Migranti: è guerra di numeri tra Salvini e Pd

di Valentina Stella Il Meridione 4 settembre 2018

Un giovane tunisino di 16 anni è stato aggredito a Raffadali, nell'agrigentino. Il ragazzo, ospite di una comunità di seconda accoglienza per minorenni non accompagnati è stato colpito in faccia con uno sportello e poi è stato raggiunto da calci e pugni mentre qualcuno gli urlava "Ritorna nel tuo paese". I medici dell'ospedale di Agrigento gli hanno riscontrato una contusione a un testicolo e una ferita ad un ginocchio. Guarirà in 5 giorni e presenterà denuncia presso il comando dei carabinieri, già a conoscenza dei fatti. In questo clima  - questa è solo l’ultima in ordine di tempo di diverse aggressioni razziste a migranti  -  la politica gioca con i numeri. Per il Ministro dell’Interno “l'anno scorso al 3 settembre erano sbarcate in Italia più di 100 mila persone: quest'anno, sarà fortuna demagogia o populismo, siamo fermi a 19 mila: qualcosa di positivo evidentemente si è fatto. Abbiamo un arretrato ereditato di 140 mila domande di asilo politico inevase, se quest'anno invece di 120 mila ne sbarcheranno 30 mila avremo molte meno domande da esaminare l'anno prossimo; abbiamo 160 mila presenze negli alberghi per una spesa annua di 5 miliardi di euro. Meno arrivi significano meno morti e meno costi economici”. Per questo il vice premier ha promesso di agevolare le espulsioni: “entro settembre ci saranno nuovi accordi con i Paesi di provenienza”. Ha replicato con un twitt l’ex premier Paolo Gentiloni: “Rimpatrieremo 500mila migranti! annunciava il ministro degli Interni. Nei primi tre mesi di feste e comizi, i rimpatri sono diminuiti del 30%”. Anche Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, ha attaccato il vice premier a proposito dei dati sui migranti irregolari elaborati dall'Ispi: “Facciamo il primo bilancio dell'attività di Salvini come ministro degli interni: in 3 mesi abbiamo 12.000 immigrati irregolari in più e il 30% di rimpatri in meno. La dura legge dei numeri batte la propaganda di Salvini. Tutto chiacchiere e distintivo, insomma”. Un’altra stoccata è arrivata da Piero Fassino: “Al ministro Salvini che vanta la riduzione degli sbarchi dai 100.000 del settembre 2017 ai 19.000 di oggi, ricordo che dal settembre 2017 al 31 maggio 2018 il ministro dell'Interno era Marco Minniti, alla cui iniziativa si deve dunque gran parte di quella riduzione. Sarebbe onesto riconoscerlo. A Cesare quel che è di Cesare". Intanto l’agenzia turca Anadolu conferma che è in crescita la rotta dei migranti che dalla Turchia porta in Europa. Nei primi 8 mesi dell'anno, le autorità di Ankara hanno fermato 16.617 persone che cercavano di raggiungere le sponde dell'Ue senza regolari documenti, con un aumento del 37% rispetto allo stesso periodo del 2017. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue