Gratteri a Napoli: scontro avvocatura Anm

 Valentina Stella Dubbio 11 ottobre 2023

A 10 giorni dall’insediamento di Nicola Gratteri a Procuratore di Napoli è già polemica tra magistrati e avvocati. «Non ci sfugge – ha scritto la Camera Penale partenopea – che la storia e soprattutto talune dichiarazioni pubbliche del neo procuratore destano qualche perplessità, poiché in alcuni casi agli antipodi con quell’idea di diritto penale liberale e democratico di cui i penalisti sono da sempre sinceri sostenitori. Così come non ci può sfuggire – prosegue la nota – il rapporto sovente turbolento che il neo procuratore ha avuto con gli avvocati calabresi che, in più di un’occasione, sono stati costretti a dar vita a condivisibili iniziative di protesta e di denunzia finalizzate a portare a conoscenza dell’opinione pubblica alcune innegabili torsioni avvenute, specie nei processi di criminalità organizzata, nei vari Tribunali della Calabria. Vogliamo essere onesti: avremmo preferito un profilo diverso alla guida della Procura napoletana. Un profilo meno operativo/militare poiché il problema - a Napoli forse più che altrove – non è fare tabula rasa del passato, quanto avere la capacità di comprendere e governare la complessità», concludono i penalisti guidati da Marco Campora. Non si è lasciata attendere la risposta dell’Anm locale che «non condivide i toni e le parole» utilizzati dai penalisti e auspica che «non siano foriere di pregiudizi del tutto ingiustificati verso il nuovo capo della Procura di Napoli». Comunque la giunta distrettuale si augura che i rapporti tra la magistratura e l’avvocatura «proseguano nel rispetto del garbo istituzionale sino ad ora mantenuto». Ha replicato anche il diretto interessato: «Ognuno è libero di dire quello che pensa, non vado appresso a pettegolezzi e chiacchiere da bar, sono stato il felice procuratore di Catanzaro e spero di essere il felice procuratore di Napoli. Vado a Napoli a mettere a disposizione la mia storia e il mio lavoro, le persone perbene dovrebbero esserne felici e tranquille, e chi non lo è non è una mia preoccupazione». Non dimentichiamo che prima ancora della Camera penale di Napoli, era stata la sezione di Magistratura democratica ad esprimersi sulla nomina di Gratteri: «confidiamo che il lavoro fin qui svolto dalla Procura di Napoli continui con le stesse modalità, che hanno consentito, anche senza clamori mediatici, di raggiungere risultati in ogni settore di indiscusso rilievo, ottenuti grazie allo sforzo congiunto dei sostituti e della dirigenza, che ha sempre difeso e promosso il modello costituzionale orizzontale e diffuso dell'azione inquirente, baluardo per l'indipendenza di tutta la magistratura e garanzia per tutti i cittadini da impropri interventi di interferenza del potere politico, che ci riporterebbero indietro di settant'anni».

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