«Giustizia lenta anche perché manca personale amministrativo»

 valentina stella dubbio 16 gennaio 2024

«Il capitale umano è fondamentale per l’attuazione delle riforme ma soprattutto per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr. Su questo noi stiamo pressando fortemente il Ministero: alcune cose positive sono state fatte, penso alla proroga per gli addetti all’Upp, ma abbiamo oggi una grandissima sofferenza negli organici del personale amministrativo che in alcuni uffici sono sotto la soglia di sopravvivenza. Confidiamo che il Ministero completi un piano straordinario di assunzioni» : così ieri il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia durante una conferenza stampa alla Camera organizzata da Rosa Colucci, direttrice della rivista Avvocati insieme all’onorevole Devis Dori di AvS. Il vertice del sindacato delle toghe ha proseguito: «La lentezza della giustizia è il frutto di un concorso di fattori, non ultimo il problema del personale amministrativo. In alcune settori è più importante implementare il personale amministrativo che i magistrati. Faccio un esempio: si producono più sentenze ma se queste non vengono poste in esecuzione giaceranno sulle scrivanie degli uffici giudiziari». È tornato poi sull’attualità: «Il governo aumenta il numero di alcuni reati ma ne taglia altri, penso all'abuso d'ufficio» ; sulla politica penale dell'esecutivo «noi ci siamo espressi più volte in sede di audizione nelle commissioni competenti, non condividiamo alcune strategie del governo, come quelle sui delitti contro la Pa che non si riducono all'abrogazione del reato ma anche a un ridimensionamento dell'apparato investigativo».


Per Gaetano Campo, capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del ministero della Giustizia, «l'amministrazione nell'ultimo anno ha offerto cinquemila posti di lavoro e abbiamo ottenuto tremila assunzioni. È un tema che ci preoccupa, rispetto al quale vorremmo trovare misure più incisive per far fronte alla carenza del personale. Abbiamo cercato di sperimentare strade diverse dal passato e di recuperarne altre utilizzate anni fa. Con le regioni più interessate dalla questione, come Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, abbiamo stipulato accordi per poter attingere da graduatorie locali sul personale utilizzabile. Ma si tratta di misure emergenziali per quei luoghi più urgenti, dobbiamo sviluppare in prospettiva un discorso di qualità, in cui i servizi offerti ai cittadini siano superiori oltre che adeguati alla domanda».


Intervenuto anche l’avvocato Antonino Galletti, membro del Cnf: «sono rimasto molto colpito dalla lettera che il 23 novembre i presidenti delle Corti di Appello d’Italia hanno rivolto al Ministro: è stato un appello accorato in cui denunciavano una scopertura che arriva al 30% con punte che superano il 50%, per alcuni profili che si stanno rarefacendo come quello di dirigente amministrativo e assistente di cancelliere. Anche per l’Upp denunciavano una scopertura del 50%. Dicono che così non è possibile garantire un funzionamento decoroso degli uffici. In un Paese civile che ha a cuore la tutela dei diritti e delle libertà dei cittadini una lettera del genere avrebbe dovuto aprire le prime pagine dei giornali, anziché parlare del pandoro dell’influencer».

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