Tregua Anm Nordio

 Valentina Stella Dubbio 29 giugno 2023

Si è tenuto due giorni fa un tavolo istituzionale fra il Ministro, Carlo Nordio, e una delegazione della Giunta Esecutiva Centrale dell'Associazione Nazionale Magistrati.  Hanno partecipato all'incontro per il Ministero, il capo di Gabinetto, Alberto Rizzo, e la Vicecapo di Gabinetto vicaria, Giusy Bartolozzi, mentre per l'Anm erano presenti il presidente Giuseppe Santalucia, la Vicepresidente, Alessandra Maddalena, il Segretario generale, Salvatore Casciaro, e i componenti Cecilia Bernardo, Aldo Morgigni ed Emilia Di Palma.  “Si è trattato di un incontro franco e cordiale – hanno affermato in una nota congiunta - che ha toccato i temi dell'efficienza del sistema giudiziario. Il Ministro ha assicurato che ogni intervento futuro si muoverà nel pieno rispetto dei principi dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura e nel quadro delle garanzie costituzionali”. Possiamo dire che è giunta una tregua da Via Arenula e Anm dopo le polemiche dei giorni scorsi? L’incontro di due giorni fa era stato richiesto infatti proprio dall’Anm dopo l'assemblea generale degli iscritti di inizio giugno e le tensioni con il Guardasigilli che aveva accusato il sindacato delle toghe di interferenza in relazione al primo pacchetto di riforme sulla giustizia approvato dal CDM. “L'incontro dovrebbe essere la prova che al di là delle parole non c'era l'intenzione di escludere dall'interlocuzione l'Associazione”, ha osservato al riguardo Santalucia. Si può parlare allora di un segnale distensivo? “Sì, ma nella chiarezza delle posizioni reciproche. Noi abbiamo rimarcato la nostra contrarietà rispetto ad alcune riforme, ma le nostre preoccupazioni più forti sono sulle modifiche all'architettura costituzionale” ha risposto all’Ansa. “Lui ha tenuto ad assicurare che è un difensore dell'indipendenza della magistratura, ci ha ricordato che le riforme sono nel programma di governo, ma non sono oggi una priorità. E dunque ci confronteremo quando arriveranno”, ha proseguito il vertice dell’Anm. In realtà i botta e risposta a distanza che abbiamo letto sui giornali non avrebbero compromesso né interrotto l’interlocuzione tra i due organi, dicono fonti ministeriali. Rientrerebbe tutto nella fisiologica dialettica del confronto tra le parti. Anche in queste settimane ci sono stati scambi tra gli uffici del Ministero e quelli del ‘sindacato’ delle toghe perché per il Guardasigilli è importante intercettare, rassicurano da Via Arenula, i bisogni degli uffici giudiziari, che sono infiniti e continui. L’obiettivo rimane sempre quello di portare avanti una strategia unitaria per trovare soluzioni adeguate ad accompagnare i magistrati in queste fasi di cambiamento, che chiedono formazione e fornitura di strumenti adatti. A tal proposito durante l’incontro si è parlato di due aspetti in particolare: la telematizzazione dei processi in ambito civile e la questione del mutamento del giudice con la possibilità che il nuovo debba rivedere le prove dichiarative tramite videoregistrazione, come previsto dalla riforma Cartabia. Nordio ha parlato all'Anm delle “prossime azioni amministrative, che avranno come priorità l'efficienza del servizio giustizia” ha detto sempre il presidente Santalucia all’Ansa, e ha concluso: “Abbiamo grossi problemi con i processi telematici, gli applicativi informatici, la carenza di personale amministrativo e magistrati. Il ministro ci ha assicurato un impegno sul fronte informatico e anche per una stabilizzazione degli addetti all'Ufficio del processo e per nuove assunzioni del personale.  Tra gli obiettivi di immediato periodo c'è la velocizzazione del concorso in magistratura a partire dal prossimo con la digitalizzazione massiccia anche per la formazione dell'elaborato scritto e della correzione”.

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