Eutanasia: oggi in piazza per chiedere che venga discussa la proposta di legge

di Valentina Stella Il Meridione 13 settembre 2018

Stamattina riparte da Roma e “in maniera decisa, la lotta per la libertà di scegliere come morire”: lo rende noto l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. A cinque anni dal deposito delle firme di 67mila cittadini sulla proposta di legge popolare per la legalizzazione dell’eutanasia (poi sottoscritta da 130mila persone), il Parlamento non ne ha discusso nemmeno un minuto. La proposta è attualmente incardinata nelle commissioni Affari Sociali e Giustizia della Camera. Tre gli appuntamenti che vedranno protagonista l’Associazione per le libertà civili: alle 10.45 una delegazione composta da Marco Cappato, Mina Welby, Carlo Troilo, Filomena Gallo e Marco Perduca incontrerà il Presidente della Camera Roberto Fico consegnandogli le 130.000 firme dei cittadini italiani a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare. L’Associazione Coscioni scenderà poi in piazza da davanti a Montecitorio dalle 11 alle 13 di mattina. A seguire la raccolta delle firme proseguirà in giro per l’Italia e in Rete, “fino a quando il Parlamento si farà vivo”. In ultimo, dalle 13.30 alle 14.30, è convocato alla Camera l’intergruppo per le scelte di fine vita – promosso dall’Associazione Luca Coscioni – che, nelle XVIII legislatura conta già 34 parlamentari impegnati nella richiesta di immediata discussione della legge popolare. “Vogliamo richiamare ciascun parlamentare a confrontarsi con la grande questione sociale che Marco Pannella definiva della “morte all’italiana”, cioè dell’eutanasia clandestina e dell’accanimento contro i malati – dichiara Marco Cappato, tesoriere Associazione Luca Coscioni -. In attesa dell’udienza della Corte costituzionale sul processo a mio carico, vogliamo che ora anche il Parlamento si faccia vivo e discuta la nostra legge di iniziativa popolare”. Il processo a cui fa riferimento Cappato è quello relativo alla morte di Dj Fabo: si è aperto infatti l’8 novembre 2017 il processo a suo carico, imputato per aver aiutato Fabiano Antoniani a raggiungere la Svizzera per ottenere il suicidio assistito; il 14 febbraio 2018 si è parzialmente concluso con l’assoluzione per la parte che lo vedeva imputato di istigazione al suicidio, mentre per la parte di aiuto al suicidio la Corte di Assise di Milano ha emesso una ordinanza di remissione alla Consulta per il giudizio di costituzionalità della norma. “Abbiamo lasciato passare i primi 100 giorni di Governo, nei quali è normale che la maggioranza cerchi di imprimere le proprie priorità – ha annunciato Filomena Gallo, segretario Associazione Luca Coscioni –. Ora però è arrivato il momento anche di prendere in considerazione temi che tra l’altro sono stati sollevati attraverso lo strumento delle iniziative popolari. Siamo dunque grati al Presidente della Camera per l’incontro che ci è stato concesso, perché l’attenzione del Parlamento alle iniziative popolari, di qualunque segno esse siano, è un fatto istituzionale prima ancora che una questione di parte”. Dal marzo 2015 a oggi circa 600 persone hanno chiesto informazioni sull'eutanasia all'Associazione Luca Coscioni e di queste l'Associazione ne ha accompagnate quattro in Svizzera per porre fine alla propria vita: si tratta di Dominique Velati, Dj Fabo, Piera Franchini, Davide Trentini. 

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