Caiazza passa la staffetta a Petrelli

 Valentina Stella Dubbio 6 ottobre 2023

Si apre oggi pomeriggio a Firenze il XIX Congresso ordinario dell’Unione delle Camere Penali Italiane. Titolo della tre giorni: “Ad armi pari – separare le carriere, garantire il contraddittorio, difendere il diritto di impugnazione”. L’attuale presidente Gian Domenico Caiazza, eletto nel 2018, dopo uno scontro durissimo con il suo avversario Renato Borzone, lascerà il posto a Francesco Petrelli, noto avvocato romano. Dopo anni di congressi in cui si sono fronteggiate due figure, quest’anno l’Ucpi si unisce intorno alla figura di Petrelli, che è già stato per quattro anni Segretario dell’associazione sotto la presidenza di Beniamino Migliucci -  e ne conosce dunque i meccanismi -  e attualmente ricopre la carica di direttore della rivista dell’Ucpi, ‘Diritto di Difesa’. Caiazza, come emerso anche dal Congresso dello scorso anno di Pescara, si è molto speso per questa soluzione unitaria affinché non ci fossero all’interno dell’Unione divisioni programmatiche. Una soluzione unitaria e condivisa che darà maggiore forza all’associazione in questo momento particolare. Il nuovo presidente, infatti, dovrà affrontare un periodo non facile, si troverà – se vogliamo – in una situazione inedita: quella di aver forse per la prima volta un ministro in teoria sintonico con le richieste di una riforma liberale della giustizia ma che di fatto, a dire dei penalisti, fino ad ora ha espresso tutti segnali in senso contrario. Il Ministro Nordio era stato anche invitato a partecipare all’evento ma fonti di Via Arenula ci fanno sapere che molto probabilmente non riuscirà ad esserci. «Sapevamo già che non sarebbe venuto. A fare cosa? Crediamo che lui per primo colga l’imbarazzo di questa distonia. Sarebbe dovuto venire a dire tutto quello che aveva promesso e che non ha fatto» ci ha confidato un esponente di spicco dell’Unione. Interverranno però il vice presidente del Csm, Fabio Pinelli, il vice ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, e vi saranno diverse tavole rotonde sui temi attuali di giustizia, con la partecipazione di esponenti dell’accademia e della magistratura. Spazio anche nella prima giornata alla rappresentazione teatrale a cura della Compagnia dei detenuti della Casa di reclusione di Gorgona (Livorno). Di certo in molti si chiedono come si potrà sostituire una figura carismatica, anche da un punto di vista comunicativo, come Gian Domenico Caiazza che ha iniziato a guidare l’Unione quando a Via Arenula c’era forse il più populista dei Ministri, il pentastellato Alfonso Bonafede. Poi è arrivata Marta Cartabia, costretta a sacrificare grandi progetti di riforma sull’altare del compromesso politico. E ora Nordio, con tutte le sue contraddizioni. Sta di fatto che la candidatura di Francesco Petrelli ha messo un freno a tutte le altre che si erano ipotizzate in questi mesi perché rappresenta senza dubbio una figura credibile, benvoluto da tutti, apprezzato dagli interlocutori istituzionali, politici, dalla stessa magistratura e questo quadro dà forza all’Unione per affrontare le nuove sfide. Petrelli lo farà, come ogni nuovo presidente, trovando la forma di espressione più adatta alla sua persona. Molto probabilmente non sarà quella – passateci il termine -  sfacciata che ha caratterizzato Caiazza nei suoi discorsi e nei suoi scritti. Su questo aspetto vi raccontiamo un aneddoto. Alcuni magistrati ci hanno in diverse occasioni detto: «Caiazza è una persona così squisita se lo incontri di persona, ma quando lo senti o lo leggi non puoi non notare una certa violenza verbale». Che per Caiazza è sicuramente un complimento. Petrelli, invece, nonostante sia stato protagonista di vicende di cronaca giudiziaria che hanno attirato molto l’attenzione della stampa, ha sempre rifuggito il presenzialismo mediatico. Cambierà metodo adesso? Forse dovrà, considerato anche che l’Anm sta affilando le armi comunicative per i prossimi mesi e non potrà sottrarsi alla dialettica pubblica. Certo, poi come il suo predecessore, sarà anche in grado di mediare nei tavoli politici laddove ne varrà la pena ma non fare sconti su battaglie identitarie come quella sulla separazione delle carriere. Non dimentichiamo che è stato nominato componente della Commissione per la redazione dello Schema di Decreto Legislativo di attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134 (Riforma Cartabia) partecipando al Gruppo di Lavoro per la riforma delle impugnazioni. Insomma, diciamolo sinceramente, la nostalgia di Caiazza si sentirà, ma l’avvocato Francesco Petrelli saprà dare continuità e sarà all’altezza delle aspettative. Importante sarà capire che impulso darà agli Osservatori e chi guiderà il famoso Centro Studi giuridici e sociali "Aldo Marongiu", nato per favorire la sintesi tra l'attività di studio e l'azione di politica giudiziaria e legislativa dell'Ucpi.

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