Antigone e Amnesty: non si tocchi il reato di tortura

 Angela Stella unità 12 ottobre 2023

“È molto grave che la maggioranza si sia opposta oggi (ieri, ndr) in commissione all'audizione dei candidati al ruolo del collegio dei garanti dei detenuti. Si tratta di un organo di garanzia molto delicato, al quale devono essere chiamate persone con caratteristiche di indipendenza e riconosciuta competenza nel campo dei diritti umani. Negare la possibilità di audire i candidati significa impedire di fare una scelta consapevole e ragionata, e costituisce l'ennesimo atto di arroganza di una maggioranza che occupa anche le istituzioni di garanzia senza alcun rispetto per l'opposizione”. Così ieri in una nota i senatori del Partito Democratico Alfredo Bazoli, Anna Rossomando, Franco Mirabelli, Walter Verini, membri della commissione Giustizia a Palazzo Madama. La stessa richiesta è stata avanzata anche dal deputato dem Federico Gianassi e dal suo collega della Commissione Giustizia della Camera di Alleanza Verdi e Sinistra Devis Dori: “Abbiamo chiesto al presidente Maschio di audire in Commissione Giustizia i candidati a ricoprire la carica di Garante nazionale dei detenuti. Ci sembra necessario per una valutazione di merito” avevano detto in una nota i due parlamentari. Tuttavia ieri, durante l’ufficio di presidenza malgrado le loro sollecitazioni non è stato deciso nulla sulla richiesta. La decisione è stata rinviata al prossimo ufficio di presidenza. Come vi abbiamo raccontato da queste pagine, la scelta della nuova terna del Garante non avrebbe seguito, da quanto appreso, un inter molto limpido. Prima la presidente di Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini, viene audita al Ministero della giustizia e scelta poi per far parte del nuovo gruppo. Poi la sua ‘promozione’ viene ritrattata. E intanto veniamo a sapere che probabilmente uno dei tre membri non avrebbe neanche fatto il colloquio a Via Arenula ma solo con il partito che lo ha sponsorizzato. Insomma su modalità e meriti sarebbe assolutamente necessaria una audizione, per non rendere il passaggio nelle Commissioni puramente formale dopo che la nuova terna - Felice Maurizio D’Ettore, Irma Conti e Mario Serio – ha avuto l’ok nel Cdm di fine settembre. A proposito di Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, che dovrà occuparsi anche di segnalazioni su eventuali episodi di tortura nelle nostre carceri, è di ieri l'allarme lanciato da Antigone e Amnesty, che dicono No a un “pericoloso passo indietro” su tale tipo di reato. Secondo le due associazioni una rivisitazione della norma, come richiesto da FdI, “potrebbe avere un impatto sui reati perseguibili e le pene dei processi per sospetto di Tortura, sia per processi attualmente in corso, sia quelli che hanno gia' visto condanne in primo grado”. Una preoccupazione crescente, rilevano, “anche facendo riferimento all'ultimo caso di presunte torture che sarebbero avvenute nel carcere di Cuneo e che vedrebbe accusati 23 agenti penitenziari in servizio presso questo istituto di pena”.

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