Salvini abbassa i toni: non sono al di sopra della legge

Di Valentina Stella Il Meridione 9 settembre 2018

Il vicepremier Matteo Salvini ha scelto il palcoscenico di Cernobbio per allentare le tensioni nei confronti della magistratura che indaga su di lui per il caso della nave Diciotti. E, ascoltando probabilmente il suggerimento dell’altro vice-premier Di Maio che gli aveva suggerito di non inveire contro i giudici ( “Io a Salvini ieri gliel'ho detto che non deve attaccare i magistrati, perché sono gli stessi magistrati che arrestano i corrotti, i mafiosi e gli scafisti, e di questo siamo contenti”), si è detto disponibile addirittura “ad andare a Palermo anche a piedi” per spiegare le sue ragioni: “non sono al di sopra della legge  -ha precisato il ministro dell’Interno -  aspetto con estrema curiosità le sentenze che mi riguardano, questo è un governo di inclusione e pace sociale, accogliamo chi possiamo integrare, meno arrivi significa più integrazione; condivido le parole di Papa Francesco. Non c’è nessun golpe giudiziario, ci sono delle inchieste: spero facciano in fretta, non mi tolgono il sonno. Confermo di aspettare con grande rispetto, celerità e curiosità le sentenze e i giudizi che mi riguardano. Sono disposto ad andare a Palermo a piedi per spiegare come sto lavorando per bloccare l'immigrazione. Se sono un sequestratore ne trarrò le conseguenze; penso di essere un esecutore di quello che mi chiede il popolo italiano. Conto di fare per almeno 5 anni il lavoro di ministro dell'Interno senza essere considerato un assassino, un delinquente o un sequestratore”. Solo due giorni fa aveva scatenato una durissima polemica contro la magistratura sostenendo con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook che “un organo dello Stato indaga un altro organo dello Stato, con la piccolissima differenza che questo organo dello Stato, pieno di difetti e di limiti, per carità, è stato eletto, altri non sono eletti da nessuno”. Insomma un Salvini quasi addomesticato quello di ieri la cui versione meno battagliera si è estesa anche alla manovra finanziaria, con la quale ha promesso che il Governo “farà il possibile e l'impossibile per rispettare i vincoli”europei. Questo è uno dei tanti dietrofront che stanno caratterizzando il Governo gialloverde in queste ultimi giorni. Poi sul fronte giustizia è ravvisabile una posizione ambigua: da un lato vogliono inasprire le pene, annegare i diritti umani,  sgomberare i Rom, realizzare una legittima difesa senza limiti, applicare il Daspo, spazzare via per sempre i corrotti e infiltrare gli agenti provocatori e dall’altro si appellano ai sacri principi dello Stato di Diritto se la magistratura applica questi strumenti anche nei loro confronti. Noi rimaniamo garantisti sempre, ovviamente, anche nei confronti della Lega e dei Cinque Stelle, però  sarebbe bello vedere questi garantisti della politica spendersi per i diritti di tutti con lo stesso ardore con cui difendono i diritti e i patrimoni dei partiti loro.

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