Il Ministro Di Maio annuncia la nascita del ‘team mani di forbici’

di Valentina Stella Il Meridione 30 settembre 2018

Ieri il vice premier Luigi Di Maio,  intervenendo al Global Forum sulla democrazia diretta in Campidoglio a Roma, e cavalcando l’onda della vittoria orgogliosa e sprezzante, senza curarsi di decoro istituzionale – vedesi sceneggiata sul balcone di Palazzo Chigi – o degli effetti sui posteri delle sue politiche economiche, si è lanciato in diversi annunci. Il primo: la nascita del “team mani di forbice che comincerà a tagliare tutto quello che è inutile”, parlando delle coperture della manovra finanziaria: “il 2,4 di deficit si impone – ha spiegato - perché noi abbiamo trovato tanti tagli da fare in questi 4 mesi ma che andranno a regime alla fine dell'anno prossimo”. Quindi, come ha scritto anche sul profilo Facebook, respinge chi accusa la manovra di accollare sulle generazioni futuri l’enorme debito che si andrà a creare e precisa: “Qualcuno dice che questa Manovra la pagherà il popolo. No! Questa manovra finalmente RIPAGHERÀ IL POPOLO dalle ruberie del passato!”. Da parte del governo ci sarà, ha aggiunto il Ministro dello Sviluppo Economico “piena interlocuzione con i mercati e con l'Unione europea, non voglio alzare i toni. Non voglio sfidare i mercati o l'establishment ma restituire ai cittadini ciò che è stato loro tolto”. “Gli apparati stanno continuando a remare contro questo governo", ha denunciato poi il vicepremier. “I tecnici devono essere al servizio del popolo e degli input che dà il governo. Ma se i tecnici non vogliono fare il loro dovere vorrà dire che cambieremo le leggi”come “la legge Bassanini, che dà più potere ai tecnici che ai politici”. Riguardo allo spread schizzato fino a 280 punti, il capo politico del M5S a 'L'intervista' di Maria Latella su SkyTg24 dice: “Sono tranquillo anche se è salito, perché poi a fine giornata è sceso. Quando il Def sarà pubblico si vedrà il più grande piano di investimento della storia dell'Italia”. Non come replica diretta a quanto accaduto negli ultimi giorni, è arrivato il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha lanciato un monito in vista della manovra economica che sta per approdare alle Camere: “avere conti pubblici solidi e in ordine è una condizione indispensabile di sicurezza sociale, soprattutto per i giovani e per il loro futuro. La Costituzione italiana, la nostra Costituzione, all'articolo 97 dispone che occorre assicurare l’equilibrio di bilancio e la sostenibilità del debito pubblico. Questo per tutelare i risparmi dei nostri concittadini, le risorse per le famiglie e per le imprese, per difendere le pensioni, per rendere possibili interventi sociali concreti ed efficaci”. Il secondo annuncio della giornata da parte Di Maio ha riguardato la proposta di legge sul taglio dei parlamentari depositata in Parlamento: “entro aprile-maggio avremo la possibilità di tagliare 345 parlamentari”. Per il Partito Democratico  ha replicato il senatore Dario Stefano: “pervaso da un delirio di onnipotenza che lo ha colpito già nelle scorse ore, quando ha messo in scena un misero teatrino dal balcone di Palazzo Chigi, il vicepremier Di Maio sta annunciando a casaccio una riforma sul taglio del numero dei parlamentari senza nessuna conoscenza della materia ma solo per solleticare ulteriormente la pancia dell'elettorato. È proprio il caso di dirlo: il giovane studente di giurisprudenza, fuori corso, non ha mai superato l'esame di diritto pubblico. È evidente: Di Maio non conosce la Costituzione e, nello specifico, l'art. 138 che disciplina le riforme costituzionali. Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi. Questo dice il testo. Impossibile, dunque, farlo in così poco tempo. Caro Di Maio ripassa la materia”.

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