Addio a Bonafede e Cartabia: si torna alla prescrizione sostanziale

Valentina Stella Dubbio ottobre 2023


La maggioranza ha trovato un accordo sulla riforma della prescrizione e ha presentato un emendamento alla proposta di legge ora all'esame della Commissione Giustizia della Camera. Un emendamento firmato da tutti i capigruppo in Commissione del centrodestra: Carolina Varchi (FdI), Ingrid Bisa (Lega) e Pietro Pittalis (FI). Al testo sono state depositate 66 proposte di modifica, di cui una anche del relatore Enrico Costa.

Si tratta fondamentalmente di un ritorno alla prescrizione sostanziale. Nel dettaglio, il corso della prescrizione, dopo una sentenza di condanna di primo grado, rimane sospeso per un tempo non superiore a 18 mesi (erano due anni per la commissione Lattanzi). Viene inoltre previsto che i termini, dopo la sentenza di appello che conferma la condanna di primo grado, rimangano sospesi per un tempo non superiore a un anno. In nessun caso l’interruzione della prescrizione può comportare l’aumento di più della metà del tempo necessario a prescrivere. Inoltre, si prevede che quando il deposito della motivazione non sopravviene prima della scadenza del termine della sospensione, cessano gli effetti di questa, la prescrizione riprende il suo corso e il periodo di sospensione è computato ai fini della determinazione del tempo necessario a prescrivere. Il testo andrà in aula il 27 ottobre.

Costa (Azione): «Grazie al nostro stimolo la maggioranza è stata costretta a trovare una proposta unitaria». Gianassi (Pd): «Dal 2017 ad oggi siamo di fronte alla quarta riforma della prescrizione. L'ultima riforma, quella Cartabia del 2021, è dentro il piano delle riforme della giustizia a cui sono agganciate le risorse del Pnrr. Buon senso vorrebbe che prima di modificare una riforma in vigore su un tema così sensibile per la sorte dei procedimenti e per il sistema della giustizia, almeno si conoscessero gli effetti di quella riforma». Bongiorno (Lega): «È una soluzione equilibrata che dedica la giusta attenzione ai reati di genere: un accordo importante che dimostra la coesione delle forze politiche di maggioranza su temi che storicamente dividono». Dori (Avs): «L'emendamento della maggioranza sulla prescrizione disconosce la ex Cirielli. È una buona notizia. Noi vorremmo un ritorno pieno alla riforma Orlando del 2017, la più equilibrata, ma intanto è positivo aver sventato il rischio di un ritorno alla peggiore norma».

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue