Intervista a Walter Verini

 Valentina Stella Dubbio 13 gennaio 2024

 

Abrogazione dell’abuso di ufficio, voto sull’Ucraina, europee: ne parliamo con il senatore dem Walter Verini.

 

Abuso d’ufficio: come spiega questa spaccatura tra la base dei sindaci e i parlamentari?

 

Sinceramente mi sembra una cosa molto enfatizzata che non risponde precisamente alla realtà. La posizione del Pd e dei gruppi parlamentari è quella di essere contrari all’abolizione ma di essere favorevoli ad una ulteriore tipizzazione del reato. Il fatto che ci siano tantissime assoluzioni o addirittura archiviazioni deriva dal fatto che il reato già oggi tutela la discrezionalità politica dei sindaci.

 

Quali le vostre proposte?

 

Modificare il Tuel per impedire che il sindaco in quanto sindaco risponda di tutto quello che succede in una città; cambiare la disposizione  della Severino verso i sindaci che sono sospesi dopo condanna di primo grado, ad eccezione di gravi reati di corruzione e criminalità organizzata; escludere la responsabilità erariale degli amministratori se non per caso di dolo.

 

Perché per un amministratore condannato per mafia la presunzione di innocenza vale di meno?

 

Sul piano del principio astratto ha ragione ma sul piano effettuale occorre rispettare un principio di cautela, va tutelato l’interesse superiore del cittadino e della società

 

Torniamo alla questione sindaci.

 

Ho letto le dichiarazioni di Nardella, di de Caro, di Sala: tutti hanno detto che la via maestra sarebbe stata quella della modifica, della rivisitazione

 

Matteo Ricci non la pensa così.

 

È legittimo, ma qui poi dobbiamo essere consapevoli dei gravissimi rischi legati all’abrogazione. Intanto l’abuso non riguarda solo i sindaci, ma anche - per dire - docenti universitari, primari medici, tutti coloro che esercitano ruolo pubblico con possibilità decisionale. Se si trucca un concorso, ad esempio, come viene tutelato il cittadino che subisce quell’abuso? Durante le audizioni personalità come il procuratore nazionale antimafia Melillo e come Raffaele Cantone hanno inoltre vivamente sconsigliato di abrogare l’abuso di ufficio perché può nascondere dei reati ben più gravi, quali una associazione mafiosa.

 

In commissione giustizia del Senato passa un emendamento di Forza Italia che blocca la trascrizione degli ascolti di soggetti terzi da parte della polizia giudiziaria.

 

Noi siamo contro la gogna mediatica, tuttavia quest’ultima non esiste più, da quando è entrata in vigore la legge Orlando. Chi ha letto più di conversazioni di quel tipo?

 

Scusi, proprio pochi giorni fa, in merito all’inchiesta Anas-Verdini Jr, è stato scritto un articolo sul figlio del presidente della Repubblica Mattarella, completamente estraneo alle indagini.

 

Il nome è uscito mica perché le carte sono state mandate da procuratori o avvocati. Sono fonti giornalistiche che fanno il loro lavoro.

 

Ma se fosse stato già in vigore l’emendamento, quel nome non sarebbe stato trascritto. E le fonti giornalistiche non avrebbero potuto attingere a nulla.

 

Però nel caso Verdini che qualcuno dica ‘adesso c’è Salvini al Ministero, noi possiamo lavorare meglio’ anche se il Ministro non è indagato credo che sia un elemento da conoscere perché ha un oggettivo valore pubblico, di contesto. Il che non vuol dire che Salvini - per rimanere a questo esempio - sia indagato . Ma neanche che non venga a riferire in Parlamento sul tema. Ma so quanto questa domanda venga da una giornalista che sa bene quanto valga il diritto all’informazione ai cittadini.

 

Quindi per leggere il nome di Salvini, sacrifichiamo quello del figlio di Mattarella?

 

Questo lo sta dicendo lei.

 

Ma come si fa a decidere quale nome trascrivere e quale no?

 

Io non dico che bisogna fare distinzioni. Ma sostengo che se una persona indagata o sottoposta a misure cautelari millanta magari conoscenze  e rapporti con una terza persona che svolge un ruolo pubblico, un ruolo politico, un ruolo istituzionale anche se estraneo alle indagini non credo sia uno scandalo si sappia. Negli Stati Uniti questa è una regola aurea. L’opinione pubblica ha il diritto di farsi una idea.

 

 

Sull’Ucraina: il pd si è astenuto ma Guerini, Quartapelle e Madia hanno votato sì alla risoluzione della maggioranza e del Terzo polo. Libero ha scritto: i dem possono parlare solo di antifascismo, per il resto sono divisi.

 

Sull’antifascismo: non è un problema del Pd ma del Paese. I neofascisti non sono solo quelli di Acca Larentia, sono quelli che fanno antisemitismo sul campo, negli stadi, che assaltano sinagoghe in Europa. La Schlein ha detto che la Meloni è prigioniera del proprio passato, ed ha ragione. Io credo che sia prigioniera anche del proprio presente, a causa di alcuni comportamenti dei suoi come Delmastro, Donzelli, Santanché, Lollobrigida, che dimostrano scarso senso dello Stato.

 

Quanto all’Ucraina?

  Noi abbiamo votato tutti insieme alla Camera e al Senato la continuazione del sostegno all’Ucraina. Non abbiamo cambiato posizione. Il Governo non ha svolto alcuna iniziativa davvero intensa, diplomatica insieme agli altri Paesi. Per questo ci siamo astenuti sulla mozione della maggioranza. Noi, in Senato, abbiamo votato anche la mozione del Terzo Polo che era uguale alla nostra ma non avrei votato quella dei Cinque Stelle, preclusa al Senato, perché al primo punto si diceva basta con il sostegno all’Ucraina. 

 

Prodi frena Schlein sulle Europee. “Finte candidature sviliscono il voto”.

 

Credo che quanto detto da Prodi sia giusto, ma riguarda innanzitutto la Meloni.  Penso anche che il tema candidature non sia davvero il primo ma quando sarà affrontato e deciso - anche nel Pd - sono sicuro che chi si candiderà lo farà per svolgere poi quel ruolo, in una fase cruciale, spartiacque per l'Europa e le democrazie. 

 

Enrico Borghi (Iv): i dem rinnegano se stessi per inseguire i grillini. La grande paura di Schlein è farsi scavalcare in vista del voto di giugno.

 

Il voto di giugno non è la fine del mondo. Peraltro c’è una destra in grave difficoltà e un Paese in affanno. Il Pd deve lavorare - oltre le Europee - con grande senso di responsabilità per una coalizione che batta la destra e che non sia solo opposizione ma alternativa. Bisogna farlo con pazienza e senza arroganza. La via maestra è quella di riprendere in tutti i modi una vocazione del Pd: essere dalla parte delle fragilità e dei più deboli, contro le diseguaglianze, per la lotta alla povertà, ma anche sostegno alle imprese, alle partite IVA a un ceto medio impoverito e smarrito. Ma lo deve fare dentro e fuori il Parlamento.

 

 

 

Test psicoattitudinali per i magistrati. Che ne pensa?

 

Si tratta dell’ulteriore capitolo di un Governo che con una serie di provvedimenti ha deciso di indebolire la lotta alla corruzione, di celebrare gli anniversari degli eroi antimafia e il giorno dopo indebolire i presidi della lotta contro la criminalità organizzata, allentando i controlli sugli appalti e i fondi del Pnrr, avendo fastidio per tutto quello che è trasparente, compresa la stampa e il giornalismo di inchiesta. In un quadro di attacco all'indipendenza della magistratura, di indebolimento del ruolo del Parlamento e del Capo dello Stato.

 

 

 


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