Oggi le Su su provvedimenti Apostolico

 Valentina Stella dubbio 30 gennaio 2024

 

Saranno discussi oggi in udienza pubblica dalle Sezioni unite civili della Cassazione i ricorsi dell’Avvocatura dello Stato presentati per il Ministero dell’Interno contro i provvedimenti con i quali il Tribunale di Catania ha negato la convalida del trattenimento di migranti nel centro di Pozzallo, disposti dal Questore di Ragusa. Stiamo parlando delle ben note decisioni della giudice Iolanda Apostolico che aveva quindi disapplicato più volte il cosiddetto “decreto Cutro”, perché violerebbe l’articolo 8 della direttiva europea 33 del 2013. Secondo il Tribunale di Catania il richiedente non può essere trattenuto al solo fine di esaminare la sua domanda; inoltre la procedura di frontiera avrebbe dovuto essere svolta a Lampedusa, luogo di sbarco, dove il migrante ha manifestato la volontà di chiedere protezione e, infine, il pagamento di una somma a garanzia (i famosi 5mila euro) come mezzo per evitare il trattenimento è incompatibile con le norme Ue secondo cui il trattenimento può esser disposto solo sulla base di una valutazione caso per caso, quando «non siano applicabili efficacemente misure alternative meno coercitive». I dieci ricorsi erano stati depositati il 25 ottobre e la stessa Avvocatura aveva richiesto la rimessione alle SU. La Prima presidente di Cassazione, Margherita Cassano, il 27 ottobre aveva accolto la richiesta sostenendo che «i ricorsi sollevano una questione di particolare importanza circa le condizioni  che consentono il trattenimento alla frontiera del richiedente la protezione internazionale» e «che si tratta di questione che, per un verso, presenta aspetti di novità nel panorama giurisprudenziale, anche per il rapporto con fonti diverse e per il necessario confronto con le pronunce della Corte di Giustizia». I provvedimenti oggi in discussione in Cassazione sono stati divisi in due blocchi con due distinti relatori: Francesco Terrusi e Antonio Scarpa. Contro l’Avvocatura ci saranno i legali dei migranti. Non si conosce ancora la posizione della Procura generale. Probabilmente la decisione arriverà nelle prossime settimane. Quali sono le possibili strade che può prendere la Cassazione? Ce lo spiega Chiara Favilli, ordinario di Diritto dell’Unione Europea all’Università di Firenze: «La Cassazione innanzitutto dovrà valutare l’obbligo di motivazione che deve sussistere ai fini della legittimità del trattenimento del migrante. L’ordinanza della Apostolico ha annullato i primi provvedimenti soprattutto perché non avevano una motivazione specifica. Questo è l’aspetto più delicato trattandosi di provvedimenti limitativi della libertà personale. L’altra questione chiamata a dirimere è se l’alternativa alla detenzione, ossia la garanzia finanziaria di circa 5000 Euro richiesta al richiedente protezione internazionale per evitare la privazione della libertà, e prevista dal decreto interministeriale del 14 settembre 2023, sia legittima o sproporzionata, come io ritengo». In pratica, termina la giurista, «le Su hanno quattro possibilità: rinviare la questione alla Corte di Giustizia Europea o alla Corte Costituzionale, accogliere o respingere i ricorsi dell’Avvocatura dello Stato. In quest’ultimo caso, significherebbe che il provvedimento della Apostolico era corretto e che quindi il dl Cutro presenta profili di incompatibilità con il diritto dell’Unione». Lo scontro Il primo provvedimento dell’Apostolico ci fu il 29 settembre mentre era in corso a Palermo il congresso della corrente progressista dell’Anm, AreaDg. Una imprevedibile convergenza che da lì aprì un duro braccio di ferro tra il Governo e la maggioranza da un lato e la magistratura dall’altra, soprattutto quella che rivendica un ruolo attivo come «baluardo dei diritti degli ultimi, che stanno retrocedendo», disse in quell’assise Lia Sava, procuratrice generale di Palermo. Dalla pagina del Ministro Salvini partì un duro attacco contro la Apostolico, colpevole, a dire del leader del Carroccio, di aver partecipato ad una manifestazione anni prima per far sbarcare i migranti dalla nave Diciotti. La gogna pubblica è durata per mesi. C’è chi invocò da destra, in primis il forzista Maurizio Gasparri, anche una ispezione ministeriale al Tribunale siciliano. Ma il Ministro Nordio assolse la Apostolico perché i suoi uffici non trovarono nei suoi social network espressioni da atteggiamento ‘antimaggioritario’, come si usò dire in quei mesi nell’Esecutivo per attaccare esponenti di Area e Magistratura Democratica. Sul caso prese la parola anche il potente Sottosegretario Alfredo Mantovano: «Compete alle Corti esprimersi in nome del popolo italiano, non in vece del popolo italiano. Il parametro per il giudice non è la condivisione o la non condivisione dei contenuti della norma che è chiamato ad applicare: a meno che non dubiti motivatamente della sua coerenza con la Costituzione».  Mentre Giovanni Zaccaro, Segretario di Area Dg, dice oggi al Dubbio: «mentre il giudice di merito può disapplicare la norma per contrasto con diritto UE, la Corte di Cassazione se ha un dubbio sulla conformità deve, ha l'obbligo, di proporre il rinvio pregiudiziale. Quindi se la Corte lo farà non sarà una smentita del provvedimento Apostolico ma una conferma della criticità esistente nella disciplina nazionale appena introdotta. Non a caso il Ministero dell'interno dopo le non convalide ha cessato in tutta Italia di applicare la norma disapplicata dal Tribunale di Catania». Per una riflessione sul tema consigliamo di ascoltare e riascoltare gli approfondimenti di Sergio Scandura su Radio Radicale. 

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