Difende d’ufficio un imputato minacce di morte sul web

di Valentina Stella Il Dubbio 1 settembre 2018

Ancora il diritto alla difesa nel mirino degli haters di Facebook. La storia riguarda l’avvocato Giovanni Codastefano, del foro di Latina, che ha ricevuto intimidazioni e minacce solo perché sta esercitando il suo ruolo di difensore. Tutto nasce quando un cane di nome Lucky viene ritrovato ucciso; a seguito delle indagini del Corpo Forestale si è risaliti all’autore del terribile atto: Luigi S., un uomo di 68 anni con disturbi psichici e in cura da tempo con farmaci, che avrebbe ucciso l’animale per una vendetta nei confronti della moglie. A seguito di ulteriori accertamenti degli investigatori coordinati dal pm Giusep- pe Miliano l’uomo viene arrestato con l’accusa di aver violentato la moglie e maltrattato la figlia. Al signor Luigi S., ora in isolamento nel carcere di Latina, è stato assegnato l’avvocato Codastefano come legale di ufficio. Quando la vicenda è emersa, sul web si sono riversate minacce, anche di morte non solo nei confronti dell’indagato ma anche verso il suo legale. In un gruppo Facebook “Io sto con Lucky” che conta già migliaia di follower si è dato libero sfogo all’ingiuria nei confronti di Luigi S.: «Auguro a questa persona i mali più atroci, le sofferenze peggiori, a lui o lei, alla sua famiglia, ai suoi figli se ne ha. Gli auguro di morire pregando di morire per non sentire più dolore, gli auguro di capitare nelle mani di qualche pazzo serial killer che lo faccia a pezzi e buttato in un cassonetto come ha fatto lui a questo povero amore innocente», «Impiccagione in piazza per questo essere schifoso» e ancora «Un cancro alla prostata ti devono trovare grande pezzo di merda. Che la tua carne marcisca giorno per giorno». Non solo, le invettive sono arrivate anche contro l’avvocato Codastefano: «Penso che fa più schifo l’avvocato che lo difenderà», «Vergognati! Come si fa a difendere uno del genere?», «Certi avvocati per du soldi difenderebbero anche lo stupratore delle loro madri... merdaccie! », «Bastardo anche l’avvocato». Dal canto suo, il legale ha commentato in questi termini la vicenda: «Io non sono l’avvocato di fiducia ma sono stato nominato d’ufficio e non posso assolutamente rinunciare al mandato, andrei incontro a dei procedimenti disciplinari. La nomina dell’avvocato di ufficio avviene per garantire un giusto processo a chiunque, come sancito dalla Costituzione all’articolo 24. L’accanimento nei miei confronti, come rappresentante della categoria, è davvero incomprensibile. Purtroppo chi usa questo linguaggio d’odio confonde l’indagato con l’avvocato». L’avvocato sta inoltre valutando una denuncia alla Polizia Postale: «Non posso tollerare che il mio nome, la mia professionalità e l’intera avvocatura vengano infangate. Queste persone devono capire che il ruolo dell’avvocato, insieme a quello del pm e del giudice, è fondamentale e indispensabile per la giustizia. Il diritto alla difesa è inviolabile e non possono permettersi di mettermi pressione o intimidirmi». E conclude dicendo: «Sto lavorando gratuitamente perché il mio assistito, attualmente in isolamento per una regola carceraria, non ha possibilità economiche per pagarmi e chissà se prenderò mai soldi dallo Stato». Arrivata anche la presa di posizione dell’ordine degli avvocati di Latina, tramite il presidente Gianni Lauretti: «È un fatto grave e non isolato che turba la categoria», di cui si discuterà tra una settimana nella prossima riunione dell’ordine.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue