Date pareri Csm

 Valentina Stella dubbio 4 gennaio 2024

 

Finalmente a fine dicembre è stata assegnata alle commissioni giustizia di Camera e Senato, per il parere parlamentare non vincolante, la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario. In particolare si tratta di due schemi di decreto legislativo: il primo si compone di nove articoli e dà attuazione ai principi di delega relativi alla disciplina: dell’accesso in magistratura, delle valutazioni di professionalità dei magistrati, del funzionamento del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari, delle tabelle degli uffici giudicanti e dei progetti organizzativi delle procure della Repubblica, dell’accesso alle funzioni di legittimità, del conferimento delle funzioni direttive e semidirettive e della conferma nelle funzioni stesse. L’altro è invece dedicato all’attuazione della delega in materia di collocamento fuori dal ruolo organico delle magistrature. I due provvedimenti erano stati approvati in Consiglio dei Ministri lo scorso 27 novembre ma tra bollinatura e trasmissione a Montecitorio e Palazzo Madama è trascorso oltre un mese. La delega, inizialmente, sarebbe dovuta essere esercitata entro il 21 giugno 2023, come previsto quando al Ministero della Giustizia c’era Marta Cartabia, ma poi con un emendamento al decreto legge sul Pnrr, via Arenula si è presa altri sei mesi di tempo per la redazione dei decreti delegati. Però adesso abbiamo sfiorato anche il limite temporale del 31 dicembre. Come ci hanno spiegato fonti ministeriali «è vero che la scadenza sarebbe stata il 31 dicembre ma esiste un meccanismo per cui si può slittare di altri novanta giorni se si tarda a mandare alle Camere». Ora i senatori avranno tempo fino al 19 gennaio per esprimere il parere su fuori ruolo, e fino al 28 gennaio per l’altro provvedimento. I deputati sempre entro il 28 per entrambi gli schemi. Questione di diverse date di assegnazione. I commissari in teoria avrebbero dovuto avere un mese per la discussione e l’elaborazione degli stessi, in pratica saranno solo tre le settimane, se non di meno, a loro disposizione perché in questa che sta per terminare non hanno svolto lavori di commissione.  Successivamente il Governo emanerà in via definitiva i decreti attuativi e dall’entrata in vigore il Consiglio Superiore della Magistratura avrà novanta giorni per adottare le relative delibere. A livello metodologico nei prossimi giorni bisognerà capire se entrambe le commissioni, così come già avvenuto in occasione della legge di recepimento della direttiva europea sulla presunzione di innocenza, lavoreranno in parallelo insieme per esprimere alla fine un voto di maggioranza sullo stesso parere. Nel merito, sempre entro i limiti della delega, invece sarà interessante capire se dalla maggioranza e anche da Azione verranno proposte richieste di modifica in merito al numero dei fuori ruolo, il cui taglio è stato considerato decisamente risibile. Lo schema prevede che i magistrati ordinari non possano superare il numero di 180 unità (rispetto ai 194 previsti attualmente), e per i magistrati amministrativi e contabili il numero (per ognuno) di 25 unità. Altro aspetto da valutare sarà capire se Enrico Costa darà battaglia per rendere ancora più severe le valutazioni di professionalità del magistrato.

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