oggetto di attacchi e pressioni e non le avremo nemmeno in futuro». Dall’altra parte «occorrerà però che chi, magistratura requirente e magistratura giudicante, concorre ad esercitare la giurisdizione non la consideri una propria riserva, che non invochi la propria autonomia e indipendenza salvo poi negarla, finanche con iniziative disciplinari e approcci gerarchici, quando essa viene esercitata a tutela degli imputati. Occorrerà che chi vuole sottrarsi ai condizionamenti esterni non li sfrutti, come avviene da anni con il processo mediatico, allorché ciò sia funzionale ai propri obbiettivi». E concludono: « Sarà bene che quella cultura della giurisdizione, invocata come un mantra per opporsi a una riforma che invece mira alla realizzazione di un giusto processo, sia patrimonio di tutti e venga praticata quotidianamente, senza infingimenti o convenienze».

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue