I legali di Ciontoli: «Non aveva capito che il ragazzo stava per morire»

di Valentina Stella Il Dubbio 14 settembre

A difendere l’intera famiglia Ciontoli e Viola Giorgini sono gli avvocati del foro di Civitavecchia Andrea Miroli e Pietro Messina, ai quali abbiamo chiesto di chiarire alcuni passaggi del tragico caso di Marco Vannini. 
Il signor Ciontoli è stato condannato per omicidio volontario per dolo eventuale. Cosa significa?
È stato erroneamente condannato per questo reato avendo ritenuto la Corte, in adesione a un vecchio orientamento giurisprudenziale, che il nostro assistito, ritardando i soccorsi, abbia accettato il rischio della morte di Marco Vannini. Tale argomentazione è abbondantemente superata dal principio di diritto affermato dalla Cassazione a sezioni unite nella famosa sentenza Thyssen Krupp, secondo cui perché si possa ritenere perfezionato il dolo, seppure nella sua forma eventuale, occorre che nel corso del giudizio venga dimostrata la volontà dell’imputato di aderire, dal punto di vista volontaristico, alla morte della vittima. Tale dato probatorio, nel caso che ci occupa, non è stato certamente acquisito, atteso che nel dibattimento è invece emersa tutta una serie di elementi da cui trarre la certezza che se Antonio Ciontoli avesse avuto, anche lontanamente, la consapevolezza che Marco era in pericolo di vita, si sarebbe comportato in maniera esattamente opposta rispetto al contegno tenuto, oggetto di contestazione. Tale evidenza emerge pacificamente nel cosiddetto giudizio controfattuale posto in essere dalla difesa, che ha dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che se la ragione di celare ai soccorsi la reale causa del malessere del genero era stata quella di tentare di proteggere il suo lavoro dalle conseguenze che sarebbero potute derivargli dall’uso improprio della pistola – ebbene tale comportamento, genesi della morte di Marco, in realtà, è stata causa del fallimento del presunto piano del Ciontoli, in quanto le conseguenze dell’occorso gli hanno provocato la perdita del posto di lavoro. Conseguentemente se Ciontoli avesse saputo che Marco sarebbe potuto morire è del tutto certo che si sarebbe comportato nella maniera diametralmente opposta rispetto a quella effettivamente tenuta, con la conseguente, ovvia, certezza, che non avrebbe mai voluto che Marco morisse.
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